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ANPI (Milano) / La violenza e il coraggio

ANPI (Milano) / La violenza e il coraggio

Antifascimo oggi - L’avversione per la guerra e la memoria. Un convegno delle donne dell’ANPI parla alle giovani

Melchiorri Cristina Domenica, 14/04/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2013

Affollata, molte persone in piedi, la sala di Palazzo Marino sede del Comune di Milano che ha ospitato il convegno promosso dal Coordinamento nazionale delle donne dell’ANPI il 16 marzo scorso, dedicato al tema “La violenza e il coraggio. Donne, fascismo, antifascismo, resistenza”. Monica Minnozzi aprendo il convegno ha sottolineato che oggi siamo qui non solo per “custodire la memoria”, ma soprattutto “per cogliere cosa c’è di attuale di quel coraggio ancora oggi”. È fra le donne che comincia l’avversione alla guerra. Le donne hanno scelto due volte: la prima, con la disobbedienza al potere, che era il potere delle armi, e poi con la Resistenza. Fra le oratrici, donne importanti del pensiero e della cultura italiana e “femminista”: Adele Cambria, Marisa Ombra, Lidia Menapace.

Al centro del convegno c’è stata, soprattutto, l’attualità: una cultura sessista che, pure in presenza di normative che hanno compiuto grandi passi avanti, resiste nelle pieghe della società.

Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale dell’ANPI ha sottolineato che: “Oggi siamo qui anche perché possiamo considerare Milano la capitale dell’antifascismo. E da Milano può partire la comune lotta all’assuefazione alla violenza”. Simona Lunadei, della Società Italiana delle Storiche e Dianella Gagliani hanno ripercorso alcune tappe dell’ideologia del fascismo contro le donne.

L’attrice Aglaia Zannetti ha letto con emozione alcune poesie, consegnate agli atti del convegno perché si possano rileggere con calma.

Una ragazza del pubblico ha chiesto perché ancora oggi c’è tanta brutalità fra i giovani. Difficile, anche per l’oratoria del Presidente, rispondere. “Facciamo molte iniziative, utili, ma non sufficienti. È la scuola che deve affrontare maggiormente questa parte della nostra storia passata, per dare i messaggi giusti al nostro presente e al futuro dei nostri giovani”.

Con un brillante flash Simona Lembi, Presidente del Consiglio Comunale di Bologna, ha ripreso il punto e sottolineato: “Rischiamo tutti di dare per scontato le attuali conquiste delle donne, che sono recenti, e per questo fragili. Dobbiamo lavorare di più sulla consapevolezza dei giovani, perché non possiamo correre il rischio che ogni generazione riparta da zero”.

Interventi toccanti da parte di molte associazioni. Ernesto Nobili, Consigliere della Fondazione Memoriale della Shoah, ha ricordato i nomi di alcune donne uccise: “La memoria autentica scongiura la formazione di un vuoto alle nostre spalle. Il ricordo, soprattutto per i giovani, è un esercizio salutare: apre la mente e i cuori. Ci fa guardare all’attualità con meno pregiudizi e minori ambiguità, ci fa accettare chi ha etnia o religione diversa dalla nostra”. I due terzi dei presenti aveva i capelli bianchi e dunque spiccavano ancora di più due gruppi di diciottenni, ragazze e ragazzi, seduti educatamente a terra per lasciare le sedie ai più anziani. Elena, Sara, Ginevra, Costanza, Camilla, Marina, Andrea, Federico, Vittorio, Lapo ed altri, studentesse e studenti dell’ultimo anno del Liceo Statale Artistico di Brera (succursale di via Papa Gregorio, classe V I), condotti a quella lezione speciale dalla loro professoressa di Storia, Francesca Gullotta. Cosa ti ha colpito di più, oggi? chiedo a Camilla. “Mi hanno emozionato le drammatiche esperienze vissute da giovani donne che hanno dimostrato tanto coraggio “, risponde Federico aggiungendo “è molto interessante capire i collegamenti del passato con il presente”. “È per questo che siamo qui”, spiega la professoressa. Il 16 marzo, a Milano, la scuola c’era!



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