Mercoledi, 27/07/2022 - Prosegue il Giffoni Film Festival, in corso di svolgimento a Giffoni Valle Piana dal 21 al 30 luglio 2022, e le scelte cinematografiche, come quella del film ‘Amore Postatomico’, diretto da Vincenzo Caiazzo, confermano la vocazione della manifestazione per il mondo dei giovani e l’attenzione dedicata ai temi ambientali, da cui ha avuto origine anche la prima edizione del Verde Giffoni tenutasi dal 27 al 30 aprile di quest’anno, l’iniziativa rivolta alla salvaguardia del Pianeta e destinata alla Generazione Z, la più sensibile e attenta a questo tema.
Ma non da meno sono i temi sociali e legati alle nuove tecnologie, soprattutto nelle relazioni fra giovani, che emergono ad esempio nel film ‘Amore Postatomico’, selezionato fuori concorso dal Festival. Il lungometraggio, prodotto da EWC 2001 in collaborazione con Rai Cinema, verrà proiettato per la prima volta e presentato al pubblico durante l'Evento Speciale in programma per sabato 30 luglio nella Sala Verde alle ore 10,30.
Ambientato e girato interamente in Campania, il film racconta la vicenda della giovane Titti, una ragazza piena di talento, orfana di padre, che vive a Napoli con la madre apicultrice. La vita di Titti scorre spensierata come quella di chi ha tutta la vita davanti e un lavoro che ama: è infatti disegnatrice nella casa editrice diretta da Maurizio e sta lavorando insieme allo sceneggiatore Loris ad un fumetto dal titolo 'Amore Post-Atomico' la cui protagonista, Mileva, abita in un futuro post apocalittico in cui la natura e i suoi frutti hanno lasciato spazio a macerie e aridità, e lotta per salvare l’ultima ape rimasta in vita. Titti ha un’amica del cuore, colleghi simpatici e un ragazzo che le piace.
Ma la sua vita cambia dall’oggi al domani dopo una serata trascorsa in discoteca, quando Titti e la sua amica Gloria seguono i ragazzi con i quali sono uscite fino a casa di uno di loro, con il quale Titti si apparta fino all’alba. Dopo pochi giorni però quella che doveva essere solo una serata allegra si trasforma per Titti in un vero e proprio incubo, dato che il ragazzo diffonde in rete un filmato hard che la riguarda. Da qui inizia per lei un vero e proprio calvario fatto di ingiurie e discriminazioni, una gogna mediatica alla quale la ragazza cercherà in ogni modo di sottrarsi.
Tra finzione e realtà, tra presente e immaginario, le vicende della giovane Titti si mescolano a quelle di Mileva, un personaggio fantastico, l’eroina del fumetto che sta disegnando. Persone e personaggi si muovono nelle giornate e animano le tavole di ‘Amore Postatomico’ cercando di arginare da una parte l’aridità dei sentimenti dall’altra e la sterilità di una terra che non dà più frutti. Su entrambi i piani si combattono guerre contro il controllo, la sopraffazione, la logica del più forte alla ricerca di una giustizia che spesso tarda ad arrivare, ma che quando lo fa è pronta a rimettere tutto in discussione.
Anche il mondo di Mileva è dominato infatti da persone senza scrupoli che controllano i sopravvissuti affinché continuino ad essere dipendenti dal sistema malato che hanno creato. Un mondo arido e disadorno che ha rinnegato la natura e che nonostante tutto continua a sfruttare il lavoro degli uomini costretti a condizioni disumane per estrarre il coltan. Ma c’è un modo per attraversare il deserto che sembra aver circondato Titti e
Mileva, un modo che spesso è ad un passo da noi e che può risultare salvifico.
Vincenzo Caiazzo, il regista napoletano già autore del film “Il diario di Carmela”, con un’altra protagonista femminile di 15 anni costretta a spacciare dalla sua famiglia, porta in dote nel film ‘Amore Postatomico’ temi importanti che riguardano tutti, ma più da vicino proprio le nuove generazioni: il cyberbullismo e il revenge porn (altresì detto «pornografia non consensuale», una forma di abuso sessuale realizzato mediante immagini o filmati intimi condivisi on line o off line), con un focus importante relativo alla salvaguardia del pianeta ed alla protezione delle api.
Fiore all’occhiello del film sono le meravigliose tavole a fumetto disegnate da Daniele Bigliardo, illustratore della serie a fumetti Dylan Dog, una “porta” che mette in collegamento il mondo di Titti con quello di Mileva.
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