Gli Enti vigilati dal MIPAAF (Ministero della Agricoltura) sono in questi giorni al centro delle dichiarazioni dei politici impegnati nella “spending review”, con toni davvero poco lusinghieri.
La comunità scientifica dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), sede di Roma, ritiene paradossale che il lavoro di ricerca svolto da più di 50 anni per migliorare la qualità degli alimenti e per tutelare il consumatore sia considerato uno spreco da tagliare. La sana alimentazione è uno degli elementi fondamentali per la salute e qualità della vita del cittadino. La prevenzione alimentare può essere garantita solo attraverso conoscenze scientifiche solide e scevre da interessi di parte. Non a caso l'Europa, nonostante la crisi, sta mettendo risorse proprio sulla tematica dell’alimentazione e prevenzione delle malattie croniche. Per la sua identità storica, per le sue ricerche svolte nell’ambito di progetti nazionali, e internazionali e l’attuale partecipazione a tre reti di eccellenza Europee, l'INRAN è uno degli Enti di riferimento per questa attività internazionale, dalle benefiche ricadute anche per la salute dei cittadini italiani.
La ricerca in nutrizione deve essere pubblica, perché solo il finanziamento pubblico, nazionale e internazionale, permette di non dover rispondere a logiche produttive o di interesse particolare. Proprio nel Paese della Dieta mediterranea, si mette in discussione l’utilità dell’INRAN, nonostante sia nota a tanti la sua attività nelle scuole per educare i bambini ai principi e all’importanza di un’alimentazione equilibrata e nella popolazione generale per ricondurre gli adulti ad uno stile di vita più corretto. Le conoscenze scientifiche in ambito nutrizionale costituiscono una risorsa immateriale per l’Italia, uno dei beni comuni da proteggere. La ricerca va resa più efficace; ma tagliarla per risparmiare nell’immediato, non solo sarebbe eticamente inaccettabile, ma addirittura fallimentare in termini economici per l’aggravarsi della spesa sanitaria nel medio termine.
Comunicato predisposto il giorno 5 giugno 2012 dall’assemblea del personale dell’INRAN sede di Roma.
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