Voci dal territorio - Comune e Provincia di Piacenza, Fiorenzuola D’Arda e Castelsangiovanni , poi le Asl, le Forze dell'Ordine e i gruppi 'Telefono Rosa' e 'Il pane e le rose': tutti insieme per un progetto contro la violenza alle donne
Martedi, 02/06/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2009
E’ un progetto locale di rete contro la violenza alle donne, che vede coinvolti la Provincia di Piacenza, il Comune capoluogo, i comuni di Fiorenzuola D’Arda e Castelsangiovanni capofila dei distretti sociali e sanitari di Levante e Ponente, l’AUSL di Piacenza, le Forze dell'Ordine, il Centro Antiviolenza ‘Telefono Rosa’ e il Gruppo ‘Il pane e le rose’. Il progetto è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna (Servizio Politiche per la sicurezza e la Polizia Locale) con cui la Provincia di Piacenza, referente di rete, ha in corso la sigla di un protocollo d’intesa. Il programma delle attività si articola in tre linee di azione: mappatura e rilevazione permanente dei dati a disposizione della rete; formazione e informazione, attraverso percorsi formativi per gli operatori dell'accesso e della presa in carico, per operatori dell'informazione (Rete 3 sportelli URPEL della Provincia, URP dei 48 Comuni, dell’Azienda USL e Sociali Comunali) e iniziative informative per referenti delle Medicine di Gruppo; comunicazione e sensibilizzazione, attraverso la redazione di linee guida per gli operatori (differenziate per le specifiche competenze), di un vademecum per le donne nelle lingue prevalenti e la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione della comunità con il coinvolgimento dei mass media. “Presenteremo i risultati del progetto il 25 novembre prossimo, ricorrenza della giornata internazionale contro la violenza alle donne - sottolinea l'Assessore alle Pari Opportunità Paola Gazzolo - il progetto nasce da una priorità individuata e fatta propria, nell’atto di indirizzo e coordinamento triennale, dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria. In un solo anno sono ben 436 le donne vittime di violenza che si sono recate nei pronto soccorso del territorio, la maggior parte dichiarando violenze avvenute tra le mura domestiche, ad opera dunque di uomini conosciuti. Se a questi dati uniamo le annuali rilevazioni prodotte dal Centro Antiviolenza ci rendiamo conto che è un fenomeno allarmante e ancora troppo sommerso. Vogliamo far capire alle donne che non sono loro a doversi colpevolizzare e che non sono sole nell’affrontare le conseguenze delle violenza, al loro fianco trovano una rete integrata che vede insieme le Istituzioni, l’Azienda Sanitaria, le Forze dell’Ordine, le associazioni e l’intera comunità”.
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