Login Registrati
Alice nella Città (XXII): cinema e ragazzi, film che emozionano, sovvertono, ‘creano tumulto’

Alice nella Città (XXII): cinema e ragazzi, film che emozionano, sovvertono, ‘creano tumulto’

Nell’ambito della Festa del Cinema 2024, riparte la sezione parallela dedicata alle giovani generazioni, fra film ed eventi. Torna il progetto Womenlands, premi e incontri a testimoniare il ruolo, il talento e l’impegno sociale delle artiste nella soc

Mercoledi, 09/10/2024 - Sempre molto attesa, dai cinefili, dalle scuole e dal pubblico, per la sua originalità e per lo sguardo rivolto ai temi delle giovani generazioni, la sezione Alice nella Città (giunta quest’anno alla sua XXII edizione), che si svolgerà a Roma dal 16 al 27 ottobre 2024, nel quadro della Festa del Cinema, diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli.

Da sempre attenta ai bisogni, alle attese ed agli interrogativi di adolescenti e giovani, Alice nella città presenta un programma di anteprime assolute, esordi alla regia e lavori originali: 14 le opere del Concorso e 5 i film Fuori Concorso a cui si aggiungono, nella sezione competitiva Panorama Italia, 7 film in concorso 2 Fuori concorso e 2 proiezioni speciali che pongono l’accento sul cinema italiano indipendente, con proiezioni di film e documentari.

“Qualche volta ci capita di essere interrogati sui massimi sistemi che ruotano intorno alla grande questione del ‘cinema per ragazzi’ – raccontano Fabia Bettini e Gianluca Giannelli – e, di sponda, sul rapporto tra il cinema e i ragazzi. È vero: non c’è modo di sapere quali sono i reali desideri dei ragazzi. Detto questo, l’importante è svolgere bene la propria missione. Forse per mettere insieme cinema e ragazzi la chiave potrebbe essere togliere il più possibile quel "per" tra le parole cinema e ragazzi. Perché, è storia nota: un buon film è un buon film. Si sa che i buoni film ti catturano, hanno la capacità di emozionare, sovvertire opinioni, creare discussioni, porre domande, "creare tumulto", tutte cose messe in elenco in questa nuova edizione del festival, che al di là di sbandierare la purezza delle anteprime, vuole solo proporre buone storie”.

Si segnalano in particolare i 14 film selezionati nel concorso, di cui oltre la metà diretti da registe donne e su temi di genere, che disegnano traiettorie apparentemente distanti ma che tengono invece insieme elementi tra loro non così diversi, come la capacità di emozionare, sovvertire opinioni, creare discussioni, porre domande.

Proprio in tal senso si presenta, con nitidezza, l’opera seconda di Jesse Eisenberg “A REAL PAIN”, una struggente esplorazione del trauma intergenerazionale all'interno della comunità ebraica. La sceneggiatura di Eisenberg, trova in Kieran Culkin l’interprete ideale di un umorismo anticonformista che tiene in bilico le sfumature tragiche, la comicità e i contrasti di un'analisi sincera dei legami familiari. Sempre in questa prospettiva, per Damian Kocur ("Bread and Salt") la ricerca nei legami familiari, rimane sospesa in un’apparente zona di sicurezza, mentre la realtà intorno implode. UNDER THE VOLCANO (candidato per la Polonia all’Oscar® per il miglior film internazionale) è uno scavo profondo sul senso di colpa, verso sé stessi e il proprio Paese, mentre esplode il conflitto a Kiev. Uno scontro emotivo che mette in discussione i ruoli all’interno della famiglia e fa emergere vecchi conflitti irrisolti che esplodono come un vulcano dormiente.

La famiglia è ancora materia prima per Lisa Brühlmann, che torna al festival, dopo il successo di “Blue My Mind”, con il suo nuovo film WHENWEWERESISTERS, un racconto tutto al femminile piuttosto anticonvenzionale che cattura il senso di sorellanza e di incertezza ed emancipazione che talvolta circonda l’esperienza materna nel rapporto allargato con i propri figli. Una linea di ricerca che scava nel profondo, e che suscita pensieri e sentimenti inediti, come nell’esordio della regista svizzero-americana Jasmin Gordon che esplora la fragilità della libertà individuale di fronte alla società e alle sue convenzioni. THE COURAGEOUS è un ritratto familiare, prezioso, intenso e complesso che scuote la nostra percezione sui tabù e gli stigmi che ancora circondano le rappresentazioni delle donne e di come dovrebbe essere una buona madre per mantenere le apparenze di una famiglia amorevole.

Un’impalcatura ideale che lega MILANO a tutti questi sguardi al femminile: l’esordio di Christina Vandekerckhove è un’eccezione, importante al punto da essere degna di stare accanto ai classici per profondità di scavo nell’animo umano. Ha l’intuizione di sottrarsi ai percorsi preordinati falsamente realistici a cui oggi ci si aspetta che le storie d’infanzia si conformino mentre coglie, nei bambini, la libertà, la dolcezza, gli spiragli di speranza. Anche Paz Vega, per il suo sorprendente esordio alla regia, RITA, sceglie una prospettiva bambina per cogliere le connessioni che costituiscono tutta la ricchezza dei linguaggi usati per raccontare l'infanzia, così com'è. Il senso di speranza e l’umanità profonda dei personaggi e soprattutto la radicalità delle scelte che devono affrontare i protagonisti, arricchiscono il messaggio di forte denuncia sociale sulla violenza di genere.

Ancora una volta Andrea Arnold si muove nella dura realtà della vita dei ragazzi, ma questa volta, attraverso l'elemento fantastico, intensifica i loro sentimenti e le loro percezioni; ne racconta le ribellioni appassionate e le loro trasformazioni emotive e fisiche. BIRD diventa così un'esperienza vitale di notevole intensità emotiva che crede nei sogni e, grazie all'interpretazione della giovane Nykiya Adams, si prende il tempo di guardare avanti, in alto, verso il futuro.
THE OUTRUN si presenta nel programma come una sorta di rivelazione: quello di Nora Fingscheidt è uno sguardo coraggioso e vulnerabile che descrive la natura selvaggia delle cose e non risparmia dettagli sul degrado e sul recupero dell'animo umano. Ed è proprio nell’importanza di far confluire la realtà nel cinema, di mediare tra l’una e l’altro, che troviamo il senso del lavoro di Yasemin Samdereli che in collaborazione con Deka Mohamed Osman, porta sullo schermo la vita di Samia Yusuf Omar, l’atleta olimpionica morta annegata nell'aprile del 2012, mentre stava cercando di fuggire da un regime brutale per raggiungere le coste italiane su un barcone di migranti partito dalla Libia.

NON DIRMI CHE HAI PAURA, come il libro di Giuseppe Catozzella a cui si ispira, ha il pregio di affacciarsi sull'abisso della cronaca senza cedere alla tentazione del realismo e ci restituisce il coraggio e la luminosa leggerezza, di giovani esposti al male. Nell’opera prima di Julien Menanteau, il tema della scelta, e quindi dell’etica, rappresenta una delle corde più profonde dell’animo umano: il suo LADS è un ritratto empatico di un giovane fantino vulnerabile e ribelle (Marco Luraschi), in cerca di risposte che l’aiutino a rompere il fiato e prendere in mano la propria vita. Anche JULIE KEEPSQUIET è un film d’esordio coinvolgente e teso fatto di silenzi e assenze, che si contrappone a un’idea sociale che in nome di una spaventosa purezza, vorrebbe i ragazzi perfetti e allineati. Leonardo Van Dijl affronta con maestria il campo minato dei pericoli insiti nelle relazioni di potere. È uno studio coinvolgente sulla disfunzione e la repressione, che esplora i temi dell'abuso, del dominio e del controllo con precisione e autentica intelligenza cinematografica.

Uno spunto che per la regista Louise Courvoisier, diventa materia prima, per raccontare il diritto al futuro di un’adolescente e la difficoltà di dare espressione alle proprie legittime aspirazioni in HOLY COW, un debutto alla regia affascinante e pieno di personalità, un mix di avventura e di esperienze di crescita. Nella selezione, WHEN THE LIGHT BREAKS diventa uno sguardo prezioso e toccante sul tema della perdita improvvisa e sulle conseguenze interne ai rapporti umani. Il regista islandese Rúnar Rúnarsson (“Sparrows”, “Volcano”, “Echo”) ci incoraggia a trovare l'amore e la bellezza anche di fronte a quella mancanza che può cambiare drasticamente la vita. Esperienze visive che lasciano il segno come FLOW una fiaba moderna che unisce avventura, introspezione e poesia: l’opera seconda dell’animatore e regista lettone Gints Zilbalodis (“Away”), esplora attraverso una narrazione asciutta e priva di dialoghi i temi della fratellanza, dell’abbandono, dell'aiuto reciproco e della permeabilità dei mondi, lasciando spazio a una potente e personalissima espressione visiva fatta di complessi ed eleganti piani sequenza che colpiscono al cuore adulti e bambini.

Fra gli eventi più importanti di Alice nella città, ritorna dopo il successo della prima edizione, il progetto speciale WOMENLANDS la linea di incontri e premi dedicata alle eccellenze femminili italiane e internazionali realizzata in collaborazione con l’Associazione Via Condotti. Tre appuntamenti, per mettere in luce un nuovo ruolo della donna nella società contemporanea, sottolineando la sensibilità di Roma Capitale sul tema dei diritti e dell’inclusione. Quest’anno il Womenlands Excellence Award sarà assegnato a Rossy de Palma, Paz Vega e Matilda DeAngelis. Tre personalità diverse che si battono per serbare al loro lavoro il massimo di dignità artistica. È per questa ragione che il programma speciale costruito intorno a loro intende testimoniare il talento, la vitalità artistica, tra l’esercizio rigoroso del mestiere di attrici e il pieno impegno sui temi del sociale e dell’Agenda 20230. Questi saranno gli spunti per raccogliere lo sguardo visivamente ricco ed emotivamente sorprendente di un gruppo di attrici che stanno permettendo a immagini di donne diverse, più sfidanti, ribelli e imperfette di riempire lo schermo del cinema contemporaneo.

Non c’è un’attrice che sia stata in grado di rappresentare meglio di Rossy de Palma lo spirito della Spagna contemporanea, la sua voglia di vivere ma anche la sua tragicità, le sue contraddizioni e quell’universo provocatorio e umanissimo, riassunto nella filmografia di Pedro Almodóvar di cui, peraltro, lei è musa prediletta. Eclettica, travolgente, iconica. Paladina da sempre di una diversità che ha saputo imporre grazie alla sua forte personalità sarà a Roma per dar vita a un incontro speciale sul mestiere dell’attrice con gli studenti delle Accademie e delle scuole di cinema, oltre a partecipare ad una passeggiata simbolica, alla scoperta di Roma e del suo centro storico.

Sivigliana fino al midollo Paz Vega ha contribuito, sull’onda di colleghe come Penelope Cruz e Salma Hayek, a ridisegnare il profilo delle donne ispaniche a Hollywood. Fiere e passionali come tramanda l’immaginario maschile, ma con i piedi piantati per terra e notevoli capacità di bilanciare lavoro e famiglia senza mai tralasciare il suo impegno costante legato al supporto di numerose associazioni contro la violenza sulle donne. Arriverà a Roma per accompagnare il suo esordio alla regia, Rita, un racconto sulla violenza di genere, visto con gli occhi di una bambina di 7 anni, ambientato nella spagna del 1984.

Matilda De Angelis è una delle attrici più brillanti del cinema italiano. Nel pieno del suo momento d’oro, dopo il successo internazionale di “The Undoing”, “Citadel: Diana”, e ora con la seconda stagione della serie “La legge di Lidia Poët”, che sarà presentata in anteprima al festival, fa e dice esattamente quello che non ti aspetti: grazie alla sua trasparenza e al coraggio di uscire dalla comfort zone del gradimento a ogni costo, non è mai a distanza di sicurezza da quella che è la realtà. Portavoce di battaglie contro tabù e stereotipi porta avanti un’idea diversa rispetto agli standard di bellezza e alla pressione estetica dei social, riuscendo a diventare in poco tempo un punto di riferimento per tanti adolescenti rispetto al tema dell’autostima e della salute mentale

Alle proiezioni si affiancano 4 co-produzioni con la Festa del Cinema, un Evento Speciale dedicato a Francis Ford Coppola e la selezione Sintonie, linea di programma pensata in collaborazione con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e che accoglie 4 film e due cortometraggi presentati quest’anno nella Sezione Fuori Concorso, Orizzonti e Orizzonti Extra di Venezia. In programma anche 2 restauri e 40 cortometraggi (12 in concorso internazionale, 10 in concorso Panorama Italia e 10 proiezioni Fuori Concorso), 8 proiezioni speciali, selezionate in collaborazione con Christian De Schutter che da quest’anno cura il programma Onde Corte.

Dopo il successo della passata edizione, tornano inoltre, dal 16 al 18 ottobre a Palazzo Esposizioni di Roma, gli SHORT FILM DAYS, realizzati grazie al sostegno della Camera di Commercio di Roma, di SIAE che anche in questa edizione è Main Partner dell’iniziativa, riconoscendo la validità culturale del progetto, che si pone come obiettivo la promozione del cinema italiano di qualità e della cultura audiovisiva verso le giovani generazioni, CNA- Cinema Audiovisivo, Rai Cinema e la Fondazione Sardegna Film Commission.

Alice nella Città è organizzata dall’Associazione Culturale PlayTown Roma, con il sostegno della Direzione Generale Cinema del MiC, Roma Capitale, Città Metropolitana di Roma Capitale, Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma, Fondazione Musica per Roma, Azienda Speciale Palaexpo.

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®