‘Houria’: contro le violenze alle donne, il cinema racconta le eroine della resistenza
Dalla regista algerina Mounia Meddour, arriva al cinema, distribuito da I Wonder Pictures, un’emozionante storia di rivalsa e sopravvivenza, con la giovane attrice Lyna Khoudri nel ruolo di una ballerina
Mercoledi, 07/06/2023 - Da secoli destano scandalo e sdegno, e sono oggetto di denunce internazionali nel campo dei diritti umani, le condizioni della donna in molti luoghi del mondo, dove l’affermazione del bieco patriarcato consente agli uomini di gestire le vite delle donne come cose proprie, tra matrimoni combinati (anche con bambine), negazione dei loro diritti basilari e annullamento delle loro vite in ogni ambito professionale e decisionale. Ma anche nei sedicenti ‘evoluti’ paesi europei, a tutt’oggi con crescente allarme sociale, assistiamo al moltiplicarsi di forme altrettanto spaventose di discriminazione e violenza nei confronti delle donne, fino al femminicidio, con storie che sembrano raccontare ormai una quotidiana ‘banalità del male’, quasi sempre perpetrata da un familiare, marito, zio, fidanzato, fratello, padre.
Il cinema, specialmente negli ultimi decenni in cui tante registe donne sono riuscite ad esprimersi anche grazie alle nuove tecnologie, racconta e denuncia le storie apparentemente incredibili di tante donne, ispirate a fatti reali o di fantasia, per ricordare la forza e il coraggio di molte che non si piegano, e per unirsi in un grido corale di sorellanza.
Fra queste opere è da segnalare ‘Houria – La Voce della Libertà’, l’ultimo film della regista franco-algerina Mounia Meddour (nota al grande pubblico per il pluripremiato ‘Non conosci Papicha’): già presentato in anteprima al concorso ufficiale della Festa del Cinema di Roma, il film arriverà nei cinema italiani dal 21 giugno, distribuito da I Wonder Pictures, in collaborazione con Unipol Biografilm Collection. Prima dell’uscita nazionale, il film sarà presentato alla 19a edizione del Biografilm Festival (Bologna, 9-19 giugno), che ha preso ad immagine ufficiale proprio una foto di scena della sua coraggiosa protagonista.
Mounia Meddour torna a parlare della condizione femminile in Algeria (rappresentando tutte le donne oppresse nel mondo) e della lotta costante delle donne arabe per emanciparsi e far sentire la loro voce, e lo fa attraverso la storia di una giovane e talentuosa ballerina, di nome Houria. Figlia di una donna single, la ragazza, una notte in cui rientra da sola a casa, subisce una violenta aggressione da parte di un uomo, che le strappa, insieme al sogno di una carriera nella danza, anche la voce.
Solo grazie al supporto di un gruppo di donne che hanno vissuto esperienze simili alla sua, l’afasia di Houria darà alla ragazza la possibilità di risollevarsi per ricomporre, insieme alle altre, sé stessa, la sua fisicità e la sua spiritualità, ritrovando, proprio nella danza, un nuovo modo di esprimersi mediante un silenzioso grido di libertà capace di sollevarsi con forza fino al cielo.
Houria è interpretata da una straordinaria Lyna Khoudri, Miglior promessa ai Premi César 2020 per Non conosci Papicha, recentemente vista anche in ‘The French Dispatch’ e ‘November – I cinque giorni dopo il Bataclan’)
‘Houria – La Voce della Libertà’ è un film al tempo stesso popolare e sofisticato, che racconta non solo la storia di una ragazza ma anche le storie di tutte quelle donne che, dopo aver subito pesanti limitazioni fisiche (ed inevitabilmente anche psicologiche), in seguito a gravi episodi di violenza causati dalla coercizione maschile, continuano la loro eroica resistenza nel perseguire battaglie o sogni che sembrano impossibili da realizzarsi.
Per Houria, ballare ancora, tra felicità e colori, contro un regime che chiude le scuole di ballo e non persegue gli aggressori, ballare con persone diversamente abili, tutte avvolte nei colori di abiti sgargianti, su una terrazza o su una spiaggia, immerse in una sorellanza ideale di donne che si sostengono a vicenda, intorno a un nucleo di resilienza incrollabile, è una forma di resistenza e rivalsa verso i suoi aggressori.
Il film è anche una metafora dell’attuale situazione dell’Algeria, dove l’Hirak, un imponente movimento politico e civile di opposizione al regime, è stato definitivamente soffocato dalla pandemia ad appena un anno dalla sua nascita. Nel cast, oltre a Lyna Khoudri, le brave Rachida Brakni e Hilda Amira Douaouda. In una società patriarcale come quella algerina, dove le tradizioni incombono, le possibilità di affrancamento si affievoliscono e le libertà di espressione femminile si annullano, ragazze come Houria sono simbolo di forza e resilienza: dunque un film di denuncia e di dolore, ma anche denso di speranza.
“La vera forza di Houria - afferma la regista - sta nella sua capacità di rinascere e ritrovare sé stessa. Così ho immaginato il personaggio di Houria: un'eroina resa grandiosa dalla sua perseveranza, come l’Algeria che è ferita ma ancora in piedi. Non a caso Houria in arabo significa “libertà” e “donna indipendente.”
MOUNIA MEDDOUR: dopo aver studiato giornalismo all’Università di Algeri, Mounia Meddour ha conseguito un master in Informazione e comunicazione all’Università Paris 8. Nel 2000 ha studiato Cinema a La Fémis e Produzione presso il Centre Européen de Formation à la Production de Films. Ha diretto diversi documentari: TIKDJA, LA CARAVANE DES SCIENCES; PARTICULES ÉLÉMENTAIRES; LA CUISINE EN HÉRITAGE. Il suo documentario CINÉMA ALGÉRIEN: UN NOUVEAU SOUFFLE tratta dei giovani registi della sua generazione che hanno vissuto il “decennio nero”. Il suo cortometraggio EDWIGE è stato selezionato per numerosi festival internazionali e ha vinto diversi premi.
Il suo primo lungometraggio, NON CONOSCI PAPICHA, prodotto nel 2019, ha vinto il premio Sopadin alla migliore sceneggiatura, è stato selezionato per la sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes e ha rappresentato l'Algeria agli Oscar nella categoria Miglior film in lingua straniera. NON CONOSCI PAPICHA ha vinto il Premio César alla Migliore opera prima e alla Migliore promessa femminile assegnato a Lyna Khoudri. Mounia Meddour è stata membro del Comitato di selezione del CNC dal 2020 al 2021 e attualmente fa parte del Comitato dell'anticipo sugli incassi ed è stata insignita della medaglia di Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere da Roselyne Bachelot, Ministra della Cultura francese.
Nel 2023 ha diretto il suo secondo lungometraggio, HOURIA.
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