"Quale Accoglienza al Pronto Soccorso Per la Donna Violata?
2°Corso di Formazione per Operatori Ospedalieri del Pronto Soccorso e non, sulla violenza sessuale e/o domestica contro le donne ed i minori." L’obiettivo è stato quello di creare una rete di accoglienza e sostegno alle donne che hanno s
Domenica, 15/05/2011 - “QUALE ACCOGLIENZA AL PRONTO SOCCORSO PER LA DONNA VIOLATA ?
IL Centro Antiviolenza-Antistalking “La Nereide”, presiedente Adriana Prazio, insieme all’Ass.Mareluce, presidente la dott.ssa Daniela Respini, con la collaborazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Umberto I (ASP8) di Siracusa, direttore il Dr. Elino Attardi, hanno organizzato giorno 7 maggio u.s., presso la Sala Conferenze dell'Ospedale Umberto I", il Seminario - formativo dal titolo: “QUALE ACCOGLIENZA AL PRONTO SOCCORSO PER LA DONNA VIOLATA ? – 2°Corso di Formazione per Operatori Ospedalieri del Pronto Soccorso e non, sulla violenza sessuale e/o domestica contro le donne ed i minori." L’obiettivo è stato quello di creare una rete di accoglienza e sostegno alle donne che hanno subito violenza e dunque supportare con un’adeguata formazione, chi già opera nell’ambito dei servizi sociali e socio assistenziali. Il corso di formazione, riservato agli iscritti, agli enti che si occupano di questa tematica, agli studenti della facoltà di Scienze Infermieristiche, è stato rivolto agli Operatori sanitari dell’ASP8–Distretti di Siracusa e provincia:medici, chirurghi, ginecologi, psichiatri, infermieri e ostetriche, al fine di impegnarli nella prevenzione, nel contrasto della violenza e nell’ascolto alle donne che la subiscono e punta a fornire gli strumenti per rilevare le situazioni in cui ciò accade, specie in assenza di denunce, per valutare il grado di pericolosità e proporre percorsi di uscita. Quindi l’obiettivo del corso, come ha ribadito più volte la dott.ssa Daniela Respini, è duplice: stimolare la costruzione di un approccio integrato tra i servizi educativi, sanitari, sociali, forze dell’ordine, volontariato del territorio e offrire strumenti operativi e modalità di intervento condivise allo scopo di prevenire il problema. STRUMENTO importantissimo a tal fine è il PROTOCOLLO che è stato realizzato ed attuato presso il Pronto Soccorso delle Molinette di Torino ed illustrato nel Corso di Formazione sul medesimo tema effettuato nel 2009 a Siracusa. Questo incontro è stato un momento di confronto per costruire e rafforzare una rete di sostegno e collaborazione con tutte le realtà cittadine coinvolte,cosicché un luogo di cura possa diventare un reale punto di riferimento. RELATORI: Dr. Elino Attardi - Direttore Medicina e Chirurgia d'Acc. e Urgenza ASP 8 Siracusa - titolo del suo intervento"Il Pronto Soccorso – Realtà Siracusana-luci ed ombre; Dr. Patrizio Schinco -"Direttore Responsabile S.S Centro Supporto e Ascolto vittime di violenza dell'Az. Osp. San Giovanni Battista di Torino (Molinette): “La violenza contro le donne: inquadramento e valutazione della dimensione del problema ; Dr. Antonino Bucolo -Direttore dell’U.O.C. di Ginecologia ed Ostetricia presso l’ASP8-Distretto,I-Presidio Ospedaliero Umberto I di Siracusa: "Protocollo per la gestione dei casi di violenza al Pronto Soccorso SR; "Dr. Roberto Cafiso, Psicologo-psicoterapeuta - Direttore del Dipartimento Salute Mentale-ASP8 SR: "La matrice strutturale della violenza: uomini senza parole col bastone in mano"; Dott.ssa Daniela Respini-Psicologa-Psicoterapeuta: "L’importanza dell’umanizzazione nelle corsie dell’Ospedale e soprattutto come accogliere le donne vittime di violenza al Pronto Soccorso”; Dott.ssa Antonella Fucile- Funzionaria Ufficio Pari Opportunità Provincia SR - "Gli Enti Locali e la Rete dei Servizi a supporto delle donne vittime di violenza"; Avv. Patrizia La Vecchia – Esperta Diritto Famiglia - “Inquadramento legislativo: Strumenti legislativi -La legge attuale –Stalking”, Alla dott.ssa Daniela Respini sono state altresì affidate le Conclusioni del seminario; la sottoscritta, quale presidente del Centro Antiviolenza –Antistalking “La Nereide”, ha presentato l’attività del Centro ed è stata inoltre la moderatrice della manifestazione. Il Dr. Patrizio Schinco, dopo avere elencato alcuni dati, alquanto allarmanti, riguardanti la violenza alle donne, ha ribadito che le ricadute sulla salute della popolazione anziana, femminile ed infantile sono drammatiche, costi sociali e sanitari sono elevati generando disagio sociale e patologie mediche gravi e talvolta invalidanti. Il Dr. Schinco si è soffermato molto sul Disordine da Stress Postraumatico( PTSD). Si ritiene che la sindrome abbia origine da traumi severi, prolungati e ripetuti, soprattutto di natura interpersonale( prigionia e tortura, abuso infantile cronico, maltrattamenti prolungati delle donne da parte di partner). DSM-IV. La Dott.sa Daniela Respini, nel suo intervento, ha ribadito che il fenomeno della violenza rappresenta un allarme sociale e bisogna smettere di parlare della donna violata come di una povera donna disperata, ma bisogna fare risaltare la dimensione della sua persona , la violenza è indubbiamente un attacco ai diritti della persona, chiunque si trova ad accogliere una donna che in qualche modo ha subito una violenza ha il dovere di accoglierla innanzitutto come persona, ascoltare in silenzio il dolore sia fisico che psichico, l’operatore si deve astenere dal giudicare la persona violata, deve anche evitare un comportamento direttivo, ma tentare nell’immediato una relazione empatica che possa essere di incoraggiamento alla donna a procedere nella sua denuncia. Come riferisce la dott.ssa Respini , gli operatori di un Pronto Soccorso e i medici di base anche se hanno di sicuro incontrato nella loro professione persone che hanno subito maltrattamenti fisici o psicologici, raramente le hanno riconosciute. Non per cecità o per sordità, ma per l’intrinseca difficoltà di riconoscere ciò che quelle stesse persone hanno scelto di nascondere minimizzando la violenza del partner dietro una più rassicurante dichiarazione di lesione da incidente occasionale. Il Dr. Antonino Bucolo ha iniziato citando, a proposito della violenza sessuale, un pensiero di WHO (2003) il quale affermava che “la donna che ha subito violenza, dovrebbe poter trovare assistenza in un luogo più possibile vicino dove il fatto si è verificato…. Con operatori sanitari competenti, in grado di affrontare correttamente le visita e la raccolta delle prove)”. Continuando il Dr. Bucolo, ha ribadito che il benessere della vittima è prioritario. L’organizzazione ideale è quella in cui cura ed indagine forense sono attuate nel medesimo momento, ed è molto importante che la relazione con gli altri servizi è costruttiva e tale da assicurare continuità nell’assistenza alla vittima.. Il modello integrato (medico clinico e forense) è da promuovere. Occorre attivare subito attivazione di consulenze: medico-legale, psichiatrica,infettivologica e tossicologica. Occorre altresì informare la procura/Forze dell’Ordine (se la donna vuole sporgere querela o se sussistono reati procedibili d’ufficio). Il Dr. Roberto Cafiso ha trattato lo Stalking ed ha affermato che ci sono 2 CATEGORIE DI MOLESTIE 1.Comunicazioni intrusive trasmettere messaggi sulle proprie emozioni, bisogni, impulsi, desideri intenzioni. Ma anche vissuti di onore ferito, minaccia, vendetta. 2.Contatti comportamenti che agiscono controlli diretti ( pedinare, sorvegliare) oppure contatto diretto (appostarsi, incontrarsi, minacciare, aggredire…).Ha illustrato con chiarezza le CARATTERISTICHE DEL MOLESTATORE precisando che per parlare di stalking sono necessarie alcune condizioni: 1) Un attore agisce nei confronti di una vittima sulla quale ha effettuato un investimento ideo-affettivo basato o su pregressi o su pura fantasi o desiderio. 2)Lo stalker attua comunicazioni intrusive e/o contatti diretti che hanno caratteristica di ripetitività, intrusione, insistenza. 3) La stalkin victim vive in uno stato di allerta, di emergenza, di stress a volte acuto. Il soggetto teme per la propria incolumità. CONSEGUENZE COMUNQUE: Stress psicologico, Sensi di colpa, Sindrome Post traumatica da Stress à Depressione, Disagi relazionali / familiari. La dott.ssa Fucile ha iniziato il suo intervento sostenendo che la Storia delle donne si può descrivere attraverso le parole: Nel dopoguerra: uguaglianza, Anni ’70: liberazione, Anni ’80: differenza di genere ,Anni ’90: pari opportunità, Anni 2000: democrazia paritaria, Anni 2010: diritti delle donne. La dott.ssa Fucile ha continuato ricordando che per gli esperti del Consiglio d’Europa, la violenza contro le donne è una violenza di GENERE riconosciuta nella comunità internazionale quale violazione fondamentale dei diritti umani. La parola genere indica la relazione che lega FEMMINILE e MASCHILE ed esprime una classificazione sulla sessuazione dei corpi. A proposito dell’interazione delle pubbliche amministrazioni la dott.ssa Fucile ha asserito che le Istituzioni Pubbliche sono evitate da un gran numero di donne le donne spesso conoscono già le risposte da parte degli interlocutori. Queste risposte sono: il rifiuto di credere alla vittima, la banalizzazione di ciò che le è accaduto, oppure la sua colpevolizzazione. Il silenzio è funzionale alla violenza e serve a mantenere lo status quo e ad offuscare il problema. Manca la responsabilizzazione, la “presa in carico” sociale del problema. Il Dr. Elino Attardi che da molti anni dirige il Pronto Soccorso di Siracusa ha ampiamente descritto l’organizzazione e purtroppo, con grande fatica, ha ottenuto certi traguardi. Ha assicurato che la donna vittima di violenza, che ricorre alle cure del Pronto Soccorso, è accolta con riservatezza e priorità e a tal proposito è stata predisposta una stanza lontano da occhi indiscreti. Il Dr. Attardi ha asserito che si tratta di situazioni molto delicate e complesse. Spesso vengono accompagnate dal maltrattatore e nonostante vengono ricevute da sole, quasi tutte, per paura, nascondono la verità e rifiutano di esporre denuncia perché temono il rientro nelle loro case. L’avv. Patrizia La Vecchia ha iniziato affermando che la legge penale vieta e punisce i maltrattamenti in famiglia, la violazione degli obblighi di assistenza familiare, l'abuso dei mezzi di correzione e la sottrazione dei minori.Un traguardo importante è stato raggiunto con la legge 154/01 che detta specifiche norme in tema di violenza domestica, prevedendo con una norma innovativa l’allontanamento del coniuge violento dalla luogo di residenza. La legge 54/01 ha introdotto delle risposte normative , sia in campo civile che penale, contro la violenza nelle relazioni familiari. Per quanto riguarda la recente legge sullo stalking, argomento affrontato ampiamente dal Dr. Cafiso, va sottolineato che non esiste un comportamento o una serie di comportamenti sempre presenti nello stalking, dunque, è estremamente difficile individuare il momento preciso in cui è possibile identificare il fenomeno come tale. La vera nota di merito è che ora esiste, finalmente, uno strumento specifico e non bisogna compiere un “collage” di altri reati per comporne uno: è più facile agire, più agevole, più preciso.Tuttavia, il rischio di strumentalizzazioni resta comunque alto. Manca, come già argomentato, un preciso indicatore in grado di “misurare” la gravità del caso e, quindi, di stabilire con maggiore esattezza i limiti entro cui inquadrare lo stalking, in modo da distinguerlo dal banale “assillo”. Adriana Prazio -349 7586157
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