Martedi, 11/09/2018 - Una passerella importante quella realizzata sul red carpet della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia dalle due registe ideatrici del fumetto per dire no al femminicidio. A scendere in campo la giornalista ed attrice Emanuela Del Zompo e la regista Annie Depardieu, entrambe minacciate in passato dai loro fidanzati.
«Io avevo 15 anni e questo tizio mi riempiva di pugni.Sono contenta di essere viva. Avevo capito che non era amore ed ho avuto la forza di lasciarlo, ma mi sentivo continuamente minacciata, avevo paura di uscire» ha dichiarato Annie Depardieu che, insieme ad Emanuela Del Zompo, ha ideato "Grunda l'Angelo dalle Ali Rotte", (videointervista) un fumetto sul tema del femminicidio, presentato alla 75ma Mostra del Cinema di Venezia.
Alla passerella, dove Emanuela Del Zompo (protagonista del fumetto) ha sfilato insieme all'attore Vincenzo Bocciarelli per dire no al femminicidio, ha fatto seguito la proiezione del trailer della regista del fumetto Annie Depardieu presso il Lexus Lounge alla presenza di giornalisti e personalità del mondo del cinema.
Il fumetto "Grunda l'Angelo dalle Ali Rotte", realizzato con 21 attori e con la partecipazione straordinaria del Sindaco di Montedinove, Antonio del Duca, punta ad essere uno strumento di prevenzione da distribuire nelle scuole.
Presto sarà realizzato anche un cortometraggio per la regia di Annie Depardieu che insieme ad Emanuela Del Zompo ha richiesto il sostegno del Ministero della Pubblica Istruzione per la diffusione del progetto.
Come nasce questa idea? «Vivo in Danimarca da circa 14 anni - racconta Annie Depardieu - Con la mia amica giornalista ed attrice Emanuela Del Zompo parlavamo spesso del problema del femminicidio e cercavo di farle capire che il problema è globale non è solo qualcosa che succede in Italia. Proprio in quei giorni Peter Madsen aveva ucciso, nel sottomarino, la giornalista svedese Kim Wall. In Danimarca era già stato realizzato un documentario sul femminicidio ed allo stesso modo in Italia si preparano nuove fiction su questo tema. Ci chiedevamo come potere veramente contribuire ad una visione rieducativa per le nuove generazioni. Ogni canale era già stato utilizzato. Poi Emanuela ha avuto il lampo di genio, proponendomi un fumetto»
Può un fumetto contribuire a combattere il femminicidio? «Il fumetto è il migliore mezzo per arrivare ai giovani, anche perché le serie tv ed i documentari sono visti prevalentemente dagli adulti. Grunda rappresenta ogni donna che ha subito una violenza e se ai ragazzi arriverà una copia di "Grunda l'Angelo dalle Ali Rotte", potremmo comunicare in modo diretto con le nuove generazioni.
“Nello scrivere il personaggio di Grunda - ha concluso la regista - ho semplicemente descritto Emanuela, un innesto tra Bridget Jones e Gian Burrasca. Una volta esisteva il Giornalino di Gian Burrasca, sarebbe bello se anche Grunda diventasse un giornalino, qualcosa di cui i ragazzi possano parlare e ridere insieme (anche se spesso amaramente). Noi siamo cresciuti con Mazinga Z, Gig Robot ed altri eroi che salvano il mondo e che erano sempre modelli maschili. A noi donne venivano proposte Candy, Giorgi, Sara, Heidi: sempre modelli dimessi. L'unico modello diverso era Lady Oscar che però per atteggiamenti e apparenza somigliava più ad un uomo, quasi come per dire che se vuoi essere forte devi somigliare ad un uomo. Invece Grunda è una donna simpatica pasticciona, molto femminile e con queste sue caratteristiche è capace di salvare le future generazioni. Grunda è la nuova versione di Pollon, ma non nasce nell'Olimpo, nasce sotto la terra underground, proprio da qui nasce il suo nome».
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