“La coscienza del rispetto e il potere della denuncia”Webinar CPO Ordine degli Avvocati Vibo Valenti
Webinar “La coscienza del rispetto e il potere della denuncia”
Legge 69/2019, un confronto sul nuovo strumento di intervento a tutela delle vittime di violenza di genere e domestica,organizzato dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvoc
Domenica, 17/01/2021 - Il Webinar “La coscienza del rispetto e il potere della denuncia”
Legge 69/2019, un confronto sul nuovo strumento di intervento a tutela delle vittime di violenza di genere e domestica, organizzato dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Vibo Valentia il 14 gennaio 2021, ha registrato un numeroso pubblico in collegamento da tutta Italia; nel corso dell’evento si sono avvicendate autorità e rappresentanti istituzionali che nel porgere i saluti hanno dato uno spaccato della personale esperienza professionale in merito al fenomeno della violenza: il Dott. Camillo Falvo – Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia, l’Avv. Filippo Accorinti – Presidente f.f. del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vibo Valentia, l’ Avv. F. Valeria Cortese- Presidente AIGA-Sez. di Vibo Valentia,
l’Avv. Angela Davoli – Presidente Rete CPO Ordini forensi della Calabria. Ha introdotto i lavori l’Avv. Maria Saverino – Presidente Comitato per le pari opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Vibo Valentia e moderato l’Avv. Rosanna Caserta Presidente Commissione formazione CPO dell’Ordine degli Avvocati di Vibo Valentia. Diversi ed articolati gli interventi:
Dott.ssa Maria Cecilia Rebecchi – Sostituto procuratore presso la Procura di Vibo Valentia
Dott. Fabio Di Lella – Commissario Capo Squadra Mobile, Questura di Vibo Valentia
Dott.ssa Anna Fazzari – Psicologa clinica e psicoterapeuta-Presidente CLES, partner CAV Lamezia
Avv. Rosalba Viscomi – Componente Commissione per le pari opportunità presso il Consiglio Nazionale Forense
Avv. Mariangela Di Biase – Componente Ufficio Legislativo Giunta Nazionale AIGA.
• Tutti hanno approfondito il tema della violenza di genere, alla luce della Legge 19 luglio 2019, n. 69 recante “ Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e alle altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere” , denominata “Codice rosso” composto da 21 articoli i quali individuano un catalogo di reati attraverso i quali si esercita la violenza domestica e di genere, avendo il fine di perseguire tre obiettivi: prevenzione dei reati, protezione delle vittime e punizione dei colpevoli, andando a rafforzare le tutele processuali delle vittime di reati violenti, con particolare riferimento ai reati di violenza domestica e di genere. Con il Codice Rosso sono state apportate modifiche al codice di rito atte a velocizzare l’instaurazione del procedimento penale e, di conseguenza, l’accelerazione dell’eventuale adozione di provvedimenti di protezione delle vittime inasprendo le pene di alcuni dei suddetti reati, per rimodellarne alcune aggravanti ed introdurne nuove. La violenza di genere è un problema prioritario in tema di salute pubblica, comportando conseguenze somatiche (lesioni, malattie sessualmente trasmesse, gravidanze indesiderate, disturbi psicosomatici, ecc.), psicologiche (depressione, ansia, ideazioni suicidarie, abuso di farmaci fumo ed alcool...), cognitive (ridotta capacità di attenzione/concentrazione), socio-relazionali (isolamento sociale, compromissione attività lavorativa e delle capacità genitoriali). Fra le mura domestiche vivono spesso anche bambini che, loro malgrado, sono inseriti nella rete della violenza e vittime a loro volta. Secondo l’OMS, la violenza assistita è una forma di maltrattamento nei confronti dei minori che è diretta conseguenza della violenza intra familiare. La violenza assistita ha conseguenze sulla salute fisica, psichica, cognitiva e comportamentale del bambino. I numeri delle persone coinvolte sono pesanti e dolorosi e tutti coloro che, a vario titolo, si occupano di tale fenomeno, ed hanno relazionato ne sono angosciati. L’angoscia di fronte a questi numeri è, come l’indignazione, immane e fa crescere in ciascun relatore la consapevolezza dell’impegno che non può subire un fermo, neppure in questo momento di pandemia. Dietro il lavoro accanto alle donne vittime di violenza vi è una realtà di dolore e ansia, di storie drammatiche che sorprendentemente ribaltano la vecchia tesi, in parte ancora diffusa che vuole l’uomo violento come qualcuno affetto da patologia psichiatrica, di modesta istruzione e con problemi di integrazione sociale e la donna vittima e cittadina “neutra” in realtà ella è titolare di diritti, in grado di riconoscere la situazione di offesa, di scegliere conseguentemente quando spezzare legami violenti e ricominciare a vivere. Gli abusi sulle donne sono un fenomeno grave che suscita un allarme sociale sempre maggiore e non solo nel nostro paese. In questo quadro difficile tutti gli interventi hanno centrato l’aspetto positivo da parte di tutte le donne che decidono di mettere fine alla violenza denunciando ed affermando il diritto al rispetto. In conclusione tutti i partecipanti hanno concordato sul fatto che la violenza di genere è un tema molto delicato e nonostante nel corso degli anni si siano susseguiti vari interventi legislativi, il fenomeno registra, ancora tutt’oggi, percentuali molto alte tale da rendere necessari non solo strumenti legislativi ma soprattutto formazione e cultura per poterlo combattere. La legislazione, gli interventi di educazione al rispetto dei diritti della Persona, le campagne di informazione italiane, europee, l’impegno di associazioni contro la violenza alle donne, il contributo di uomini e donne impegnati ed impegnate, come tutti quelli che hanno organizzato tale iniziativa e che vi hanno partecipato, stanno progressivamente cambiando il modo della società di percepire la violenza e di contrastarla.
Dott. Anna Fazzari- Psicologa-Psicoterapeuta
Presidente CLES
partner CAV Demetra.
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