All’Arena Cervantes il cinema racconta la Spagna contemporanea
Presentati 4 film in 4 lingue (castigliano, catalano, gallego e basco).
Anteprima romana del documentario '918 gau', di Arantxa Sanesteban. Ospite d’onore il regista David Trueba
Mercoledi, 22/06/2022 - A ingresso gratuito fino a esaurimento posti, si svolgerà dal 23 al 26 giugno 2022 nel giardino dell’Instituto Cervantes di Roma (via di Villa Albani, 16) la rassegna cinematografica ‘Arena Cervantes’, che presenta quattro lungometraggi provenienti dalla Spagna, in versione originale con sottotitoli in italiano: si tratta di opere molto diverse fra loro, che rappresentano quattro diverse anime del mondo spagnolo ed offrono quattro sguardi diversi di registi che raccontano la Spagna contemporanea attraverso quattro delle sue lingue ufficiali: castigliano, catalano, gallego e basco.
Un viaggio nella società spagnola per scoprire lati inediti, umanità nascoste e storie inattese. La manifestazione ospiterà il regista e scrittore David Trueba, per l’occasione a Roma per presentare, in anteprima italiana, il suo ultimo lungometraggio ‘A este lado del mundo'.
La manifestazione è organizzata in collaborazione con Etxepare Euskal Institutua, Consello da Cultura Galega e Turespaña e con il patrocinio di A.ISP.I. (Associazione Ispanisti Italiani) e del Municipio II.
Giovedì 23 giugno alle ore 21:00 il regista e scrittore madrileño David Trueba - che sarà intervistato dal critico Enrico Magrelli - presenterà in anteprima italiana il suo ultimo lungometraggio, in lingua castigliana ‘A este lado del mundo'. Il film racconta di un giovane ingegnere che nasconde alla sua compagna il licenziamento subito nell'azienda dove lavorava. Per non rivelare la verità, decide di accettare un incarico fuori città che cambierà il suo modo di guardare il mondo.
Venerdì 24 giugno, alle ore 19:00, David Trueba, in qualità di scrittore, sarà protagonista dell'incontro pubblico 'Forme della scrittura' in dialogo con Elide Pittarello e Marco Ottaiano. L'incontro è organizzato da LABS – Laboratorio Audiovisivo per lo Spettacolo Sapienza, in collaborazione con AISPI – Associazion Ispanisti Italiani e l'Instituto Cervantes di Roma.
A seguire, alle ore 21:30, continuano le proiezioni con il lungometraggio 'Els dies que vindran' di Carlos Marqués-Marcet (già vincitore in passato del Premio Goya come Miglior Regista Esordiente), in lingua catalana. È la storia di una coppia che scopre di aspettare una bambina, seguita dal regista per i 9 mesi della gravidanza a Barcellona: dall’euforia iniziale, alle paure, gioie, aspettative fino alle difficoltà di fronte agli elementi di realtà che crescono davanti a loro. Girato durante i nove mesi della vera gravidanza dell'attrice María Rodríguez Soto con il suo compagno, l’attore David Verdaguer, il film è l'esplorazione delle difficoltà di una coppia di condividere una esperienza così profonda.
Sabato 25 giugno alle ore 21:30, proiezione di 'O que arde', in gallego, scritto e diretto da Oliver Laxe, interpretato da Amador Arias e Benedicta Sánchez. Un film lirico e potente, è la storia di un piromane che, dopo aver scontato la sua pena in carcere, torna a casa nelle verdi colline della Galizia. Ma nessuno in realtà è lì ad attenderlo: ripara dalla madre, unico baluardo a difesa del bosco minacciato da una possibile ricaduta del figlio, dalla rottura di un precario equilibrio che incombe sulle loro vite. 'O que arde' ha vinto numerosi premi tra cui il Premio della Giuria Un certain Regard al Festival di Cannes, due Premi Goya - Miglior Attrice emergente (Benedicta Sánchez) e Miglior Fotografia (Mauro Harce) e due premi al Mar del Plata Film Festival - Miglior Film e Miglior Sceneggiatura.
Domenica 26 giugno la rassegna si chiude a partire dalle ore 21:30 con l'anteprima romana del documentario in lingua basca, '918 gau', scritto e diretto da Arantxa Sanesteban, storica, regista e ricercatrice indipendente. Opera prima sperimentale, molto personale e politica, raccontata in prima persona: la regista, il 4 ottobre 2007, venne infatti arrestata e portata in prigione. Nel docu-film l’artista ricorda quei giorni: i giri infiniti del cortile, i campionati di nuoto, il viaggio in prigione di Rasha. Dopo aver passato 918 notti rinchiusa, viene rilasciata. Da quel momento riporta su un registratore ricordi e dubbi, che si dispiegano nel corso del film, sotto forma di una memoria frammentata.
David Trueba
Regista di film quali ‘La buena vida’ (esordio nel 1996), presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, ‘Obra Maestra’ e ‘Soldados de Salamina’, presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes, David Trueba nel 2006, con ‘Bienvenido a casa’ ha ricevuto il premio per la migliore regia al Festival di Malaga. Lo stesso anno, insieme a Luis Alegre, ha diretto il film-conversazione sull’attore spagnolo Fernando Fernán-Gómez, La silla de Fernando. Ha scritto e diretto nel 2011, Madrid, 1987, selezionato per il Sundance Festival. Nel 2013, ha presentato Vivir es fácil con los ojos cerrados nella sezione ufficiale del Festival di San Sebastian, ricevendo sei premi Goya e selezionato per rappresentare la Spagna ai Premi Oscar. Casi 40', del 2018, è stato riconosciuto con il Premio Speciale della Giuria al Festival di Malaga. Nel 2019 ha diretto il documentario Si me borrara el viento lo que yo canto sulla figura di Chicho Sánchez Ferlosio. Parallelamente alla sua carriera nel cinema, ha pubblicato cinque romanzi, tradotti in più di dieci lingue: Abierto toda la noche (1995), Cuatro Amigos (1999), Saber perder (2008), Blitz (2015) e Tierra de campos (2017). Nel 2019 pubblica El río baja sucio.
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