Venerdi, 04/12/2015 - Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Lancio del Rapporto UNFPA Lo stato della popolazione nel mondo 2015
“Al riparo dalla tempesta. Un'agenda innovativa per donne e ragazze, in un mondo in continua emergenza.”
Roma, 3 dicembre 2015. È stato presentato oggi a Roma, in contemporanea con altre capitali, presso la Sala stampa estera, il Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2015 dell’UNFPA, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, in collaborazione con AIDOS – Associazione italiana donne per lo sviluppo, che cura il lancio in Italia e la successiva edizione italiana del rapporto stesso.
Il titolo del documento “Al riparo dalla tempesta. Un'agenda innovativa per donne e ragazze, in un mondo in continua emergenza”, richiama immediatamente all'attualità di questi giorni, ai milioni di persone che fuggono da cataclismi e conflitti varcando confini tra innumerevoli difficoltà. Sono oltre 100 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria attualmente nel mondo, secondo gli ultimi dati forniti oggi da UNFPA, di queste circa 26 milioni sono donne e ragazze. Mai, dalla seconda guerra mondiale, si era raggiunta una cifra così alta.
L'evento coordinato da Carlo Ciavoni, giornalista de La Repubblica, è stato aperto da Giampaolo Cantini, direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, che andando subito al cuore del problema ha sottolineato come sia essenziale il coinvolgimento delle istituzioni nel favorire l'empowerment di donne e ragazze anche da un punto di vista legislativo. “Serve inoltre un approccio integrato e olistico che dia una formazione diversa agli operatori umanitari per i bisogni di donne e ragazze, per lavorare davvero tutti al raggiungimento della parità di genere”, conclude Cantini.
“Tre quinti del totale delle morti materne si verificano nei paesi cosiddetti fragili, a causa di un conflitto o una catastrofe naturale, in tali aree gravidanza e parto uccidono giornalmente una media di 507 donne”, afferma Giulia Vallese, rappresentante UNFPA in Nepal, intervenuta alla conferenza stampa. “Il rifugio dalla tempesta, prosegue Vallese, richiamandosi al titolo del Rapporto, è un richiamo a governi e organizzazioni affinché in situazioni di crisi venga sempre garantito il diritto alla salute di donne e ragazze, specialmente quella sessuale e riproduttiva, nonché il diritto alla protezione da violenza. “Dobbiamo fare in modo che i bisogni delle donne non vengano più relegati in fondo alla lista di priorità negli interventi umanitari ma che siano posti al centro”.
Le fa eco Maria Grazia Panunzi, presidente di AIDOS, che sottolinea come già all'interno dei nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile, approvati a fine settembre a New York, la necessità di raggiungere la parità di genere entro il 2030 non è solo obiettivo a se stante ma trasversale a tutti i 17 obiettivi della nuova Agenda di sviluppo. E l'Italia? “Nell’ambito della cooperazione internazionale italiana, il primo documento triennale di programmazione previsto dalla nuova legge di cooperazione 125/2014 non riporta riferimenti alla salute sessuale e riproduttiva”, dice Panunzi.
“L’Italia ha ora la possibilità di riconfermare il suo impegno a considerare prioritario l’empowerment delle donne, anche con il finanziamento di programmi specifici volti a garantire servizi per la salute sessuale e riproduttiva”, conclude la presidente di AIDOS.
Anche perché “la violenza di genere è una forma di persecuzione”, come spiega la rappresentante dell'UNHCR Cristina Franchini, che sottolinea come il viaggio delle migranti e rifugiate sia quasi sempre un percorso rischioso che spesso le vede oggetto di violenza. Secondo l'UNHCR l'approccio di genere è fondamentale nelle emergenze umanitarie per garantire, come lo stesso rapporto UNFPA enfatizza, una ripresa reale.
In tal senso manifestiamo l’auspicio che l’Italia mantenga, anzi incrementi, il proprio contributo ad UNFPA che lavora per l’attuazione della salute sessuale e riproduttiva nel mondo. Auspichiamo inoltre che, in occasione della revisione annuale del documento di programmazione della cooperazione italiana, si ponga rimedio alla mancanza di cui sopra.
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