Giovedi, 10/03/2011 - Botta e risposta tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno e Monica Cirinnà, consigliera PD e presidente della Commissione delle Elette del Comune di Roma. Il Sindaco in occasione dell'8 marzo aveva annunciato che, con la redazione del nuovo statuto di Roma capitale previsto con l'attuazione della riforma, aveva intenzione di introdurre le quote rosa in tutti gli organi amministrativi della capitale. “Il nostro impegno è quello di procedere sulla strada della parità: dobbiamo superare gli squilibri che ci sono nell'assemblea capitolina e nella giunta comunale – ha dichiarato - e contiamo sull'allargamento della giunta per poter subito riequilibrare la quota femminile.” Belle parole accompagnate da un atto di deposizione al Tar di una nuova ordinanza in cui si ribadiscono le nomine degli assessori e si motivano le scelte adottate. Atto che, rappresentando formalmente una nuova nomina di giunta (in quanto contenente nuove motivazioni per le scelte adottate) ha determinato di fatto la sospensione e il rinvio, al 25 maggio, dell'udienza, prevista per il 9 marzo, durante la quale i guidici amministrativi avrebbero dovuto rispondere circa le contestazioni presentate da i Verdi di Angelo Bonelli, Monica Cirinnà (consigliere comunale Pd) Maria Gemma Azuni (consigliere comunale Sel) Francesca Bagni Cipriani (consigliere di parità della Provincia di Roma) e Alida Castelli (consigliere di parità della Regione Lazio) per la presenza in Giunta di una sola donna Sveva Belviso, assessore alle Politiche sociali, in aperta contraddizione con quanto contenuto dello Statuto del comune di Roma che prevede un equilibrio nella rappresentanza di genere in Giunta. Nel nuovo provvedimento presentato Alemanno precisa che la nomina degli assessori è un “atto a contenuto altamente discrezionale” e che le disposizioni dello statuto del Comune mirano “ad assicurare l’equilibrio di genere” e “non possono essere intese come volte a garantire un preciso rapporto numerico tra i due sessi, ma devono essere considerate nel loro valore programmatico”. Motivazione che aggrava ulteriormente la condizione del Sindaco e che conferma che la cifra di 11 uomini e 1 donna in Giunta rientra in una scelta 'discrezionale' appunto; a discrezione dei partiti. La Presidente della Commissione delle Elette monica Cirinnà ha dichiarato che “ quando serve il Sindaco si dichiara vicino alle donne, e si dichiara 'rammaricato' di avere solo una donna in giunta (ma non si capisce con chi si rammarica, visto che la giunta la decide lui e solo lui), un secondo dopo però si impegna a trovare tristi escamotage per non dare alle donne la giusta rappresentanza al governo di questa città. L'udienza del Tar sul ricorso (...) per la violazione da parte del Sindaco dell'articolo 5 dell'attuale normativa comunale è stata rinviata al prossimo 25 maggio - ha detto -. Ho enorme fiducia nella magistratura e nei giudici del Tar, sono convinta che ben comprenderanno che è un'ordinanza-truffa quella messa a punto dal sindaco Alemanno, perché pensata e creata con l'unico scopo di negare la rappresentanza alle donne della nostra città nella giunta comunale, e si ispira alle motivazioni depositate dal presidente Formigoni in Lombardia. Anche questo mi stupisce, poteva prendere ad esempio qualcuno più virtuoso, non un governatore sul quale pende un giudizio sulle firme necessarie per presentare alcune liste, né tanto meno colui che attraverso il listino ha fatto eleggere personaggi molto discutibili. Il sindaco, abituato ad occuparsi solo ed esclusivamente di nomine e poltrone, cerca di prendere tempo aspettando che i suoi amici seduti a Palazzo Chigi possano aumentare il numero dei membri della giunta capitolina con un decreto fatto ad hoc, 'salvandolo' così da questa ennesima figuraccia.”.
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