Sabato, 13/06/2009 - Nata dalla collaborazione con l’artista A.Capucci, le cui opere accompagnano le pagine come orme che indicano al lettore la via dell’emozione, la raccolta di racconti “Tutte le forme che può prendere l’amore” di Elena Bellei (Incontri Editrice 2008) ci offre una scrittura colta e raffinata, che esplora le anime di donne comuni della nostra terra, ma anche di donne immigrate. L’autrice le ritrae a volte nell’istante che vale tutta la loro vita, a volte da più lontano, con un campo lunghissimo che abbraccia il film di un’intera esistenza. Altre volte ancora le vede così da vicino che l’identità si sfuoca, si sgrana in un attimo lunghissimo, la cui ricchezza ubriaca il lettore.
Si potrebbe dire allora che la scrittura di Elena Bellei è vapore. Leggiamo nel racconto “Se ti avvicini puoi vedermi”: “Il vapore nasconde le cose e le lascia intuire solo a chi ha volontà di conoscerle. Solo se ti avvicini puoi vedermi. Il vapore entra nel respiro e scalda da dentro e cerca qualcosa. Disegna volute tra la pancia e i polmoni.” Occorre dunque leggere con pazienza, svelare lentamente i tesori di una scrittura che si fa respiro interiore, che attenua le forme, che offre il calore dell’intimità.
La protagonista di ogni racconto si scopre per allusioni, per approssimazioni. Gli oggetti, fitti, si incaricano spesso di portare il peso dei significati. Niente di astratto, qualcosa invece di legato ai sensi, colorato, denso, rumoroso e profumato. Spesso sappiamo poco o nulla dei luoghi, della biografia delle protagoniste, perciò dobbiamo percorrere i testi più volte per comprendere le circostanze o gli eventi stessi. L’autrice pratica la reticenza, il non detto, l’allusione, dissemina la soggettività dei personaggi, creando una scrittura capace di offrire tutta la ricchezza della loro vita interiore.
Elena Bellei ogni volta corteggia una particolare modalità dell’amore, con levità, o crudamente: amori teneri, soffocati, rabbiosi, sommessi, sensuali. Davvero l’amore parla al plurale. Una donna può amare per un attimo, di un ardore ai più scandaloso, anche un delfino. Un’altra può amare un uomo anche dopo averlo ucciso. Accade anche che questa scrittura visiti la sensibilità femminile nella sua capacità di creare epifanie magiche, di elaborare un pensiero che ha la grazia di trasformare in modo surreale il dolore delle donne. Così Tian e le sue amiche prostitute possono vivere una vita autentica se la loro anima rimane nelle profondità marine, la protagonista di “Sotto la mia ala” può reiventare il dolore di una malattia scorgendo in essa un’antica nostalgia e una badante che torna al suo paese sa di poter incontrare là la donna che era prima di partire.
“Tutte le forme che può prendere l’amore” è un libro che nasce dalla grande capacità dell’autrice di ascoltare esperienze, di trasformare incontri e relazioni in un’occasione preziosa. Senza dubbio Elena Bellei appartiene a quel tipo di scrittrici che non sanno rassegnarsi all’idea che oggetti, persone e eventi della vita quotidiana vadano perduti. In questo caso, l’autrice cerca di sottrarre all’oblio della Storia la vita interiore delle donne, la loro sofferenza. Il suo libro, allora, ci aiuta a sentire che qualcosa delle nostre madri, delle nostre nonne, della vicina di casa che abbiamo incontrato di sfuggita, è ancora qui, a farci pensare, a consolarci, ad arricchirci. Una scrittura di impegno civile troviamo allora in questa raccolta, che ha senza dubbio le carte in regola per assolvere ai compiti più alti della letteratura.
*Maria Luisa Bompani nasce a Formigine (MO), ma è originaria di Montale Rangone. Ora vive a Castelnuovo. Laureata in Filosofia, è insegnante di Lettere. Fa parte del Gruppo Donne di Poesia di Modena. Assieme alle amiche poetesse ha pubblicato l’antologia di poesie “Vi son frecce”(Il Lavoro Editoriale, 1989), ha organizzato diversi readings di poesia, cicli di conferenze, laboratori sulla scrittura e il pensiero delle donne, ha condotto corsi di scrittura creativa. Da diversi anni scrive in prosa. Nel 1999 un suo racconto, vincitore del concorso per inediti, è stato pubblicato sulla rivista “Leggere Donna”. Altri racconti sono stati pubblicati nell’antologia “Spighe matte” e nel libro “Carpi territorio di storie”. Nel 2004 ha pubblicato il romanzo “Infanzia dea” (Sironi Editore). Una sua nuova opera in prosa, “Quasi nessuna idea sull’amore” (ExCogita), è stata pubblicata quest’anno.
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