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“Bridget Jones’s Baby” un film che è da ammazzarsi dalle risate

“Bridget Jones’s Baby” un film che è da ammazzarsi dalle risate

Se al cinema, qualsiasi sala e città tutti/e di qualsiasi età e genere ridono fino alle lacrime, allora ben venga la serie infinita. Vuol dire che il film funziona. Questo 3° Bridget Jones è il migliore dei tre

Lunedi, 26/09/2016 - “Bridget Jones’s Baby” un film che è da ammazzarsi dalle risate

di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media



Il diario di Bridget Jones (Bridget Jones's Diary) è una commedia comica e romantica, britannica del 2001 diretta da Sharon Maguire e basata sul romanzo omonimo di Helen Fielding. Uno stile di humor inglese imbattibile specie se l’attrice da dirigere è texana ed è una stella consacrata di Hollywood.



Con questa interpretazione, la Zellweger ottenne, diretta da Sharon Maguire, del Regno Unito, la prima candidatura agli Academy Awards.



Riuscì a coniugare così la comicità americana con il fine humor inglese, anche perché, a farle da spalla c’erano Hugh Grant (56 anni padre di tre figli) e Colin Firth (56 anni, padre di tre figli) due formidabili attori britannici.



Da spalla c’erano Hugh Grant e Colin Firth?



Si.



Proprio così.



Avete capito bene.



Non ha precedenti nella storia del cinema.



Una donna capo comica così bella e atletica, che balla, canta, e all’occorrenza diventa imbranata e inciampa come Stanlio e Onlio, come Totò e Peppino, e non è una spalla come Tina Pica o Titina De Filippo. Questo senza nulla togliere a chi fa da spalla, intendiamoci.



La storia, ispirata al romanzo Orgoglio e pregiudizio e alla popolare serie TV del 1995, racconta la vita, in tono umoristico, di una trentenne inglese (Bridget Jones) che trova il suo posto nel mondo, nonostante gli ostacoli.



Ora a distanza di 15 anni, Sharon Maguire regista, anni 55, Helen Fielding 58 anni due figlie, scrittrice e sceneggiatrice e Renée Zellweger attrice comica di talento, oramai 47enne, tornano all’attacco con “Bridget Jones’s Baby”.



Tutti abbiamo storto il naso di fronte alla 3° prova di Bridget Jones, tanto più che la 2° è stata alquanto mediocre. Si è sempre un po’ perplessi con le serie cinematografiche. Ma questa volta vi dico che è da ammazzarsi dalle risate.



Inoltre la critica è molto ingiusta con Renée Zellweger, pensa più ai suoi rifacimenti facciali che al suo talento di attrice. Naturalmente se a dirigerla è una Sharon Maguire e se la sceneggiatura è di una Helen Fielding.



Renée è meglio di prima, nel film ha 43, e sarà una primipara attempata.



Questa volta le fanno da spalla Colin Firth e al posto di Hugh Grant , che è nel film passato a miglior vita, e l’affascinante Patrick Dempsey attore americano, 50 anni tre figli.



Nel cast c’è anche Emma Thompson, un'attrice e sceneggiatrice britannica, che nel corso dei suoi trent'anni di carriera ha ricevuto 5 candidature ai Premi Oscar; 57 anni, due figlie, e nel film fa la ginecologa.



Oltre a Renée Zellweger uno stuolo di attori inglesi super. Jim Broadbent, Celia Imrie, James Callis, Sally Phillips, Enzo Cilenti, Gemma Jones, Mark Arnold, Ed Sheeran



Si apre il film con il funerale di Daniel Cleaver/ Hugh Grant e sulla bara una sua foto gigante. Presenti tutte le sue donne/amanti, compresa Bridget Jones, e inaspettatamente anche il suo rivale, sempre altezzoso e scostante, l’Avv divorzista Mark Darcy/Colin Firth.



Il bel Patrick Dempsey, ricco e famoso, fa parte di un incontro casuale, un colpo di fulmine, che appare quando tutto sembrava senza speranza per l’ormai zitella Bridget Jones.



Si chiude il film con finale, tutti felici e contenti, e una scritta in sovraimpressione in cui si dice che in realtà è stato ritrovato Daniel Cleaver/ Hugh Grant, che non è morto nell’incidente aereo come si supponeva.



E’ questa una buona occasione o trovata per continuare la serie Bridget Jones??????????????



Se al cinema, qualsiasi sala e città tutti/e di qualsiasi età e genere ridono fino alle lacrime, allora ben venga la serie infinita.



Questa troop di 50enni e + dimostrano la loro grande professionalità, e specie per le attrici attempate è un risultato enorme. Non viene nominata l’età dei pur bravissimi attori, ma si, una per una le rughe di Renée Zellweger, di Emma Thompson o chi per loro con la domanda principale: Si è rifatta? E quante volte si è rifatta?



Al pubblico alla fine interessa un buono spettacolo dove se si ride è meglio.



Non perdetevi “Bridget Jones’s Baby”, mi raccomando.

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