“Il più bel secolo della mia vita”, premiato da 4 mila applausi
Oltre 4000 spettatori in tre settimane hanno visto sul palcoscenico del Piccolo Eliseo, Giorgio Colangeli e Francesco Montanari in una straordinaria opera teatrale firmata Alessandro Bardani e Luigi Di Capua
Lunedi, 04/01/2016 - Conoscevate una legge, che vieta ai figli non riconosciuti di conoscere il nome dei genitori prima dei 100 anni? Esiste ed è tutt'oggi in vigore e a quanto pare solo in Italia. E' un dramma soprattutto emotivo che vivono circa 400.000 persone. E' proprio da qui che i registi, Alessandro Bardani e Luigi Di Capua hanno tratto lo spunto per creare un vero capolavoro teatrale “Il più bel secolo della mia vita”. Lo conferma il numeroso pubblico, oltre 4000 spettatori che per tre settimane consecutive, dal 16 dicembre al 3 gennaio, compresa la notte di Capodanno, hanno letteralmente “assaltato” fino all'ultima poltrona il teatro Piccolo Eliseo, pur di assistere alla rappresentazione.
Produttori esecutivi della rappresentazione sono Marco e Matteo Morandini. La distribuzione è seguita dalla società Razmataz, nata dall’incontro tra Alessandra Cotogno e Daria Botte.
In scena: la leggenda vivente del teatro, cinema e televisione italiana Giorgio Colangeli nel ruolo di Gustavo (età 99 anni), il mitico Libanese, Francesco Montanari nel ruolo di Giovanni (35 anni) e la straordinaria Maria Gorini nel ruolo di Arianna, compagna di Giovanni, una donna metodica ma sensibile. L'interpretazione strabiliante che ha fatto piangere dalle risate, nonché riflettere su che cosa si prova essere figli di “nessuno” e cercare di continuo chi ti ha messo al mondo. Le sequenze di vita che intrecciano un passato che ”... è passato” e il presente caratterizzato dall'uso di tecnologia e dalla terminologia “attualissima”. Una raffica di battute veraci e spontanee, tipiche della romanità hanno dato un senso colorato a tutta l'opera.
Ed è proprio qui l'immensità del grande talento di Alessandro Bardani, il regista del corto più premiato d'Italia “Ce l'hai un minuto?” che ha saputo cogliere momenti, parole, tempi, pause... Il tutto con una grande semplicità e nel rispetto dei sentimenti di quelli che tutt'oggi attendono una decisone legislativa dal Senato.
Anche la scenografia semplice, corredata da un particolare design di luci ha giocato a favore durante i cambi scena, dando un altro tocco di originalità all'opera.
L'esperienza del passato per vivere il presente e immaginare il futuro... Sapere chi siamo, da dove veniamo e soprattutto che genere di persone vogliamo essere... Questi sono i messaggi recepiti dal pubblico che ha incoronato spettacolo teatrale “Il più bel secolo della mia vita” con numerosi applausi.
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