Napolitani Simona Domenica, 03/07/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2011
Il Tribunale per i Minorenni di Roma ha stabilito che “.. non è stato tuttora possibile otte-nere una valutazione circa l’esistenza di una possibile sindrome di alienazione parentale e nulli sono risultati gli sforzi attuati … per ripristinare un contatto tra la minore e il padre, che ne è assolutamente rifiutato; ... stante la ... delicatezza della situazione creatasi a seguito del conflitto fra i genitori (il padre è stato condannato per maltrattamenti in danni della moglie), … appare necessario raccogliere ulteriori elementi … con particolare ri-guardo a possibile disfunzionalità che potrebbero aver indotto una sindrome di alienazio-ne parentale; dispone procedersi a CTU* … sulle ... eventuali psicopatologie che possa-no aver indotto o indurre il rifiuto della bambina a qualsiasi contatto coi il padre...”. Que-sto procedimento è nato da una segnalazione dei Servizi Sociali in considerazione del ri-fiuto della minore ad incontrare il padre durante le visite protette. Da qui un faticoso per-corso della giovane madre per non essere accusata di alienazione parentale. È grave che il marito sia stato condannato per maltrattamenti avvenuti nel corso del matrimonio ai danni della moglie, e il Tribunale per i Minorenni anziché parlare di uomo violento e trat-tarlo come tale, affermi che la situazione familiare è grave perché vi è conflitto tra i co-niugi e suppone che la donna abbia un comportamento alienante nei confronti del marito!
L’inventore di questa “sindrome” è Richard Gardner, uno psichiatra americano, il quale ha sostenuto l’esistenza di questo disturbo, che si attiverebbe in un contesto legato a di-namiche separative conflittuali tra genitori.
Basta connettersi a Internet e cliccare “Wikipedia” per leggere che “ la PAS è oggetto di dibattito e ricerca in ambito scientifico e giuridico, da quando è stata originariamente pro-posta da Gardner nel 1985; la sindrome non è infatti riconosciuta come un disturbo psi-copatologico da parte della grande maggioranza della comunità scientifica e legale”.
Insomma, è di palese evidenza il rischio di tante madri, vittime di violenza all’interno di un patologico sistema familiare, che vengono considerate genitori alienanti perché i figli, te-stimoni di violenza, mostrano rifiuto nei confronti di quel padre che hanno visto esercitare violenza nei confronti della propria madre. (continua)
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