Mondo/ Terrorismo islamico - “Islam” significa davvero “Pace”? La giornalista islamica Irshad Manji chiede una posizione più netta da parte dei musulmani moderati contro i fanatici
Irshad Manji Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2005
Le esplosioni coordinate sotto le metropolitane londinesi sono avvenute di giovedì. Il giorno più santo della settimana in Islam è il venerdì. Cioè quando i sermoni più importanti – detti khutbas – vengono letti in tutte le moschee. Ovunque, di venerdì, i musulmani affrontano un test che dura diverse ore. Presumendo che “Islam” significhi davvero “Pace”, dobbiamo sperare che i Khutbas di domani denuncino le esplosioni ed i terroristi con termini non ambigui ma ben argomentati. Quel che temo, invece, è che i predicatori possano esprimere condoglianze per le vittime, condanne per i criminali, ma poi dire che la Gran Bretagna non avrebbe dovuto unirsi alle azioni militari americane in Iraq.
Il pericolo è che i terroristi trovino, in questa linea di pensiero, una giustificazione per le loro violente Jihad.
Ci si deve invece chiedere cosa fosse l’Iraq nel 1993, quando i radicali islamici hanno tentato di far esplodere il World Trade Center. O nel 2000, quando l’USS Cole fu attaccato. L’inferno si è scatenato dopo l’intervento militare americano in Bosnia che, discutibile o no, ha comunque salvato milioni di musulmani.
Rimanere fuori dall’Iraq non ha protetto nessuno dal terrorismo. Inoltre, perché i fondamentalisti avrebbero rapito due giornalisti francesi dichiaratisi già da tempo contro l’intervento in Iraq? Ed erano anche tra i più accaniti oppositori di Bush.
La solidarietà di molti volontari che hanno portato il loro sostegno alla popolazione musulmana, non li ha protetti dalle violenze dei radicali, e che dire di Margaret Hassan? L’aver aiutato decine e decine di musulmani non l’ha salvata dall’assassinio.
Questi sono i fatti che i fedeli devono portare ai loro predicatori ai sermoni del venerdì. Un ripudio chiaro dei bombardamenti di Londra non restituirà i morti. Quello che però può aiutare è creare una netta differenziazione tra i musulmani moderati ed i fondamentalisti.
Nel parlamento inglese si attende l’approvazione di un documento che dichiari fuorilegge la critica estrema nei confronti dei musulmani moderati. Molti moderati hanno combattuto per quella norma dicendo che erano terrorizzati dal razzismo. Oggi molti dei loro vicini sono a loro volta terrorizzati da un dio islamico capriccioso; grazie ai fanatici.
Ed ora i musulmani moderati cosa faranno?
Questo articolo (tradotto dall’originale in inglese) è stato tratto dal sito personale di Irshad Manji www.muslim-refusenik.com
(8 luglio 2005)
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