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Antonella Prota Giurleo, artista attenta agli svantaggiati - di Rossella Ciani

Antonella Prota Giurleo, artista attenta agli svantaggiati - di Rossella Ciani

Il bello come mezzo di riscatto verso una vita migliore, è l'idea dell'arte di Antonella Prota Giurleo, presente in Finlandia in questi giorni con una mostra personale

Lunedi, 04/04/2011 - Antonella Prota Giurleo, artista e amica di Noidonne, ha insegnato arti visive per trenta anni alle scuole medie. Questo suo lavoro la ha portata a maturare  l'idea di come l'uso del bello sia un grande aiuto per la crescita personale degli individui. Terminato l'insegnamento, ha iniziato a fare l'artista per se stessa e come dono per gli altri. Attualmente ha in corso una mostra personale in Finlandia.

Di sè racconta: "Non mi pongo l’obiettivo di utilizzare l’arte per le persone svantaggiate, semplicemente da sempre penso che proporre il bello e la bellezza sia utile per la crescita delle persone, soprattutto delle donne. Propongo perciò arte e bellezza in ogni luogo possibile, da quelli istituzionali (musei, gallerie) a… ovunque: scuole, strade, piazze, sindacato, aziende, carceri, quartieri difficili, ovunque l’opportunità di accesso all’arte e alla bellezza possa risultare difficile. Forse si tratta semplicemente di restituire ciò che ho avuto la fortuna di avere crescendo in una famiglia dove cultura e rispetto delle diversità erano comuni a ciascuna e a ciascuno.

Come scelta, non partecipo a concorsi a premi, partecipo invece talvolta a selezioni rigorose in ambito artistico. Presento un progetto che può essere selezionato per la sua realizzazione. Così è avvenuto a Biella nel 1999 e nel 2001 per il "Premio Passaggi a Nord Ovest" dove il critico d'arte Alberto Fiz, ha motivato il premio '… la relazione con il territorio passa anche attraverso un vero e proprio atto di denuncia come conferma l’installazione di Antonella Prota Giurleo che ha collocato sulla parete esterna di una casa antica una serie di abiti rigonfi come se fossero le figure di fantasmi. Questa volta, tuttavia, le fiabe non c’entrano e l’artista ha voluto rappresentare con efficacia <la presenza memoria delle morti sul lavoro> come lei stessa dichiara. Sono immagini che incidono profondamente sulle nostre coscienze e a renderle particolarmente efficaci è il contrasto tra la delicatezza della rappresentazione e il dramma che esprimono'. I miei progetti sono stati selezionati anche per il concorso "Pietrarte" a Livigno nel 2001 e per le esposizioni agli Istituti italiani di cultura di Città del Messico (personale "Pensare il mondo" nel 2002) e di Lima (personale "Librertad" nel 2005).



Con quali mezzi pittorici si eprime?

Talvolta uso la pittura, altre volte uso le installazioni od il video. Dipende dalla situazione e dalla comunicazione che intendo fare. Comunque do molto spazio ai collages. Nei miei collages desidero esprimere la possibilità di costruire e di vivere la vita in armonia con sé, con le altre persone, con la natura e con le cose. Elaboro le textures utilizzando colla di coniglio e pigmenti o colori recuperati; le strappo, per restituire simbolicamente l’idea delle lacerazioni prodotte dal dolore, e le accosto ponendo attenzione a “ricucire” in qualche modo gli strappi attraverso i fili, generalmente recuperati dalle amiche e perciò più preziosi. Fili che rappresentano le relazioni affettive che, quando gli strappi e il dolore sono così forti da rischiare di perdersi, ci permettono di ritrovarci, di rimettere insieme i pezzi, di ricucire le ferite. Relazioni che possono indurci a fare del dolore un elemento che non si espande distruggendo, ma qualcosa alla quale si dà cura e che, attraverso il ricordo e l’affetto, si trasforma in un piccolo nucleo di sé con il quale si convive contenendolo e avvolgendolo in una nuvola di tenerezza.



Dovendo definirsi come artista,come si presenterebbe?

Sono nata donna e ho assunto coscienza di esserlo. Amo la vita, considero la cultura e l’arte opportunità di crescita e chiavi per il futuro. Credo nella possibilità di una relazione positiva con la terra, alla quale spesso penso come Madre terra; da questo deriva il mio ricercare di utilizzare materiali ecocompatibili.

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