Mercoledi, 18/01/2023 - Giornalista, regista, sceneggiatrice, classe 1941, Giovanna Gagliardo, dopo aver esplorato vari mondi professionali fra gli anni Sessanta e gli Ottanta (giornalista per diverse testate come La Repubblica, Il Messaggero, l’Espresso, sceneggiatrice e regista, è stata anche attrice), dagli anni Novanta si è dedicata quasi esclusivamente al genere documentaristico. È considerata una delle autrici e documentariste italiane che, con maggior sensibilità, hanno saputo esplorare la psiche femminile e il ruolo della donna nella società.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022, nato da un’idea della stessa regista con la collaborazione di Fabiana Magrì, arriva finalmente nelle sale dal 16 gennaio 'Good Morning Tel Aviv', l’ultimo documentario scritto e diretto dalla Gagliardo, prodotto e distribuito da Luce Cinecittà.
Tel Aviv è una città che non dorme mai, la più laica e cosmopolita di tutto il Medio Oriente, capitale del gay pride e del culto della tradizione al tempo stesso, della creatività e della finanza, dell’innovazione scientifica e del business, un luogo-laboratorio in perenne evoluzione. Il suo dinamismo riesce a coniugare la memoria del passato con l’inarrestabile ambizione di offrirsi ogni giorno al cambiamento, alla scommessa al futuro.
Strutturato come un racconto visivo che si snoda in 24 ore, il film prende avvio nelle notti della città, proseguendo nelle albe rigorose dove pulizia e decoro predispongono la città al tradizionale dinamismo quotidiano. La Gagliardo costruisce il racconto di una lunga giornata- tipo, attraverso numerose interviste, a partire da quella al Sindaco di Tel Aviv, alla guida della città dal 1998. Ma molti sono anche gli incontri con grandi economisti, architetti, imprenditori, commercianti, filosofi, cineasti, artisti, scrittori.
Ci si interroga se Tel Aviv sia l’avanguardia di un Israele che verrà, o è soltanto una piccola isola - una “bolla” come dicono loro – all’interno di un paese in perenne conflitto con i propri vicini e non solo. La sua forza vitale, la sua potenza economica e innovativa, il suo laicismo tollerante e inclusivo, saranno in grado di trascinare con sé tutto il paese o le contraddizioni, le differenze sociali e religiose sempre più evidenti avranno la meglio sulle ambizioni della capitale? C’è, infine, la domanda delle domande: come sarà Tel Aviv, fra dieci o venti anni? Tutti concordi sul suo ruolo di ‘unicum’, forse difficile da capire, ma con molto da imparare, ascoltando i suoi abitanti.
‘Good Morning Tel Aviv' tenta appunto di trovare una risposta a queste domande, con l’aspirazione, tutta visiva, di raccontare la città attraverso i suoi quartieri più significativi; specialmente quelli dove le diversità e i sopiti e mai risolti conflitti interni tra diverse comunità di residenti sono più visibili: Neve Tsedek , Florentin, Giaffa 4 E poi, il centro città cuore della cultura e dei musei, le zone della Borsa e del business, il Simon Peres center for peace and innovation.
Le risposte sono sorprendenti, perché se è vero che ogni interlocutore immagina un percorso differente - vuoi indirizzato verso la catastrofe o più ottimisticamente verso un traguardo inclusivo e pacifico- è altrettanto vero che tutti sono concordi nel riconoscere a Tel Aviv il ruolo di città-laboratorio, città in perenne evoluzione e trasformazione. Una città-stato appunto dove spira senza sosta una brezza di contagiosa energia che mette voglia di andare.
“Ho passato a Tel Aviv diverse settimane in tempi e stagioni diversi - racconta Giovanna Gagliardo - ho imparato tante cose e ho capito che tutto quello che crediamo di sapere è quasi sempre frettoloso e sommario. Spero di essere riuscita ad aggiungere qualche domanda all’interminabile questionario israeliano; soprattutto, spero di aver restituito, con la forza delle immagini e con le parole degli abitanti, la bellezza, la confusione, l’ottimismo e il coraggio di un posto davvero unico al mondo”.
Il film, dopo le tappe di Roma al Cinema Farnese Arthouse e al Lumiere di Bologna, sarà il 18 all’Arlecchino di Milano, il 19 al Massimo di Torino e il 25 gennaio anche alla Cinematheque di Tel Aviv in un evento promosso nell'ambito dei Progetti Speciali della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, con il supporto organizzativo di Cinecittà. La direzione della fotografia è di Roberta Allegrini, le musiche di Dudu Tassa e Nir Maimon ed il montaggio di Emanuelle Cedrangolo.
LA REGISTA
Giovanna Gagliardo inizia la sua carriera professionale come giornalista, da Il Giorno a Il Messaggero, a La Repubblica e L’Espresso. Parallelamente, inizia l'attività di sceneggiatrice in televisione, mentre nel cinema inizia come soggettista e co-sceneggiatrice. Collaboratrice e assistente alla regia dell’ungherese Miklos Jancsò, è autrice delle sceneggiature di tutti i suoi film italiani. Il suo primo film da regista, Maternale con Carla Gravina è del 1978. Dirige quindi numerosi suoi documentari, tra i quali: Bellissime; L'abito di domani - Storia della Moda nel tempo; Venti anni; Le Romane e Il mare della nostra storia
Lascia un Commento