‘Margherita delle stelle’: un film tv sull’astrofisica italiana Margherita Hack
Un ritratto della ricercatrice fiorentina, prima donna a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste. In prima visione su Rai 1 martedì 5 marzo. Una coproduzione Rai Fiction – Minerva Pictures, con Cristiana Capotondi
Mercoledi, 28/02/2024 - Sappiamo quanto difficile sia per le donne farsi strada ed ottenere posti chiave in luoghi/situazioni considerati da sempre appannaggio maschile, come l’ambito scientifico: per questo è importante raccontare le storie delle scienziate, come ad esempio Marie Curie, a cavallo tra Otto e Novecento, o Margherita Hack, astrofisica, divulgatrice scientifica e attivista fiorentina, vissuta fra XX e XXI secolo (1922-2013).
Ed è un bene che ‘Margherita delle stelle’, per la sceneggiatura di Monica Zapelli - liberamente ispirata al libro “Nove vite come i gatti” di Margherita Hack e Federico Taddia - e la regia di Giulio Base, sia un film tv, programmato sulla rete nazionale in prima visione su Rai 1 martedì 5 marzo (e successivamente su Rai Play), per offrire la possibilità ad una storia di empowerment femminile così potente di entrare in tutte le case italiane ed avere la massima divulgazione. La scienziata è interpretata da un’inedita Cristiana Capotondi.
Il film, coprodotto da Rai Fiction e Minerva Pictures, vuole restituire un ritratto intimo ed umano, oltre che professionale, della grande astrofisica italiana Margherita Hack, vero modello di emancipazione, curiosità ed eccezionale autenticità e intende raccontare la storia di una donna che non si è mai piegata a compromessi ed ha scelto sempre per se stessa, costruendosi una realtà che la rappresentasse davvero: a partire dal modo di vestire, così lontano dalle regole del tempo, fino ad arrivare alla costruzione di un matrimonio tanto felice quanto non convenzionale.
La sceneggiatura del film, come detto di Monica Zapelli, è un 'coming of age' che si sofferma volutamente sugli anni meno noti di Margherita Hack, partendo dalla sua infanzia e adolescenza con due genitori anticonformisti che - con qualche generazione d’anticipo - le hanno insegnato i valori della parità, del contatto con la natura, della curiosità e della libertà di scegliere, fino a rompere gli schemi imposti dalla società, primi fra tutti quelli dell’ideologia fascista.
‘Margherita delle stelle’ è quindi un tributo ad una figura nota in tutto il mondo per il suo enorme apporto alla scienza ma è anche una storia di empowerment femminile perseguito con tenacia da una donna che in fondo non si è mai posta come obiettivo di andare controcorrente, ma ha sempre fatto tutto con profonda leggerezza e libertà.
Margherita gira per le campagne fiorentine in bicicletta, coi capelli sciolti, vestiti comodi e una naturale predisposizione all’autonomia. Quella bambina si trasforma poi in una liceale che, durante il ventennio fascista, decide di seguire l’istinto, rischiando di farsi espellere dai licei italiani perché non crede sia giusto che la sua insegnante ebrea venga cacciata per le sue origini.
È una ragazza che non segue le mode, e alla quale non interessa quello che pensano gli altri e che preferisce lo sport e le gite in bicicletta alle serate mondane. Con Aldo De Rosa, prima amico d’infanzia e poi compagno di tutta una vita, costruisce un matrimonio su misura, al di là di ogni usanza e tradizione, tra lunghe chiacchierate sotto le stelle e la scelta condivisa di prediligere la libertà alla famiglia.
L’adolescente diventa infine la giovane donna che si innamora del mondo delle stelle e, a dispetto di tutte le convenzioni e del ruolo assegnato alla donna dell’epoca, riesce ad emergere in un mondo pensato e governato da soli uomini, grazie alla sua intelligenza, passione e dedizione. Ancora una volta la sua eccezionalità nasce da uno spontaneo istinto, da una libertà autentica e da una curiosità inesauribile: qualità che la rendono una ricercatrice fenomenale. Tanto che, dopo dieci anni al Centro Astronomico di Merate, dove si scontra con le dinamiche baronali del mondo accademico italiano, Margherita Hack diventa finalmente la prima direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Trieste. E da lì proseguirà il suo viaggio pluridecennale tra i meandri del cosmo, con gli occhi sempre puntati in alto.
“Ho accettato con gioia la proposta fattami da Rai Fiction di tornare al racconto televisivo dopo più di dieci anni dedicati ad opere cinematografiche - afferma il regista - proprio perché ero interessato al racconto così poco ortodosso, così poco lineare, così poco scontato, di una donna che ha segnato il Novecento, italiano e non solo. Una donna libera, estroversa, simpatica, forte, indipendente, volenterosa, operativa ed il cui acume, profondità culturale e genialità scientifica l’hanno fatta apprezzare nel mondo. La sua vita ha viaggiato parallela al cammino della stessa tormentata vita della Repubblica italiana: Margherita ha attraversato ‘atleticamente’ il ventennio, è sopravvissuta con ‘amore’ alla guerra e, con fatica e tenacia da femminista ante litteram, è giunta alle conquiste accademiche che la riguardavano personalmente solo all’alba del terzo millennio. Io, l’interprete Cristiana Capotondi e tutti coloro che si sono messi all’opera su questo film abbiamo fatto tutto il possibile affinché la meravigliosa epopea della professoressa Hack potesse emozionare ed insegnare qualcosa al pubblico televisivo. Di sicuro, da parte mia, ho imparato ad amarla e grazie a lei ho avuto una buona scusa per approfondire le prime basi dell’astrofisica ed innamorarmi delle stelle, fra le quali brilla oggi anche quella di Margherita”.
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