Donne in Campo - Senza donne e senza agricoltura la montagna muore
di Chiara Nicolosi
Domenica, 10/03/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2013
“Imparare dall’agricoltura di montagna”. È questo il messaggio attorno al quale si è articolato il confronto tra agricoltrici impegnate con le loro aziende nei diversi territori montani, esperti e dirigenti della Confederazione Italiana Agricoltori nell’incontro nazionale organizzato da Donne in Campo a Como a Villa Gallia, la prestigiosa sede della Provincia il 19 ed il 20 febbraio. La montagna, infatti, afferma Donne in Campo, ci insegna in silenzio.
La sua agricoltura negli ultimi decenni è stata considerata spesso a torto marginale, ma oggi gli elementi su cui si basa - integrazione con l’ambiente, multifunzionalità, tipicità - sono divenuti elementi fondamentali da offrire come modello a tutta l’agricoltura. Ad esempio come contribuire a ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici e come fermare il consumo di suolo e adottare tecniche di coltivazione e di allevamento più integrate con l’ambiente.
Gran parte del territorio italiano è coperto da montagne e in queste zone le donne, ed in particolare le agricoltrici, sono tradizionalmente più numerose che nelle altre zone. Esse assumono un ruolo multifunzionale sulla base del loro personale retaggio familiare e professionale e proprio in questa molteplicità di ruoli forniscono un contributo essenziale al progresso come pure al miglioramento della qualità della vita, in particolare nelle zone montane e a rischio spopolamento. Così senza donne e senza agricoltura la montagna muore.
Nelle zone montane occorre, inoltre, ricercare condizioni di vita adatte alle loro realtà onde offrire alle donne di tutte le generazioni e alle loro famiglie motivi per restare e per riuscire nel proprio ambiente migliorando anche la qualità e l'accessibilità di servizi e strutture legati alla vita quotidiana. L’iniziativa segue una serie di interventi e confronti tra donne impegnante nell’agricoltura montana che sono state portate avanti in questi anni, scambi tra agricoltrici lombarde del Canton Ticino e dei Grigioni, del Trentino e della Garfagnana e una serie di incontri ed approfondimenti sulla storia e le tradizioni delle produzioni agricole montane.
La zootecnia da latte, i pascoli e la tradizione casearia delle Alpi, le foreste e la gestione dei boschi di montagna, la produzione di miele e delle erbe officinali si basano su tradizioni millenarie e hanno ancora oggi un ruolo insostituibile per l’economia montana, ma anche per la tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico e culturale, a beneficio non solo di coloro che vivono in montagna, ma di tutta la società. Marta Zampieri, tra le relatrici, è Presidente della Cia di Belluno e responsabile del Gruppo Nazionale Montagna Cia. Marta era ingegnere edile ed ha scelto di vivere e lavorare in alta montagna, gestisce un’azienda multifunzionale nel comune di Zoldo Alto a 1300 metri di altezza e nella sua azienda produce piccoli frutti e ortaggi e alleva pecore e capre per la produzione di cashmere, fibra che viene anche trasformata e tessuta in azienda. “Dal confronto tra donne, che vogliamo favorire con questo incontro - ha affermato Zampieri - nascono le idee e i progetti che sono alla base del futuro dell’attività agricola”.
Annunziata Bizzarri, Vicepresidente nazionale di Donne in Campo, gestisce una azienda agricola a Casoli in Val di Lima (Lucca), una attività che ha contribuito in modo determinante a rivitalizzare un piccolo villaggio rurale che rischiava l’abbandono. Lorena Miele di Canzo (Como) nel Triangolo Lariano conduce una azienda dove la gestione produttiva del bosco è fondamentale. “Ma anche l’agricoltura di pianura può imparare dall’agricoltura di montagna” ribadisce Mara Longhin Presidente Nazionale di Donne in Campo che gestisce una azienda zootecnica da latte a Campagna Lupia, nella pianura veneziana. E lo confermano le numerose adesioni all’iniziativa da parte di donne che operano in tutti i territori. La rilevanza dell’incontro organizzato da Donne in Campo per la Confederazione Italiana Agricoltori è stata confermata dalle conclusioni del Presidente Nazionale della Cia, Giuseppe Politi.
DA ARGENTINA ALTOBELLI ALLE IMPRENDITRICI AGRICOLE
Si svolge il 7 Marzo alle ore 15.00 a Venezia, organizzato dall’Associazione Donne in Campo-Cia, dalla Fondazione Humus ed dalla Fondazione Di Vittorio, un Convegno sul tema "Le donne in agricoltura: da Argentina Altobelli alle imprenditrici agricole" in cui si rilancia la figura storica della Altobelli: icona del sindacalismo agricolo, fondatrice e Segretaria di Federterra, modello per le imprenditrici di oggi. L’8 marzo l’Associazione Donne in Campo nazionale organizza un mercato in Rio Terà dei Pensieri in cui le imprenditrici di varie Regioni d’Italia espongono i loro prodotti per la degustazione e la vendita. Alle 10.00 in una conferenza stampa - con la partecipazione del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, dell’Assessora alla Cittadinanza delle donne, Tiziana Agostini, e dell’Assessora al Commercio, Carla Rey, - è prevista la presentazione dell’Associazione anche per riaffermare il ruolo delle donne come motore di sviluppo economico e sociale e come protagoniste del rinnovamento del paese.
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