Mercoledi, 10/02/2021 - La vita di Artemisia Gentileschi ha affascinato generazioni di artiste e di femministe che, nell’accostarsi alla sua storia (giovanissima subì uno stupro da un pittore amico del padre ed affrontò un umiliante processo contro di lui, ottenendone una condanna che non venne mai eseguita) e nell’ammirare le sue opere ed il suo carattere anticonformista, hanno riportato alla luce, tassello dopo tassello, una figura per troppo tempo dimenticata o misconosciuta.
La personalità prorompente di Artemisia viene oggi ricordata nel docufilm “Artemisia Gentileschi, Pittrice Guerriera”: l’opera diretta da Jordan River racconta della grande pittrice del Seicento, la prima donna a essere ammessa in un’Accademia di disegno, divenendo, altresì, la prima donna artista italiana ad avere una carriera internazionale. «Farò vedere a vostra Signoria Illustrissima quello che sa fare una donna…» così si rivolgeva la Gentileschi a uno dei suoi tanti committenti.
La pittrice, oltre ad avere uno straordinario talento, era una donna dalla forte carica emotiva e dalla grande forza spirituale come testimonia la raccolta della sua corrispondenza epistolare con collezionisti e personalità dell’epoca (tra cui anche quella con Galileo Galilei, del quale era diventata amica). Per questo con ogni probabilità il docu-film, uscito di recente in tutto il mondo su Amazon Prime Video e su diverse altre piattaforme, ed in arrivo in Spagna su Filmin.es, è già disponibile dal mese di Febbraio 2021 anche su VatiVision, la piattaforma internazionale presentata in Vaticano lo scorso giugno sul modello Netflix (in epoca virtuale in cui fioriscono le piattaforme on demand, anche il Vaticano ha la sua, attivabile non tramite abbonamento ma per singolo contenuto), che punta alla divulgazione di contenuti di carattere culturale, artistico e religioso.
l docufilm, che vede protagonista nei panni di Artemisia l’attrice Angela Curri (“Braccialetti rossi 3”; “La mafia uccide solo d’estate 2”; “Raffaello, il principe delle arti”), si muove parallelamente tra la vita privata dell’artista e la realizzazione dei suoi più grandi capolavori. L’opera, pluripremiata a livello internazionale (premio Best Docudrama al Global Nonviolent Film Festival 2020, USA; Festival Internazionale Visioni dal Mondo - Panorama Italiano 2020; Migliore Documentario al XXIV Terra di Siena International Film Festival 2020; premio European Cinematography Awards 2020, finalista al Los Angeles Cinematography Awards, USA) è stata girata in altissima definizione con passione e rigore storico.
Nel racconto biografico della celebre pittrice il documentario propone un viaggio onirico tra i suoi capolavori, oggi conservati nei più importanti musei del mondo (dal Detroit Institute of Arts al Columbus Museum of Art in USA, dal Palazzo Reale di Madrid al Stiftung Preußische Schlösser und Gärten Berlin-Brandenburg di Berlino alla Galleria Spada di Roma), nonché in collezioni private, come l’‘Aurora’ (ca. 1627), per la prima volta in un documentario 4K, e il ‘David and Goliath’, datato 1639, scoperto di recente a Londra grazie al noto conservatore restauratore britannico Simon Gillespie, che ha concesso al regista un’intervista esclusiva, in cui spiega come sia stata proprio la spada di David, dopo l’accurato restauro, a svelare l’identità dell’autrice del dipinto, ossia Artemisia. Molte altre le interviste presenti nel documentario fra cui quella ad Alessandra Masu (Storica dell’arte, specializzata nel Rinascimento e nel Barocco Italiano) e ad Adriana Capriotti (Storica dell’arte moderna, direttrice della Galleria Spada, MiBACT).
L’opera documentaristica si pone dunque non solo come una biografia, ma come un viaggio critico tra le opere della Gentileschi, alla scoperta del punto di vista unico di una donna del Seicento.
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