e p.c. Al Direttore Il Sole 24 Ore
Fabio Tamburini
Roma, 30 maggio 2021
Egregi Signori,
Noi Rete Donne, da oltre un decennio, pone al centro della propria azione il perseguimento della democrazia paritaria. Riteniamo però che l'obiettivo della partecipazione femminile agli organi decisionali, di natura pubblica e privata, sia strettamente collegato ad una serie di altri fattori che ostacolano la visibilità delle donne che operano nella cultura, nella scienza, nel diritto, nella politica. Le donne sono presenti in grande misura in tutti i più diversi campi, ma in alcuni di questi, in particolare, la loro presenza è offuscata, la loro autorevolezza è negata, la loro competenza non è riconosciuta e ciò impedisce loro di raggiungere i vertici.
Tra i fattori che ostacolano la crescita professionale delle donne esercita un ruolo fondamentale l’esclusione da molti eventi di rilevo, come quelli da voi organizzati, poiché la loro assenza ne delegittima il ruolo. Abbiamo recentemente preso visione della locandina relativa al web event organizzato dal 24 Ore Eventi dal titolo “Stati Generali della Cultura” e abbiamo constatato che, purtroppo, tutti i relatori, ad eccezione di una sola relatrice, appartengono al genere maschile.
Leggiamo nella presentazione dell’evento che “Uno degli obiettivi di tutto il sistema pubblico e privato italiano per il 2021 è la ripartenza del settore della cultura, duramente colpito dalle misure di contenimento introdotte nell’UE per frenare la diffusione del coronavirus. La fruizione della cultura nel post-pandemia porta dei cambiamenti culturali e tecnologici che impongono nuove figure professionali, nuovi investimenti e una diffusa competenza digitale. Internazionalizzazione, transmedialità e nuove competenze sono alcuni degli elementi da non sottovalutare per un settore che deve trasformarsi per poter ripartire”, ebbene non comprendiamo come da questa discussione le Donne ne possano venire escluse.
Siamo certe che la limitata presenza di relatrici non sia stata una scelta dovuta all’errato presupposto che non esistano esponenti femminili, nel panorama italiano, con competenze tali da trattare gli argomenti in discussione, così come siamo sicure che l’intervento di esperte potrebbe offrire nuovi sguardi e arricchire il dibattito sulle tematiche discusse. La declinazione quasi esclusivamente al maschile degli oratori implica una pericolosa rimozione di genere e offre una visione distorta e incompleta dell’impostazione culturale del nostro Paese e del mondo accademico, imprenditoriale e giuridico.
Noi Rete Donne invita, pertanto, gli organizzatori a rimediare all’errore, suggerendo di invitare ad intervenire anche altre relatrici.
Noi Rete Donne auspica, altresì, che in futuro non si ripresenti l’occasione di organizzare seminari, conferenze o convegni così disequilibrati e, nel caso accadesse, sarebbe opportuno che i relatori prendano in considerazione la possibilità di declinare l’invito o di ritirare la propria partecipazione, ricordando che già nel passato è stato da voi siglato un impegno in tal senso, per la parità di genere nei panel.
Distinti saluti.
Noi Rete Donne
Daniela Carlà, Gianna Martinengo, Marina Calloni, Laura Onofri, Sabrina Cicin
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