Sabato, 18/03/2023 - Cinquant’anni esatti son passati da quando “La maman et la putain” fu proiettato al Festival di Cannes, vincendo il Grand Prix Speciale della Giuria, allora presieduta da Ingmar Bergman, nel 1973.
Il cinema, da allora, non fu più lo stesso e l’opera del regista/attore Jean Eustache, di ispirazione autobiografica, come tutti i suoi lavori – per sua stessa ammissione - fu da allora considerato il più grande film francese del post-1968. Dopo la morte del regista, suicidatosi nel 1981, questo capolavoro, che celebra la Nouvelle Vague, divenne quasi invisibile. Restaurato in 4k, fu riproposto al grande pubblico l’anno scorso, al Festival di Cannes. E da domani la pellicola torna finalmente nelle sale anche italiane nell’anno del suo 50mo anniversario.
Il ‘plot’, riferito, seppur semplificando, ad un triangolo amoroso - dura 3 ore e 40 minuti - aveva fatto piuttosto scandalo, all’uscita, in particolare per la crudezza dei suoi dialoghi, in cui molto si parla di sesso.
E il 17 maggio 2022, al suo ritorno a Cannes per una proiezione ufficiale, “La maman et la putain” è stato così commentato dall'attrice Françoise Lebrun, una delle interpreti:
"Ho l'impressione che alla fine ciò che è stato fatto in questo film non sia aneddotico, finalmente non necessariamente legato a un'epoca (...). Quando ho assistito ai ‘revivals’ al Beaubourg od alla Cinémathèque - continua Françoise Lebrun - c'erano ogni volta dei giovani che ne erano colpiti. Quindi, di generazione in generazione, lo spettro è ampio. Questi sono sentimenti che 'non puoi spiegare...quella sensazione...non tanto durante le riprese, ma nel momento in cui ho visto il film, per la prima volta, mi son detta, e lo dico da 40 anni ormai, questo film è come una meteora nel cielo del Cinema".
Tra gli interpreti, oltre alla Lebrun, citiamo: Bernadette Lafont, Isabelle Weingarten e Jean-Pierre Léaud, l’attore-feticcio di tanti film di François Truffaut, colonna autoriale e portante proprio della Nouvelle Vague, insieme con Agnès Varda, Claude Chabrol, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette, Éric Rohmer, Alain Resnais, Chris Marker, per non citare che i ‘padri fondatori’ del movimento in Francia.
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