Alda Cicognani: dare parola alla notte. Fotogrammi di vita nell’ora in cui si è più inermi e allo st
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Benassi Luca Lunedi, 31/08/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2015
Tutti noi abbiamo l’esperienza di attraversare una grande città viaggiando in treno, quando di sera, dai binari spesso sopraelevati, è possibile sbirciare dentro le case, le cucine illuminate, piene dei riflessi di televisioni accese. Si osservano scene di un’umanità brulicante di vita, persone alle prese con la cena e la tavola da apparecchiare, bambini intenti al gioco o a finire i compiti, coppie che discutono, litigano, guardano in silenzio lo schermo, uomini o donne sole, alla finestra o intente a chissà cosa fra una stanza e l’altra. Si tratta di quadretti che appaiono e subito svaniscono, impressi nella memoria per la loro stupefatta e improvvisamente svelata intimità. “Voci di notte e altre poesie” di Alda Cicognani, pubblicato da puntoacapo editrice nel 2012, propone lo scorrere e l’intrecciarsi di fotogrammi di vita vissuta, colti di notte, nell’ora alta nella quale si è più inermi e allo stesso tempo più vigili. Questo libro racconta di uomini abbrutiti dalla stanchezza e dal lavoro, donne innamorate o disperate, giovani alle prese con il dilemma della propria esistenza, bambini ai quali il sonno non protegge da litigi e soprusi domestici, amori perduti o appena nati; ma anche cose, oggetti, creature. È un coro di voci che urlano o sospirano nella notte, grazie alla capacità dell’autrice di immedesimarsi e dare parola a sessi diversi, a personaggi d’ogni età e vicenda. Cicognani ha il dono della pennellata veloce che costruisce situazioni in pochi versi e l’abilità della narrazione che entra nelle realtà più variegate, nelle coscienze addolorate o speranzose. Qui l’Io scompare, si fa universale, cedendo il passo a un teatro naturale e umano che ricorda i personaggi di Edgar Lee Master, ma anche le costruzioni e le tensioni all’assoluto di Walt Whitman e Emily Dickinson, come suggerisce la breve nota introduttiva. La poesia si muove come un flusso, privo di punteggiatura e dunque imperniato sulla spezzatura del verso per garantire la tenuta della descrizione. Nella sezione di chiusura “Altre poesie”, i testi si concedono maggiormente all’Io della poetessa, senza assumere mai un tono elegiaco, una cadenza lirica. La scrittura rimane sempre tesa, pulita, a tratti dura, come quando parla della solitudine, del tempo, del segno indelebile della Storia, come nel caso dell’attentato alle torri gemelli di New York.
Alda Cicognani vive a Bologna e ha pubblicato 5 raccolte di versi e 2 libri di narrativa, riscuotendo diversi premi e riconoscimenti. Collabora con riviste e periodici letterari e con il Centro di Poesia Contemporanea di Bologna, per il quale ha curato corsi e seminari di poesia.
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