Donne in Campo - Conversazione con Mara Longhin, confermata Presidente di Donne in Campo
Bartolini Tiziana Domenica, 31/08/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2014
Mara Longhin é una di quelle donne che il 'richiamo della terra' ce l'hanno nel sangue. Mara è stata recentemente confermata Presidente di Donne in Campo, associazione femminile della CIA, e l'abbiamo intervistata anche per conoscere più da vicino il vissuto nell'imprenditoria agricola. La storia di Mara parte da lontano, come spesso accade nell'agricoltura."Papà aveva una ventina di vacche, come era una volta. Eravamo sei sorelle e in due, Sonia ed io, abbiamo scelto di continuare la sua strada. Ma abbiamo cominciato da capo perché la struttura di papà non era adeguata, quindi é stato un grande passo perché avevamo passione ma non c'erano capitali su cui contare. La difficoltà di accesso al credito é un grosso problema, ma io l'ho superato grazie alla forza che ho messo nel progetto: ero proprio convinta di volere quell'azienda. La mia azienda.. e ho convinto la banca...Abbiamo preso un terreno vergine e l’abbiamo impiantata ex novo, pur rimanendo fedeli alla tradizione della vacca da latte". Era il 1997, Mara aveva trenta anni, le idee chiare e un futuro da conquistare come imprenditrice agricola, consapevole delle difficoltà del cammino scelto. "La vacca é l'animale più impegnativo che c'é nel settore dell'allevamento e della zootecnia, si deve avere una grande passione per allevarla e custodirla perché ha esigenze 24 ore su 24, deve essere munta due volte al giorno, ha problemi legati alla gestazione e al parto e molto altro, insomma non concede tregua. La speranza di poter condividere questo grande impegno in due famiglie, riservando spazi magari per le vacanze é stata vana perché non ci riusciamo: troppi gli impegni, e la conduzione familiare non permette di assentarsi. Tra l'altro abbiamo sempre aumentato le quote, arrivando a 7.000 qli dalle mille che aveva papà, pensi che salto!"
Alla Vaccheria - è il nome dell'azienda agricola - dista pochi chilometri da Venezia (Campagna Lupia) produce latte alimentare alta qualità che per l'80% é conferito alla cooperativa e il restante diventa prelibato formaggio fresco a latte crudo: stracchino, caciottine varie e mozzarelle filate a mano. La 'casara' é Sonia, la sorella che condivide la conduzione dell'azienda e che "ha imparato a fare formaggi da un casaro che in due anni le ha trasferito la sua arte, perché di arte si tratta e non solo di mestiere". Il formaggio é interamente destinato alla vendita diretta e lo si può trovare o in azienda o nei mercati contadini della Riviera del Brenta. Il chilometro zero è più che garantito, come la qualità e la prelibatezza. "Siamo autorizzati a lavorare latte crudo, cioè senza pastorizzazione, una lavorazione che l'industria non può fare. Per questo tipo di prodotto occorre avere una sanità di stalla impeccabile". L'azienda é di 40 ettari e della produzione del foraggio, che diventa l'alimento per le vacche, si occupano i mariti di Mara e Sonia.
Alla domanda 'qual é, oggi, il più pressante dei problemi per chi fa impresa agricola', la risposta di Longhin é immediata e senza esitazione: la burocrazia!
"Si é passati da zero carte di qualche decennio fa ad un ufficio che ho dovuto anche ingrandire per conservare e gestire tutto quello che é richiesto come procedure, autorizzazioni, analisi e così via. Io sono sempre stata convinta che la tracciabilità sia un valore fondante e da rispettare: ti so dire cosa mangiavano le mie vacche dal 2001, quando non erano ancora obbligatorie tante registrazioni. Ma oggi non é possibile seguire le prescrizioni perché sono troppe, talvolta si duplicano e spesso non sono neppure chiare. Alcune richieste sono oggettivamente incomprensibili e viene da chiedersi se chi scrive le leggi conosce le realtà in cui devono essere applicate...penso ad esempio alla legge 81 per la sicurezza, che prevede la formazione persino a chi viene a guardare le mie vacche.... un'assurdità. Per cui con tutte queste complicazioni anche chi, come me, vuole essere in regola non é più certa di riuscirci. Ma non per negligenza o cattiva volontà!"
In sostanza anche in una azienda di piccole dimensioni una persona deve dedicarsi esclusivamente a gestire le pratiche burocratiche: un costo che contribuisce ad appesantire gli oneri generali e che - incredibilmente - vede nei 45 centesimi pagati al litro per il latte l'incasso che dovrebbe tenere in equilibrio i conti. Conti che non tornerebbero se non fossero arrivate a dare ossigeno alle piccole e medie imprese agricole italiane nuove idee e sperimentazioni - una parola che le contiene quasi tutte é 'multifunzionalitá' - proposte spesso dalle donne.
La conferma di Mara Longhin alla presidenza di Donne in Campo per i prossimi quattro anni "é una soddisfazione soprattutto per chi, come me, aveva affrontato il primo mandato non avendo la certezza di riuscire a ben rappresentare in modo adeguato tutti vari settori dell'imprenditoria agricola". C'é l'orgoglio di aver svolto un ruolo complesso in un momento particolarmente delicato per l'Associazione e di poter dire, oggi, che Donne in Campo é cresciuta e ha rappresentanti in tutte le regioni. "Penso di poter rappresentare tutte le donne che aderiscono all'Associazione perché le sento molto vicine: siamo accomunate dagli stessi problemi e difficoltà ma anche dalla voglia di fare e dalla creatività che tutte mettiamo nel nostro lavoro. Pur di resistere e superare le tante difficoltà le soluzioni 'ce le sogniamo la notte'... e poi le mettiamo in pratica!" Ma per la Presidente cosa é Donne in Campo? "Penso che sia soprattutto uno strumento al servizio delle donne e delle loro specificità: il confronto e la condivisione tra noi é importantissimo. Il nostro non é un mondo facile perché siamo pienamente imprenditrici, ma il reddito a tutti i costi non é l'obiettivo che ci guida. Abbiamo un'etica in cui crediamo, la salvaguardia e il rispetto del territorio e del paesaggio, la valorizzazione delle tradizioni. Come Donne in Campo siamo anche riuscite ad affermare in CIA alcuni nostri principi, come la difesa della biodiversità o la vendita diretta, la diffusione della multifunzionalità o dell'agricoltura sociale. Sono valori che abbiamo lottato per affermare in confederazione e che oggi sono condivisi e spesso sono anche ritenuti strategici perché rappresentano reddito per le nostre aziende e restituiscono un ruolo centrale all’agricoltura. In questi anni abbiamo fatto un lavoro importante e su alcuni temi abbiamo contribuito a far evolvere l’elaborazione della Confederazione". Quando ho chiamato Mara al cellulare per concordare l'intervista, ho sentito voci di bambini e bambine... erano i piccoli ospiti della fattoria didattica che frequentano Alla Vaccheria con o senza i genitori: eccola, la multifunzionalità secondo Donne in Campo, amiche delle famiglie e del ben-essere che la terra può regalarci. Se la rispettiamo!
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