Dentro la crisi che stiamo vivendo in cui i sistemi democratici vengono drammaticamente decostruiti da una legge di mercato che sta mercificando tutto (persone, corpi, ambiente, lavoro) abbiamo convenuto di continuare la nostra riflessione sul tema del potere e sulla necessità di una nostra miglior strutturazione, sia sul piano della costruzione di pensiero sia su quello organizzativo.
Nella prima parte del seminario ci siamo chieste se in questa fase terribile della storia le femministe non dovrebbero essere capaci di andare oltre la soggettività ritrovata e, come dice Sophie Cadalen, sbarazzarsi “delle caratteristiche associate ai significanti uomo-donna per ritrovare l’individu* che si cela dietro di noi”.
In altre parole la domanda che ci siamo poste è se non sia questo il momento di superare la frammentazione dentro e fuori il movimento femminista per lavorare a fianco di coloro che vogliono diventare “sorgenti di azione”.
Ma la discussione fra noi ci ha convinte che proprio per fermare il processo che separa le donne e gli uomini in lotta ci sia bisogno di qualcosa capace di riunire.
Noi affermiamo che questo “qualcosa” potrebbe essere proprio il movimento femminista che ha saputo chiedere, a partire da sé, l’emancipazione della società intera.
Noi crediamo che il movimento femminista sia capace di fornire un nuovo orizzonte di senso che ricomponga bisogni e desideri e possa diventare portatore di un messaggio universale di liberazione e di riappropriazione delle nostre vite.
Continueremo, pertanto, la nostra riflessione collettiva per dare maggiore sostanza e struttura a questa convinzione.
Nella seconda parte, nel ricostruire la nostra storia dal 2008 ad oggi, abbiamo ripercorso le tappe del nostro cammino riconfermando la dimensione politica e la natura femminista della nostra associazione. Ci siamo altresì rinfrescate la memoria sulle nostre riflessioni/elaborazioni ricordando le iniziative e le elaborazioni sul lavoro delle donne fra produzione e riproduzione biologica, domestica e sociale; sui modelli di famiglia e sul legame fra amore e diritto; sulla natura , funzione e destino dei sistemi pubblici di protezione sociale, sul principio di laicità e sui rischi del multiculturalismo acritico.
Abbiamo verificato le adesioni ad IFE Italia e i gruppi territoriali che si sono consolidati nel tempo , le modalità del nostro funzionamento e l'efficacia degli strumenti di comunicazione che ci siamo date (mailing- list, pagina su facebook e sito) convenendo sulla necessità di costituire gruppi di lavoro quando si tratta di strutturare in modo condiviso le nostre riflessioni, di ragionare su un modello comunicativo più efficace dando vita a un comitato di redazione per la gestione del sito e della pagina facebook e di aggiornare, infine, la nostra mailing -list.
La valutazione sulle relazioni politiche, che abbiamo cercato e, quando possibile, costruito con altre soggettività organizzate, femministe e non, ci ha confermato nella scelta di mantenere, consolidare e sviluppare tutte quelle relazioni che ci permettono di migliorarci o di andare a dare al di lá di noi stesse dando più efficacia alla nostra azione. In questa direzione confermiamo la nostra piena adesione alla campagna di solidarietà con le donne greche all'interno della rete "donne nella crisi".
Infine durante la nostra assemblea annuale, tenutasi all'interno del seminario, abbiamo approvato il bilancio consuntivo 2012 e preventivo 2013 e riconfermato le cariche sociali.
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