Mercoledi, 14/07/2021 - Molte delle opere presentate quest’anno al Festival di Cannes, erano già pronte per il Festival 2020: l’organizzazione ha domandato agli autori se potessero attendere la ripresa in presenza, avvenuta di fatto nel 2021, nonostante lo spostamento da maggio a luglio, oppure decidere altrimenti.
Questo è avvenuto anche per alcune delle opere italiane presenti al Festival 2021, come il nuovo film di Nanni Moretti, intitolato “Tre Piani” e presentato pochi giorni fa a la Croisette dopo una lunga assenza (l’ultima volta a Cannes nel 2011 con Habemus Papam), unico film italiano nella sezione in Concorso, che ha deciso di attendere la kermesse francese, anche per poter lanciare il film e farlo uscire in una vera sala cinematografica. La costanza nell’attesa è stata premiata, il giorno della première, con 11 minuti di applausi al film. Prodotto da Sacher Film, con Rai Cinema e Fandango, “Tre Piani” uscirà nelle sale italiane il 23 settembre.
Abbandonato il registro provocatorio ed ironico che accompagna il regista romano dai suoi primi film degli anni Settanta, “Tre Piani”, tratto dal romanzo omonimo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo (in Italia edito da Neri Pozza), racconta le storie di tre famiglie, che abitano nella stessa palazzina (non più a Tel Aviv ma a Roma, in un quartiere ‘borghese’) su tre piani differenti e le cui vicende esistenziali si intrecceranno nell’arco di un periodo di 15 anni. Margherita Buy e lo stesso Nanni Moretti interpretano una coppia di giudici, il cui figlio commetterà un grave reato. Riccardo Scamarcio ed Elena Lietti, la coppia del primo piano, sono i genitori di Francesca, una bambina che affidano spesso agli anziani dirimpettai di pianerottolo. Alba Rohrwacher è la madre di un bimbo neonato, lasciata sempre sola dal marito, Adriano Giannini. Nonostante le dure prove che i protagonisti del film dovranno affrontare, un tango ‘anarchico’ aprirà alla speranza e all’apertura verso il futuro nella scena finale.
“Tre piani è un film doloroso e in parte drammatico - ha affermato il regista - ma è anche un inno alla vita e alla pietà: i personaggi femminili sono quelli che si aprono al cambiamento e cercano di guardare avanti, quelli maschili, invece, si chiudono nella loro ostinazione. Volevo che il film finisse con un sorriso al futuro”.
Da segnalare, fra i film italiani selezionati alla Quinzaine des Réalizateurs 2021, una delle sezioni parallele del Festival di Cannes, “Futura”, un reportage realizzato a tre mani da Alice Rohrwacher, Pietro Marcello e Francesco Munzi sul mondo degli adolescenti e sul loro immaginario relativo al futuro.
“Poiché siamo tutti e tre genitori, anche con figli di quell’età - ha raccontato Alice Rohrwacher - abbiamo cercato di metterci in ascolto al servizio dei giovani intervistati, per offrire un affresco della generazione che abbiamo voluto avvicinare (dai 15 anni in poi), e ci siamo resi conto che il film parlava anche di noi adulti, del nostro saperci mettere in gioco con i giovani e di quale futuro stiamo loro lasciando”.
Altro film ‘importante’ per messaggi e contenuti, presentato alla Quinzaine, è “A Chiara”, del giovane e talentuoso regista Jonas Carpignano - di padre italiano e madre statunitense nativa delle Barbados – che vive a Gioia Tauro e torna a Cannes dopo il successo di ‘A Ciambra’ del 2017, portando a termine con questo film una sorta di trilogia calabrese.
Carpignano racconta la storia di Chiara, una ragazza di 15 anni che vive spensierata con la sua famiglia finché non scopre, in maniera piuttosto drammatica e tardiva (dopo l’esplosione della macchina di famiglia e la fuga del padre) che suo padre è un membro della ‘Ndrangheta, ora latitante, coinvolto nel traffico di droga. Da qui il mondo di Chiara cambierà radicalmente, e con esso le atmosfere del film: dalle gioiose feste di compleanno alla dura strada che porta alla verità, Chiara diventerà rapidamente adulta e dovrà fare le sue scelte.
Pur non trattandosi di una storia vera, come si sarebbe invece portati a pensare - il soggetto del film è stato ideato dal regista italo-americano sulla base di molti racconti - il film è estremamente veridico, anche grazie alla brava esordiente Swamy Rotolo e alla sua famiglia, persone che sono realmente inserite nel contesto descritto. Il film uscirà in Italia distribuito da Lucky Red in collaborazione con Academy Two.
Gli altri due film italiani selezionati e presentati alla Quinzaine, entrambi lavori interessanti e di qualità, sono “Re Granchio” di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, che racconta la storia di un presunto omicida italiano costretto a emigrare nella Terra del Fuoco, ed “Europa” di Haider Rashid, regista di origini irachene, che narra la storia di Kamal, un iracheno che raggiunge l’Europa a piedi attraversando i Balcani.
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