Martedi, 15/01/2019 - Cambiare vita ed impegnarsi per gli altri non è facile, ma si può, specialmente dopo aver capito 'dove' e 'con chi' farlo: è quanto ci mostra “Dove bisogna stare”, il film-documentario diretto da Daniele Gaglianone ('La mia classe', 'Ruggine'), scritto con Stefano Collizzoli, che racconta la storia di quattro donne italiane decise ad impegnarsi spontaneamente e gratuitamente nella cura e nell’accoglienza di persone migranti.
Georgia, ventiseienne, faceva la segretaria: un giorno stava andando a comprarsi le scarpe; ha trovato di fronte alla stazione della sua città, Como, un accampamento improvvisato con un centinaio di migranti: era la frontiera svizzera che si era chiusa. Ha pensato di fermarsi a dare una mano. Poi ha pensato di usare una settimana delle sue ferie per dare una mano in modo più sostanzioso: è ancora lì. Così Lorena, una psicoterapeuta in pensione di Pordenone, Elena, che lavora a Bussoleno e vive ad Oulx, fra i monti dell’alta Valsusa, e Jessica, studentessa a Cosenza. Sono persone molto diverse, di età differenti, provenienti da mondi apparentemente lontani. A tutte però è successa la stessa cosa: si sono trovate di fronte, concretamente, a una situazione di marginalità e di esclusione e non si sono voltate dall’altra parte. Sono rimaste lì, dove sentivano che bisognava stare.
“Dove bisogna stare”, prodotto da ZaLab e realizzato con il sostegno di Medici Senza Frontiere (MSF), Piemonte Doc Film Fund e Piemonte Film Commission, è stato presentato alla 36esima edizione del Torino Film Festival, ed uscirà il 17 gennaio, con un tour di proiezioni “evento” organizzate su tutto il territorio nazionale.
Il film sarà a Torino presso il Cinema Massimo, a Roma presso l’Apollo 11 e a Milano ospitato dal Cinema Beltrade. Sono previste altre proiezioni su tutto il territorio nazionale e l’elenco è consultabile su www.zalab.org oppure www.facebook.com/zaLab.
La tournée di proiezioni sarà accompagnata da presentazioni degli autori e delle protagoniste del film e da discussioni e dibattiti, grazie anche alla partnership con MSF.
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