"Lucide ossessioni" di donne pericolose

Mercoledi, 13/02/2013 - Un'antologia di romanzi brevi, edita da AlbusEdizioni, che supera il concetto di dark-lady, sviluppando nuove implicazioni del ruolo sociale e psicologico della donna. S'intitola "Lucide ossessioni" e comprende tre lavori di altrettante giovani autrici: Valeria Francese, Claudia Barbarano e Roberta De Tomi.

Si parla di donne pericolose, ma anche di madri, mogli, amanti, vittime e carnefici, di cui le autrici sanno rendere la complessità psicologica, ben oltre gli stereotipi e i ruoli precostituiti. In "Pericolo delle altezze", Valeria Francese delinea una vicenda di contrasti in cui le contaminazioni bibliche e mitologiche giocano un ruolo di rottura rispetto ai canoni tradizionali del giallo. Protagonista una madre lacerata da una situazione complessa, quasi teatrale, ma ad alto contenuto introspettivo e, insieme, ad alta tensione. Torna la mitologia nella "Pandora" di Claudia Barbarano: continua la rottura dei canoni del genere, attraverso un utilizzo sorprendente del linguaggio,che ricalca quello dell’era “internettiana”. Alla tecnologia si associano i nuovi comportamenti umani, oggetto di analisi mai pretenziosi da parte dell’autrice. Il terzo lavoro, "Follia d’ardesia", di Roberta De Tomi, pur presentando anch’esso alcuni punti di rottura con il thriller, è il più lineare dei precedenti. Scritto con uno stile giornalistico, ripropone il tema dei gemelli e della relativa agnizione, connesso a un passato di violenza (tema molto attuale, purtroppo) e prevaricazioni.Tra vendetta e bisogno d’amore, il romanzo sviluppa diversi rapporti, tra cui quello tra due donne amiche-nemiche, in cerca di se stesse, nel quadro di una provincia (la Bassa mantovana e modenese) da cui sembra non esserci possibilità di fuga.

"Lucide ossessioni" è alta tensione, ma anche un viaggio nell'io femminile, nonché un saggio con punte sperimentali interessanti, tra impegno, riflessione e passione per la scrittura, intesa anche come racconto di storie in cui immergersi per capire la realtà, ma anche emozionarsi.