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‘Il terribile inganno’: il docu-film della regista Maria Arena racconta i nuovi ‘femminismi’

‘Il terribile inganno’: il docu-film della regista Maria Arena racconta i nuovi ‘femminismi’

Una riflessione individuale e collettiva, a partire dall’incontro con il movimento “Non Una Di Meno”

Mercoledi, 10/03/2021 - Di riflettere insieme sulle questioni legate al femminismo, vecchio e nuovo, c’è ancora tanto bisogno: l’analisi da fare non riguarda solo le conquiste sociali - che sono ancora tante e quelle acquisite vengono rimesse continuamente in discussione - ma anche le trasformazioni dei movimenti e delle donne stesse nel corso del tempo: come siamo cambiate, chi siamo oggi e che traguardi emancipativi, sociali e politici ci interessano, anche collettivamente?

A questa e ad altre domanda cerca di rispondere Maria Arena, regista, autrice e scrittrice di cinema, con il suo film “Il terribile inganno”, racconto in prima persona della regista stessa, come cinquantenne, moglie, madre e lavoratrice, e del suo incontro con il movimento milanese “Non Una Di Meno” da quando, incuriosita dal primo "sciopero globale delle donne", proclamato in tutto il mondo l’8 marzo 2017, Maria partecipa alla manifestazione milanese e decide di seguire il movimento, con la telecamera sempre al seguito, fino all’8 marzo 2020. Attraverso l’incontro con le odierne pratiche femministe del movimento, Maria fa un bilancio, a partire da se stessa, sull’essere donna oggi, accompagnando il pubblico in un viaggio attraverso i femminismi odierni.

A sette anni dal primo documentario, dal titolo: “Gesù è morto per i peccati degli altri”, dedicato ai temi della transessualità, della prostituzione e dell’esclusione sociale, in questo nuovo film la regista si mette in gioco in prima persona mentre segue per 3 anni, con la telecamera sempre alla mano, la rete Non Una Di Meno Milano.

Di fronte agli 11 femminicidi già avvenuti dall’inizio del 2021 e al peso enorme che la pandemia ha avuto sulle donne (nel solo mese di dicembre 2020, 99mila donne hanno perso il lavoro su 101mila posti di lavoro totali soppressi - fonte ISTAT) e a breve distanza temporale dal prossimo sciopero femminista globale, il docu-film è più che mai attuale e racconta la gestazione e pubblicazione nel 2017 del “Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e violenza di genere” scritto collettivamente dal movimento Non Una Di Meno Italia. Il Piano analizza a 360 gradi il problema della violenza di genere, che ha il suo apice nel femminicidio, ma che trae le sue origini nelle strutture della società italiana. Un sistema definito sessista e patriarcale dal movimento, che propone le linee guida essenziali per uscire dalla violenza e superare l’asimmetria di potere tra i generi che ne è la radice.

Nel film si alternano momenti collettivi, assembleari e di piazza, della rete "Non Una Di Meno", alle riflessioni di Maria scaturite dalla partecipazione a questi incontri: le scene della sua vita quotidiana si intrecciano con le testimonianze di alcune delle ragazze e donne di "Non Una Di Meno Milano" che la regista ha scelto di seguire più da vicino nel loro attivismo politico. Fra le altre, un dialogo con due donne chiave e figure ispiratrici che si collocano agli albori del femminismo, ma che sono state rimosse dalla storia: Olympe De Gouges, autrice della “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”, nel pieno della Rivoluzione francese (1791), e Mary Wollstonecraft, autrice di “Rivendicazione dei diritti della donna” (1792). Nel film le parole di Olympe sono di Emma Baeri Parisi “storica femminista e femminista storica”, interpretate da Emanuela Villagrossi; Federica Fracassi invece dà la voce a Mary Wollstonecraft.

Ma il documentario non intende ripercorrere la storia del femminismo, bensì raccontare che cosa significa essere femminista oggi a partire dal racconto di una donna matura che ha partecipato all’esperienza di ‘Non Una Di Meno’ anche con un lavoro di documentazione di ciò che il movimento ha fatto in risposta alla violenza di genere tra il primo sciopero globale delle donne dell’8 marzo 2017 e l’8 marzo 2020, caduto in concomitanza con il primo giorno di lockdown della pandemia da Covid-19. Infine c’è un lavoro di introspezione della protagonista-regista attraverso le domande suscitate dall’incontro con le attiviste del movimento e dalla lettura di libri classici del femminismo.

“Piano piano la parola femminismo ha assunto per me un nuovo significato e si è collegata al presente - ha affermato la regista - sono divenuta consapevole che i diritti conquistati vanno difesi e il cammino non è ancora finito, che essere femminista è una postura necessaria ancora oggi. Ho intrapreso un viaggio in cui guardo innanzitutto al futuro con un desiderio di cambiamento verso tutto ciò che prima non avevo interrogato”.

La colonna sonora originale è del giovane compositore Thomas Umbaca e la supervisione musicale è curata da Stefano Ghittoni.

Il film è disponibile sin da ora su Infinity e lo sarà nelle sale cinematografiche alla riapertura. Prodotto da Invisibile Film, il documentario è stato realizzato grazie a un crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso con la collaborazione di Infinity Lab. Per le proiezioni in sala e per le associazioni, scrivere a Invisibile Film: gabriella@invisibilefilm.com.

Maria Arena
Nata a Catania, vive a Milano, dove si è laureata in Filosofia e diplomata in regia alla Scuola Civica di Cinema. Autrice e regista, ha realizzato cortometraggi, documentari, videoclip, video installazioni, spettacoli teatrali. “Gesù è morto per i peccati degli altri” (2014) è il suo primo lungometraggio. Tra il 2016 e 2018 ha ideato e condotto il laboratorio di video documentazione per la realizzazione di due stagioni della web serie documentaristica “San Berillo Web Serie Doc”. Nel 2018 ha curato, nel quartiere San Berillo di Catania, la direzione artistica della rassegna cinematografica “Prospettive, film che raccontano le città”, vincitore del bando Cineperiferie (MiBACT). Docente in Linguaggi e tecniche dell’audiovisivo all’Accademia di Belle Arti di Catania, ha insegnato dal 2012 al 2019 alla Scuola di nuove tecnologie dell’arte di Brera e dal 2015 al 2017 all’Accademia di Belle Arti di Palermo. È autrice del libro: “Falso Movimento. Laboratorio audiovisivo tra analogico e digitale” (Bonanno, Roma 2012). Sito: www.mariaarena.it.


Invisibile Film
Il film è prodotto da Invisibile Film, casa di produzione milanese che da ormai 10 anni produce cinema indipendente. L'incontro tra la produttrice Gabriella Manfrè e la regista Maria Arena è avvenuto durante la realizzazione del primo film documentario “Gesù è morto per i peccati degli altri”: un'esperienza tanto positiva dal punto di vista professionale, quanto da quello umano, al punto da portare le due a collaborare alla realizzazione di questo secondo film. “Il terribile inganno” non solo rispecchia la linea editoriale della società, ma unisce l'esperienza di due donne in un ambiente cinematografico considerato ancora prettamente maschile.

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