Ai Presidenti di Regione: adeguate le vostre leggi elettorali
Occorre modificare la legge elettorale per garantire una maggiore presenza femminile nei vostri Consigli Regionali. E' la lettera aperta inviata a: Piemonte, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Sicilia
Martedi, 13/10/2020 - Ai Presidenti delle Regioni
Piemonte, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Sicilia
e, p.c. All’onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri,
All’onorevole Ministra dell’Interno,
All’onorevole Ministro dei Rapporti con le Regioni
Gentilissimi e gentilissime,
Il Consiglio dei Ministri, nei mesi scorsi, ha sollecitato le Regioni che non si sono adeguate alle disposizioni della legge 20/2016 sulla normativa elettorale relative alla doppia preferenza a farlo con la massima urgenza, sottolineando l’ importanza, ancor più in questo particolare contesto storico in cui occorre dare nuovo impulso per costruire il futuro del nostro Paese, di garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini all’interno dei Consigli regionali.
Successivamente, nel caso della Regione Puglia, il Governo ha esercitato, dopo aver inviato una diffida, il “potere sostitutivo” previsto dall’art. 4 della legge 165/2004, come modificata dalla legge 20/2016 che stabilisce che il mancato recepimento nella legislazione regionale dei principi fondamentali fissati da quell’articolo “integra la fattispecie di mancato rispetto di norme di cui all’art. 120 della Costituzione e, contestualmente costituisce presupposto per l’assunzione delle misure sostitutive ivi contemplate”
'Noi Rete donne', che da decenni lavora sul tema della democrazia paritaria, e che ha sempre sottolineato la relazione tra qualità del governo e della democrazia e maggiore presenza delle donne nei luoghi istituzionali, ha, a suo tempo, espresso soddisfazione per questa decisione del Governo poiché l'obiettivo della piena integrazione delle donne nei processi decisionali e nella rappresentanza politica e istituzionale è funzionale alla reale attuazione del modello democratico, che fonda la sua legittimazione sulla piena e libera partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine alla vita pubblica.
L'uguaglianza fra uomini e donne è un principio fondante di tutte le democrazie moderne e, in Europa, uno degli obiettivi principali che sia gli Stati membri che le istituzioni dell'Unione si sono impegnati a perseguire con specifiche azioni politiche e misure legislative.
La prospettiva della democrazia paritaria concretizza il dettato della Costituzione italiana ma questa non è solo una questione di giustizia e di uguaglianza, è uno strumento di rinnovamento della classe dirigente, è garanzia di maggiore trasparenza e rispetto della legalità, è occasione per migliorare i processi decisionali e i metodi nel modo di fare amministrazione e politica, apportando competenze, determinazione e concretezza. La maggior parte delle Regioni, ha adeguato il sistema elettorale per garantire l’attuazione del principio Costituzionale di cui sopra, così come sistemi di riequilibrio del genere meno rappresentato sono stati inseriti nel sistema elettorale nazionale e in quello dei Comuni.
Solo le vostre, non hanno sentito la necessità e l’urgenza di modificare la legge elettorale per garantire una maggiore presenza femminile nei loro Consigli Regionali.
Vi chiediamo quindi un’assunzione di responsabilità per rendere finalmente compiuto il nostro sistema rappresentativo. Si tratta di una ‘emergenza’ democratica dei vostri territori: le leggi elettorali vanno adeguate per garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali: lo prevede una legge dello Stato.
E chiederemo altresì al Presidente del Consiglio, al Governo, ai Ministri competenti, in indirizzo, di vigilare e di esercitare anche in queste Regioni, nel caso non si adeguassero in tempi stretti, il “potere sostitutivo”, così come accaduto in Puglia, affinchè sia colmato il deficit di democrazia presente in quelle Regioni a causa della scarsa presenza delle donne nelle Istituzioni; ci aspettiamo, quindi, che vengano assunte decisioni che aiutino a colmarlo.
Per NOI RETE DONNE Daniela Carlà, Marisa Rodano, Laura Onofri
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