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Anche Recalcati ci casca

Anche Recalcati ci casca

"..Recalcati, non vedi che la donna è sempre 'l’’altro' in ogni categoria?..."

Mercoledi, 26/03/2025 -

Sull’odio che comanda il mondo Massimo Recalcati ha scritto un bell’articolo su Repubblica del 18 marzo. Una piaga sociale che, dall’antisemitismo troglodita delle “curve” degli stadi è entrato nello stile dei messaggi e delle piattaforme, in particolare come perpetuo stalking nei confronti delle donne.

Infatti Recalcati ritiene che “attraverso l’odio è possibile perseguire un ideale di solidità identitaria. L’odio per l’ebreo, l’omosessuale, l’infedele, il negro, la donna, il palestinese resta l’odio per l’impuro...necessario a definire chi si vuole considerare puro". Perfetto: è una passione lucida "che vuole imporre l’identità dell’Uno su quella dell’Altro" destinata a diventare "impassibile! e avere come meta non solo "la sconfitta dell’avversario, ma il proprio trionfofino al suo annientamento".

Per estendere il giudizio alle forme dei totalitarismi aggiunge che contro la democrazia "esige la soppressione del pluralismo del Due in nome del fanatismo dell’Uno”; infatti "l’insopprimibilità del Due non può che generare morte e distruzione e il monolinguaggio dell’Uno" non può che voler produrre "l’annullamento delle differenze e una comunione che esclude ogni libertà". Tutti d’accordo.

Anche le donne? Provate a leggere la sequenza degli oggetti d’odio: l’ebreo - e l’ebrea con il tabù del mestruo?- L’omosessuale - la lesbica non è il gay. Il negro - e la negra, soggetta anche al negro?  Recalcati, non vedi che la donna è sempre “l’’altro” in ogni categoria?

Puoi entrare nella corretta interpretazione dei documenti, a volte manipolati, come la Bibbia che, nelle sue due versioni della creazione umana, pone la questione della differenza di genere. Secondo la versione più antica Dio crea l’uomo dal fango poi, quando ritiene, Adamo vuole una compagna, la trae dal suo fianco e gliela affida. Come femminista contemporanea sostengo che la donna è l’ultimo oggetto della creazione, il perfezionamento (tenendo conto che, se l’uomo viene creato dal fango, Eva esce da materiale biologico). La versione tramandata invece come sacerdotale sostiene che “Dio creò l’essere umano, uomo e donna”: Dio lasciava l’Uno a sé stesso e ad Aristotele e faceva partire la storia dal Due. Naturalmente per secoli la traduzione ufficiale della Chiesa è stata: “Dio creò l’uomo a propria immagine e somiglianza”. Entrando nella storia, con o senza peccato originale, risulta evidente la predilezione maschile (nel senso ancora comune che “l’uomo comprendeanche la donna”) per la guerra. Emblematico il poema di Omero sulla guerra troiana: i greci vanno a conquistare Troia volendo vendicare l’affronto portato da un principe troiano nei confronti del fratello del re dei Greci a cui portò via la moglie. Tale la causa della guerra e di tutti gli sfracelli che ne seguirono. Però una donna, una poeta famosa un paio di secoli dopo scrisse un canto con una sua riflessione pertinente allo stile femminile: per Saffo è la dea Afrodite che regola le passioni d’amore e se lei aveva suscitato in cuore a Elena l’amore per Menelao ed era fuggita con lui, perché fare una guerra, andasse dove voleva una divinità.....

Post-scriptum: sembra che la lettura di un sonetto d’amore di Shakespeare sia da correggere. Un contemporaneo lo metteva tra i componimenti di militanza di guerra. Può essere: il linguaggio amoroso prevede l’assedio alla fortezza/donna.....


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