Venerdi, 25/02/2022 - L’Immagine è mistero, l’Immagine dice sempre la verità...diceva Cecilia MANGINI e questo suo credo di fotografa e di prima documentarista italiana molto si avvicina a quanto pensava Michelangelo Antonioni delle sue immagini, del suo Cinema. Ha raccontato l’Italia dal Dopoguerra ad oggi, ha svelato i meccanismi del potere, è stata pioniera del cinema di denuncia, ha scritto, idealmente, il diario di una donna che ha inventato un genere.
La sua è stata una vita al cinema e per il cinema...
Perché – come diceva lei - son stata salvata dal Cinema...
Cecilia Mangini, nata a Mola di Bari nel 1927 è mancata un anno fa, e fin dall’inizio del suo lavoro porta uno sguardo impegnato, attento e personale sull’individuo e la società, dedicando un’attenzione particolare ai temi della marginalità, dell’immigrazione e delle ingiustizie sociali.
Prima donna, come detto, a girare documentari nel dopoguerra, sceneggiatrice di alcuni lungometraggi e di più di quaranta cortometraggi, in gran parte realizzati insieme al marito Lino Del Fra.
La sua m.d.p. ha esplorato l’Italia dagli anni Cinquanta fino ai primi anni Settanta, spesso volgendo lo sguardo al Sud Italia ed alla Puglia, per cercare i rituali di una cultura antica che scompariva, travolta dalle veloci trasformazioni imposte dal boom economico. Nel 2009 Cecilia ha ricevuto a Firenze la Medaglia del Presidente della Repubblica, "per aver trasmesso alle generazioni future, attraverso la sua attività di cineasta documentarista, alcune delle più belle immagini dell'Italia degli anni ‘50 e ‘60”. Dal 2016 ha realizzato documentari e cortometraggi co-diretti con Paolo Pisanelli.
Qualche tempo fa, per ricordarla, appena scomparsa, era passato su uno dei 2 canali Rai senza interruzione pubblicitaria, il primo – come amano definirli!!, che son poi Rai Storia e Rai 5 – un bel docu informativo sul suo Cinema.
Ed è appena arrivato, in questi giorni, nelle sale dopo il debutto mondiale – come film di pre-apertura – nelle Notti Veneziane delle Giornate degli Autori 2021, alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, “Il mondo a scatti”, il docu-film di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli, ultimo film da lei realizzato e un gioco di riflessioni assieme al co-regista amico Pisanelli sul cuore di ciò che ha sempre animato questa irripetibile cercatrice di immagini. Nel film proprio le immagini, fisse della fotografia, in movimento nel flusso dei film e delle memorie, diventano alimento di un racconto biografico ma che parla a noi tutti. Una storia delle immagini che mostra il percorso di Cecilia Mangini nel documentario, nella fotografia, nella politica, negli incontri straordinari con Pasolini, Zavattini, il compagno di lavoro e vita Lino Del Fra, con Agnés Varda, la grande cineasta francese che in una sequenza memorabile di alcuni minuti di puro cinema si mostra come sorella in arte di Cecilia. E ancora gli incontri coi tantissimi giovani incrociati nel mondo che hanno guardato negli anni a Cecilia Mangini come a una vera maestra. E scorrono le sue foto, di cristallina bellezza e nitidezza, e le immagini dei suoi film, un patrimonio cinematografico da scoprire e riscoprire.
Il mondo a scatti, prodotto da OfficinaVisioni e Luce Cinecittà con Rai Cinema, sarà diffuso con un tour di proiezioni e presentazioni in molte città – da Lecce a Cagliari, Sassari, Nuoro, a Roma, Milano, Torino, Firenze, Genova ed altre fino al mese di marzo.
Un’occasione preziosa per tornare a vedere e sentire un pensiero originale e unico sul linguaggio fondamentale del nostro tempo, quello delle immagini, su quanto ci influenzi, su quanto noi possiamo usarlo in maniera consapevole e affascinante.
“Il mondo a scatti”, è stato selezionato per la rassegna che l'Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles, il nuovo grande Museo degli Oscar, con dedica a marzo a Cecilia Mangini.
Dal 2022, a un anno dalla sua morte, il premio per il Miglior documentario dei David di Donatello, porta il nome il suo nome.
Per ‘vederne’ un po’ di più su Cecilia Mangini:
https://www.youtube.com/watch?v=fqLYQbaLHUE
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