Tabù - Scrive Sartre che ci si innamora quando si decide di farsi amare...
Emanuela Irace Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2008
Scrive Sartre che ci si innamora quando si decide di farsi amare. Si imposta una azione per riceverne un’altra. Si insegue per essere inseguiti. E’ il “Puer Aeternus” che si fa Re. E’ il fanciullo che diventa adulto. Si cresce nel dolore. Ma si diventa grandi nell’amore. Il rapimento e l’estasi dei mistici. La ri-scoperta di sé, o di ciò che non si era ancora stati, ma che in fondo si percepiva come un poter essere. Come possibilità o come sogno. In nuce. O sepolto dalla polvere delle consuetudini nei binari dati, dalla vita, dove una volta saliti in genere non se ne discende più. Troppe le ramificazioni, i disequilibri che reggono altri equilibri spesso instabili ma senza i quali il tutto non reggerebbe. Si vive come ci hanno insegnato. Come la nostra porzione di mondo richiede. Come il momento storico pretende dettando regole e abitudini e valori condivisi. Si vive senza paura di cambiare. Incerti e lamentosi. Anestetizzati dal fare e dai problemi o dalle catastrofi personali e collettive senza le quali sarebbe troppo gravoso e doloroso dare inizio alla giornata. Ai conti con se stessi si preferiscono quelli con gli altri. Pensiamo di essere in quello che facciamo per poi accorgerci che la verità è molto più semplice e potente e possiede mezzi che prima o poi adopera uscendo allo scoperto o mostrandoci la nostra maschera più vera. Quella che ci cade a pennello e con la quale ci accorgiamo essere nati. La stessa che non vorremmo mai vedere per non mettere dubbio al tutto. Quanta fatica e dolore per convincerci della gioia. Eros e Thanatos. Amore e morte come nelle fiabe. Incantesimo da svelare. Vita da recuperare. Perché soltanto una ci è data. Altre non è. O forse si, se pensiamo che il mondo è stato creato, e che nel giorno dei giorni saremo tutti al cospetto di Dio, liberi dai dolori, sani e felici e senz’altra occupazione ne tempo. Che fare? Chiedeva Sartre e prima di lui Stalin e prima ancora altri.Già, Che Fare? Piccoli passi o salti epocali. Cambiamenti o rivoluzioni. Certezze o indecisioni. Maschile e femminile. Esterno e interno. E’ il potere di Ermes, in grado di mettere insieme mondi lontani, capace di connettere alfabeti e storie diverse come nello sterminato mondo di internet. Dove più che la realtà può l’immaginazione e il senso scappa al raziocinio perché come scriveva Eraclito “le connessioni nascoste sono le migliori” e se non ci è dato sapere, seguiamo le impressioni sotterranee, quelle assurde e inesplicabili, senza l’arroganza di spiegarle ma di attenderle, semplicemente e senza chiedersi perché.
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