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Annie Leibovitz, l’impudenza dello sguardo

Annie Leibovitz, l’impudenza dello sguardo

Dal 9 settembre al 2 ottobre a Milano in mostra «Women. New portraits», i ritratti scattati dalla fotografa statunitense.

Sabato, 20/08/2016 -
«Ogni foto è un romanzo. Storicamente la fotografia non mirava a mostrare le donne come esseri umani completi. Questa è una sorta di riparazione». Così la femminista Gloria Steinem, che ha aiutato Annie Leibovitz a compilare la lista dei soggetti da ritrarre, parla dello spirito di «Women. New portraits», il progetto con cui la fotografa statunitense torna a indagare la molteplicità dell’identità femminile. E lo fa dopo diciassette anni: era il 1999 quando aveva lavorato insieme a Susan Sontag all’iconico volume «Women». In quell’occasione Miss Camp aveva sottolineato l’eccentricità del lavoro di Leibovitz, il suo essere de-centrata e spostata rispetto al nucleo dei modelli estetici. Se le immagini fotografiche, aveva scritto Sontag, possono contribuire a creare e imporre canoni ideali, dalla fotografia può arrivare anche un loro superamento.



Nella sua nuova veste il progetto, che già Susan Sontag aveva definito un «work in progress», si arricchisce di volti per mostrare i cambiamenti del ruolo delle donne negli ultimi anni. Il leitmotiv seguito è lo stesso: accanto a donne della working class, artiste, musiciste, scrittrici, filantrope, sono ritratti alcuni dei personaggi più influenti nel panorama internazionale. Sheryl Sandberg, la top manager che ha trasformato in successi multimiliardari Google e Facebook, e Misty Copeland, la prima ballerina afro-americana dell’American Ballet Theatre di New York. Aung San Suu Kyi e la Regina Elisabetta. Adele e la documentarista Laura Poitras. E ancora Jane Goodall, l’etnografa californiana che ha rivoluzionato la conoscenza dei primati. «Poco prima dello scatto mi ha fatto una linguaccia. Odia essere fotografata», ha raccontato la fotografa.



Le donne di Leibovitz saranno in mostra a Milano negli spazi della Fabbrica Orobia 15 dal prossimo 9 settembre al 2 ottobre. L’esposizione è affiancata da workshop per gli studenti di fotografia e da laboratori per bambini.



Con l’hashtag #ShareYourHero, il pubblico è invitato a riflettere sulle donne che sono state fonte di ispirazione nella vita quotidiana e a inviare su Instagram le proprie foto. In palio un viaggio a New York a novembre per l’inaugurazione dell’esposizione nella metropoli americana.

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