Emilia Romagna - Una Fondazione regionale per dare sostegno immediato alle vittime di gravi reati
Donatella Orioli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2008
La Fondazione emiliano – romagnola per le vittime dei reati è nata il 12 ottobre 2004 per volontà della Regione Emilia - Romagna, delle Province e di tutti i Comuni capoluogo (i "soci fondatori") e ne è Presidente il Sen. Sergio Zavoli, e Direttrice Vilma Ecchia.
La missione della Fondazione è quella di portare un aiuto, flessibile e immediato a chi è vittima di un reato grave, senza con questo volersi sostituire ai risarcimenti stabiliti per legge. La Fondazione cerca di supplire in termini concreti e immediati a quelle carenze e lungaggini burocratiche e processuali che aumentano le sofferenze di chi, suo malgrado, si ritrova ad essere vittima di un grave episodio criminale. Unica del suo genere in Italia, la Fondazione interviene sia quando il reato è compiuto nel territorio regionale sia quando è avvenuto fuori dal territorio regionale, purché abbia come vittime cittadini emiliano – romagnoli.
L’obiettivo della Fondazione, costituita in base alla legge regionale 24 del 2003 ("Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza") è offrire un sostegno concreto e immediato alle vittime dei reati più gravi o ai loro familiari, per aiutarli ad affrontare lo shock legato a un grave crimine subito e lenire il trauma che ne segue inevitabilmente.
Le modalità d’azione, definite dallo Statuto, prevedono l’intervento della Fondazione su richiesta del Sindaco (che può presentarla anche senza che vi sia un’esplicita domanda da parte della vittima o dei suoi familiari) del Comune dove si è consumato il reato, o di quello in cui è residente la vittima. Nei quindici giorni successivi, la Direttrice della Fondazione raccoglie eventuali ulteriori informazioni e le sottopone al Comitato dei Garanti. La decisione di ogni intervento spetta al Comitato stesso che, dopo un attento esame della richiesta, ne verifica la coerenza con le finalità della Fondazione definite nello Statuto e stabilisce modi e forme dell’aiuto.
Nell’illustrare il bilancio triennale, la direttrice Vilma Ecchia ha affermato che "grazie al lavoro della Fondazione, nei primi tre anni di attività, sono state aiutate - tra vittime e familiari - 40 persone, di cui 27 donne e 13 minori; 8 non erano cittadini emiliano - romagnoli, ma il reato a loro carico si è consumato sul territorio regionale e pertanto hanno ricevuto ugualmente un sostegno. Tre (residenti in Emilia-Romagna) sono state invece vittime di reato fuori della regione. Sono state accolte 32 richieste di intervento su 39 presentate. Complessivamente, nei tre anni di attività, sono stati erogati sostegni alle vittime per 322mila euro (55mila nel 2005, 185mila nel 2006 e 82mila fino ad ottobre 2007), con una media di circa 10mila euro ad intervento. Tre le tipologie di reato trattate dalla Fondazione fino ad ora: omicidi (13), violenze sessuali (5) e aggressioni gravi (14) che hanno riguardato per la maggior parte le donne (22 casi); gli autori del reato sono uomini. Gli aiuti oscillano in genere da un minimo di 2mila euro a un massimo di 20mila per intervento. Attualmente il fondo per gli aiuti alle vittime è di 600mila euro, e viene incrementato anno per anno dalle quote deliberate dall’assemblea dei soci. I soldi erogati hanno contribuito a coprire i costi per interventi destinati alle vittime stesse o ai familiari: sostegno psicologico, cure riabilitative e particolari interventi chirurgici. Ma anche le spese per l’affitto, le spese scolastiche (per i figli delle vittime), quelle legali e funerarie. Per il Presidente Zavoli "la Fondazione ha avuto successo perché si è occupata delle cose, non delle parole. E' segno di un'attitudine nuova della società ad occuparsi di chi ha più bisogno". (Informazioni nel sito www.fondazionevittimereati.it)
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