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Al Local Microfinance Forum parlano solo gli uomini

Al Local Microfinance Forum parlano solo gli uomini

Senza donne c'è una pericolosa rimozione di genere, una visione distorta e incompleta dell’impostazione culturale del nostro Paese e del mondo accademico, economico e giuridico

Sabato, 10/04/2021 - Al Presidente della Fondazione di Sardegna
Antonello Cabras

Al Presidente della SFIRS SpA
Tonino Chironi

Al Presidente della Camera di Cooperazione Italo-Araba
Mario Mancini

Al Presidente della Fondazione Collegio Europeo di Parma
Cesare Azzali


Roma, 10 aprile 2021

Egregi Signori,

Noi Rete Donne da oltre un decennio pone al centro della propria azione il perseguimento della democrazia paritaria. Riteniamo, però, che l'obiettivo della partecipazione femminile agli organi decisionali, di natura pubblica e privata, sia strettamente collegato ad una serie di altri fattori che ostacolano la visibilità delle donne che operano nella cultura, nella scienza, nel diritto, nella politica. Le donne sono presenti in grande misura in tutti i più diversi campi, ma in alcuni di questi, in particolare, la loro presenza è offuscata, la loro autorevolezza è negata, la loro competenza non è riconosciuta e ciò impedisce loro di raggiungere i vertici.

Tra i fattori che ostacolano la crescita professionale delle donne esercita un ruolo fondamentale l’esclusione da molti eventi di rilevo, come quelli da voi organizzati, poiché la loro assenza ne delegittima il ruolo. Abbiamo recentemente preso visione della locandina relativa al Local Microfinance Forum in corso, e abbiamo constatato che, purtroppo, tutti i relatori, ad eccezione di una unica esponente, appartengono al genere maschile.

I Local Microfinance Forum, sono appuntamenti dedicati agli attori e alle attrici italiane della microfinanza e del microcredito nell’ambito del progetto, finanziato dal Programma ENI CBC Med, per la cooperazione transfrontaliera nel bacino del Mediterraneo, escludere da questa discussione professioniste ed esperte impoverisce di contenuto la finalità per cui sono organizzati.

Siamo certe che la carenza di relatrici non sia stata una scelta dovuta all’errato presupposto che non esistano esponenti femminili, nel panorama italiano, con competenze tali da trattare gli argomenti in discussione, così come siamo sicure che la presenza di esperte potrebbe offrire nuovi sguardi e arricchire il dibattito sulle tematiche discusse.

La declinazione praticamente al maschile degli oratori implica una pericolosa rimozione di genere e offre una visione distorta e incompleta dell’impostazione culturale del nostro Paese e del mondo accademico, economico e giuridico.

Noi Rete Donne invita, pertanto, gli organizzatori a rimediare all’errore, suggerendo di invitare ad intervenire anche altre relatrici.
Noi Rete Donne auspica, altresì, che in futuro non si ripresenti l’occasione di organizzare seminari, conferenze o convegni così disequilibrati e, nel caso accadesse, sarebbe opportuno che i relatori prendano in considerazione la possibilità di declinare l’invito o di ritirare la propria partecipazione.

Distinti saluti.


Noi Rete Donne
Daniela Carlà, Susanna Pisano, Lidia Porzio, Francesca Carnoso, Sabrina Cicin

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