- Biologico, tipicità e piccola dimensione sono i fattori vincenti dell’azienda di Barbara Fidanza, presidente Donne in Campo della Liguria
Bartolini Tiziana Sabato, 31/01/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2015
“L’amore per l’agricoltura mi è stato tramandato dalla mia cara nonna Eletta, che fin da piccola mi ha portato con lei nei campi”. La vitalità non manca a Barbara Fidanza, presidente Donne in Campo Liguria e titolare dell’Azienda agricola biologica Il Germoglio di Sarzana, e neppure l’entusiasmo, che ha radici robuste. “I miei nonni arrivarono in Val di Magra dall’Abruzzo per lavorare come mezzadri e poi acquistarono le terre che coltivavano, dove ho fatto pratica divertendomi”. La passione ha contagiato molte donne in famiglia. “Oggi siamo tre cognate e tre cugine, tutte gestiamo aziende agricole in Val di Magra, situate in parte proprio su quei terreni”. Il cammino di Barbara inizia aiutando nell’azienda agricola la mamma Luisa, che è stata sua tutor. Una collaborazione che dura circa 30 anni e poi, nel 2008, arriva l’occasione e acquista un terreno vicino all’azienda di famiglia immerso in una splendida zona agricola con vincolo di conservazione. “Il terreno era incolto da 18 anni e l’ho sentito subito come un’opportunità. Riesco ad occuparmene da sola, con l’aiuto occasionale dei miei famigliari e, a parte un piccolo vigneto per uso personale, coltivo prevalentemente ortaggi e frutta; il biologico è una mia scelta consapevole dovuta a convinzioni personali. I prodotti biologici, privi di pesticidi e concimi chimici, tutelano la nostra salute e l’ambiente… senza parlare del sapore! Il fatto che i miei terreni erano incolti e a riposo da molti anni aiuta la produzione e comunque bisogna mettere in conto anche la perdita di una parte dei raccolti in quanto le possibilità di cura di alcune malattie è limitata dal divieto di usare preparati chimici.
Tra i metodi biologici che uso c’è anche l’impiego di insetti, molto utili per esempio con le fragole”. Le coltivazioni di Barbara sono variegate: ortaggi, frutta, insalate, zucchine, pomodori, melanzane, fragole, meloni, angurie e molto altro, ma soprattutto tengono conto della tradizione, delle qualità locali e delle vecchie cultivar: dalla cipolla rosa della Val di Vara al cavolo nero spezzino. I prodotti dell’azienda sono sottoposti al sistema di controllo biologico da parte dell’ente certificatore ICEA, Istituto Certificazione Ambientale e Etica e, nonostante i prezzi siano leggermente superiori, sono piuttosto ricercati. “Riesco a mettere sul mercato prodotti sempre freschi, appena raccolti e senza sprecare. La scelta del biologico mi ha aperto la strada alla vendita dei prodotti soprattutto verso i GAS, gruppi di acquisto solidali, che apprezzano queste attenzioni. Ritengo che la certificazione biologica sia un valore, specialmente per aziende di piccole dimensioni come la mia, le cui produzioni possono essere considerati di nicchia”.
La piccola dimensione è tipica del territorio ligure, e Barbara ha individuato i punti di forza che l’hanno resa competitiva e vincente. “Ho scelto di mettere direttamente sul mercato i miei prodotti, senza passaggi intermedi. Così sono presente a due mercatini settimanali a Sarzana, quello dei Contadini e quello di Slow Food, e conferisco a due negozi di prodotti biologici oltre che a vari gruppi di GAS”. Unico rammarico “non poter assumere personale, visti i costi di gestione”, anche se nel tempo ha ospitato studenti dell’Istituto Agrario per stage o ragazzi con disagi sociali o disabiliti, esperienze che “hanno saputo dare un valore aggiunto sia me che alla mia azienda, un dare e un avere che mi hanno gratificato, ma soprattutto arricchito a livello personale”. Senza l’amore e la passione tutto ciò non sarebbe possibile.
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