Perchè 8 miliardi di vite, rappresentano infinite possibilità? Occorre cambiare la prospettiva e vedere la crescita demografica come una infinita possibilità di creare un futuro più giusto
Riceviamo e pubblichiamo
"8 miliardi di persone nel mondo, oggi, significano infinite possibilità di creare un futuro più giusto, dove il valore di tutte le persone è rispettato e fatto crescere": è quanto affermato da Mariarosa Cutillo di Unfpa, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, alla presentazione del rapporto 2023 promossa da Aidos con l’agenzia di stampa Dire come media partner.
Il Rapporto Unfpa 2023 indaga un tema complesso cercando di andare oltre le semplificazioni, tra chi teme che siamo così tanti da travolgere il Pianeta e chi sostiene che con i tassi di natalità attuali, in alcune aree del mondo, arriveremo al collasso della specie umana.
“Dal punto di vista demografico, il raggiungimento dell’8 miliardesimo abitante del pianeta è senza ombra di dubbio un risultato positivo. Questo perché la crescita della popolazione mondiale è stata determinata dalla forte diminuzione della mortalità infantile nella maggior parte dei paesi del mondo. – ha dichiarato Elena Ambrosetti, Professoressa Associata di Demografia a Sapienza di Roma – “Nonostante ciò, al di là dei numeri, le disuguaglianze all’interno dei paesi e tra i paesi sono di fatto un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Le sfide future per la popolazione mondiale riguarderanno la riduzione delle disuguaglianze in modo da poter consentire alle coppie di poter avere il numero e l’intervallo dei figli che desiderano, nel pieno godimento dei diritti umani e dell’accesso alla salute sessuale e riproduttiva”.
Unfpa propone di cambiare la prospettiva, sottolinea Maria Grazia Panunzi, presidente Aidos: “Pur consapevoli che le molteplici e interconnesse crisi globali che ci riguardano, hanno bisogno di soluzioni politiche che non possono prescindere da un’attenta analisi del loro impatto sui diritti umani e sulla parità di genere. Non si tratta tanto di decidere le politiche per contrastare il calo della natalità o regolare il tasso di fertilità ma di rimettere al centro il godimento dei diritti sessuali e riproduttivi quale prerequisito indispensabile dell’agency delle persone, in particolare delle donne e delle ragazze”.
“Più di ogni altra cosa siamo chiamate a rispondere di come garantire nel cambiamento il rispetto dei diritti sessuali e riproduttivi e la dignità delle persone, di tutte le persone in ogni luogo del mondo, in linea con gli standard condivisi a livello mondiale dei diritti umani – ha commentato Sandra Zampa, Senatrice e componente del gruppo di lavoro parlamentare informale ‘Salute globale e Diritti delle donne’ - Conforta un dato che ho appreso con speranza, relativo al calo delle gravidanze di persone di minore età: è il segno che la cooperazione funziona e produce. Bisogna proseguire. Così come bisogna proseguire e intensificare enormemente - anche alla luce del dato secondo per cui il 43% delle donne con un partner non è in grado di prendere decisioni in materia sanitaria, sesso e contraccezioni- l’impegno per fare in modo che il loro esercizio di scelta sul futuro delle proprie vite sia assicurato”.
Invito ad agire accolto anche da Laura Aghilarre - DGCS/Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale che ritiene che “a fronte di questo numero record è importante, per garantire opportunità individuali come chiave per lo sviluppo sostenibile, investire nelle persone, attraverso l’istruzione e la formazione, e mettere al primo posto la piena tutela e la promozione dei diritti delle donne e delle ragazze, la promozione della parità di genere e dell’empowerment femminile, l’educazione delle bambine e la lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza sessuale e di genere. La Cooperazione italiana è da lunga data impegnata su tale fronte anche sostenendo i programmi del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA)”.
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