Mercoledi, 10/10/2012 - "La decisione di un tribunale di Mosca di condannare con sospensione della pena e rilasciare Ekaterina Samutsevich e di confermare le condanne carcerarie per Maria Alekhina e Nadezhda Tolokonnikova è solo una mezza misura verso l’ottenimento della giustizia per le tre componenti del gruppo punk femminista Pussy Riot" ha dichiarato Amnesty International.
"Ogni decisione che riduce l’ingiusta detenzione delle tre donne è benvenuta. Ma che nessuno ci caschi – oggi non è stata fatta giustizia. Il governo ha introdotto numerose nuove restrizioni alla libertà di espressione nei mesi scorsi. Come questa sentenza dimostra, l’ordinamento giudiziario russo non offre molta protezione a chi si oppone" ha affermato David Diaz-Jogeix, vice direttore per il Programma Europa e Asia centrale.
"Innanzitutto le tre donne non avrebbero dovuto essere perseguite. Inoltre Maria Alekhina e Nadezhda Tolokonnikova devono essere rilasciate immediatamente e senza condizioni" ha aggiunto David Diaz-Jogeix.
L’organizzazione considera le tre componenti delle Pussy Riot condannate - Maria Alekhina, Ekaterina Samutsevich e Nadezhda Tolokonnikova – prigioniere di coscienza ingiustamente processate e condannate solo per la pacifica espressione delle loro opinioni.
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