Sabato, 02/09/2023 - Grande attenzione per i temi che riguardano il mondo delle donne, anche negli eventi collaterali e nelle sezioni parallele dell’80° Festival di Venezia. Fra gli altri, da segnalare la presentazione del film-documentario “Il Popolo delle Donne” (60’, Italia, 2023), del regista Yuri Ancarani (Ravenna, 1972), in programmazione nei prossimi giorni alla XX edizione delle Giornate degli Autori di Venezia. In corso al Lido di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre 2023, in occasione dell’80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia.
Il film evidenzia, con prove scientifiche, empiriche e testimoniali, il rapporto fra la crescente affermazione sociale delle donne e l’aumento della violenza sessuale maschile. Quanto più il mondo delle donne, ancora inevitabilmente insicuro, viene tuttavia alla ribalta, tanto più si acuisce la violenza insofferente di una parte del mondo maschile, un fenomeno che sembra all’opposto di altre interpretazioni e riflessioni condotte anche in ambito scientifico.
Protagonista del film è la dottoressa Marina Valcarenghi, psicoterapeuta e psicoanalista, con un passato nel giornalismo e nella politica durante gli anni Sessanta e Settanta, e con quarantacinque anni di lavoro clinico alle spalle: fra le prime a lavorare come psicoanalista in carcere e a proporre la psicoanalisi ai sex offenders nei penitenziari di Opera e di Bollate a Milano, ha operato per dodici anni nei reparti di isolamento maschile con detenuti in gran parte condannati per reati di violenza sessuale.
Da quest’ultima esperienza, ancora in corso, Valcarenghi ha potuto raccogliere moltissimo materiale (tra cui testimonianze in tribunale e nei colloqui clinici) ed osservare come, nonostante le lotte per l’emancipazione e la progressiva conquista di autonomia economica e sociale, l’insicurezza femminile nei confronti degli uomini sopravviva, e come essa sia legata a doppio filo all’affermazione delle donne nella vita pubblica.
Il docu-film è incentrato sul lungo racconto (una vera e propria lezione) della dottoressa Valcarenghi agli studenti dell’Università di Milano: dalla sua narrazione emergono i principali ingredienti della costruzione della violenza fisica e psicologica nei confronti delle donne nella storia del nostro Paese.
«È un film fatto sì di immagine, ma soprattutto di voce - racconta il regista - ho passato molto tempo a Venezia per la lavorazione di “Atlantide” (suo film precedente n.d.r.) e ho avuto a che fare con ragazze e ragazzi minorenni Lì è nata un’amicizia con Marina Valcarenghi, ottantenne milanese che da giovane organizzava con il fratello, il Festival Popolare al Parco Lambro. Marina, che dirigeva la rivista «Re Nudo», ha lavorato sui diritti delle donne, portando nelle carceri di Opera e Bollate la psicanalisi, parlando con stupratori, assassini e studiando come pochi altri in Italia in tema di violenza di genere. Spesso durante i nostri incontri emergevano questi argomenti per niente facili anche solo da ascoltare, e dato che sono sempre stato interessato a muovermi in territori pericolosi, ho pensato di restituire questa sua conoscenza in un film che, a differenza di altri miei lavori, non riguarda tanto "un luogo" ma un argomento».
Yuri Ancarani è un videoartista e film-maker italiano. I suoi lavori sono stati presentati in numerose mostre e musei nazionali e internazionali, tra cui: PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Kunstverein Hannover, Castello di Rivoli, Manifesta 12 (Palermo), Kunsthalle Basel, Biennale di Venezia, CAC Centre d’Art Contemporain Genève, Centre Pompidou, Hammer Museum (Los Angeles), Palais de Tokyo (Parigi). I suoi film sono stati selezionati in numerose manifestazioni, tra cui: Festival di Locarno, Viennale, Mostra del Cinema di Venezia, Festival di Rotterdam, IDFA di Amsterdam. Ha inoltre ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui: Premio speciale della giuria CINÉ+ (Cineasti del presente a Locarno), cinque nomination per Cinema Eye Honors, Museum of Moving Image (New York); Grand Prix in Lab Competition al Festival di Clermont Ferrand. Nel 2022 è stato finalista con Atlantide per il miglior documentario ai David di Donatello.
Il “Popolo delle Donne” è prodotto da Dugong Production, con il supporto di Comune di Milano, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea e ACACIA – Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, e distribuito da Barz and Hippo.
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