‘Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi’. Donne e madri-coraggio della Resistenza
Dopo le anteprime a Reggio Emilia arriva nelle sale il docu-film scritto da Lorena Ravanetti e prodotto da Aleo Film S.r.l. Tra le testimonial Fiorella Mannoia e Liliana Cavani
Mercoledi, 11/12/2024 - In un’epoca che tende a dimenticare la storia, in particolare il ruolo svolto dalle donne, e a mettere da parte le memorie della Resistenza, ora che a poco a poco vanno scomparendo le/i grandi anziane/i protagonisti in prima persona degli eventi storici della seconda guerra mondiale, è importante invece ricordare e raccontare alle giovani generazioni quanto accaduto in Italia e nel mondo, in termini di sacrifici di vite umane e di azioni di coraggio e resistenza, con le donne in prima linea, per assicurare a questa parte del mondo la libertà e la democrazia.
In tal senso il mezzo audiovisivo e cinematografico è fra i più efficaci, in ambito contemporaneo, per veicolare questo messaggio ed è importante sostenere le opere che, come il lungometraggio "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi", scritto da Lorena Ravanetti e diretto da Marco Mazzieri, valorizzano la storia italiana al femminile, raccontando momenti bui del nostro passato ma anche donne e uomini che hanno lottato e combattuto per un futuro migliore e per liberare l’Italia dal nazifascismo.
“Nel 2006 – racconta Lorena Ravanetti - ho avuto l'onore di intervistare Maria Cervi, la più grande fra i nipoti di Genoeffa. La scrittura che ne è derivata nasce dall'eredità di questa conversazione che mi ha trasmesso l'importanza di fare uscire dall'ombra la vita di Genoeffa, una delle tante donne contadine che hanno combattuto durante la resistenza nel modo migliore, con la cura e soprattutto senza armi. La forza di Genoeffa si manifesta nell'intelligenza, nell'amore per la lettura e come dicono le storiche nel film documentario, di distinguere il bene dal male. Una presa di coscienza che ha trasmesso alle figlie e ai figli.”
Dunque, a circa ottant'anni dalla Resistenza italiana, dopo una serie di anteprime-evento svoltesi con successo a Reggio Emilia, il docu-film "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi", inizia la sua distribuzione ufficiale in un tour che si sposterà prima in Val d’Enza e nella provincia di Reggio Emilia, per poi proseguire in tutta l’Emilia-Romagna e in tutte le principali città italiane.
L’opera verrà, inoltre, distribuita in televisione e su una piattaforma streaming nel 2025. Non mancheranno anche eventi speciali e proiezioni nelle scuole per avvicinare le nuove generazioni alla memoria storica, attraverso il racconto di punti di vista tralasciati nel corso del tempo, come quello delle donne nella Resistenza.
Il film offre infatti uno sguardo inedito sulla Resistenza italiana, focalizzandosi sulla figura di Genoeffa Cocconi, madre dei 7 fratelli Cervi, i sette fratelli maschi di una famiglia di antifascisti cattolici, che presero parte attiva alla Resistenza e furono imprigionati, torturati e fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.
Genoeffa aveva educato i suoi sette figli maschi e le due figlie (Rina e Diomira) ai valori della cultura e della libertà ed aveva trasmesso loro l’amore per la lettura e la cultura ed il desiderio di conoscenza ed emancipazione sociale. Il padre, Alcide Cervi, iscritto al Partito Popolare, aveva seguito la predicazione di Camillo Prampolini nelle campagne, educando i figli alla fede e all’impegno sociale.
Attraverso un’intervista 'impossibile' tra una giovane ricercatrice dell’Istituto Cervi (interpretata da Maria Vittoria Dallasta) e la figura di Genoeffa (interpretata da un’intensa Lucia Vasini), il film esplora temi universali come la Resistenza, la libertà e il coraggio, in un dialogo che attraversa il tempo e lo spazio. Ad oltre ottant’anni dall’anniversario della fucilazione dei fratelli Cervi, infatti, il territorio emiliano continua a sostenere la memoria della Resistenza, anche raccogliendo lo straordinario patrimonio di valori rappresentato dalla figura di Genoeffa Cocconi.
“Genoeffa Cocconi è stata una donna esemplare del secolo scorso – ha affermato il regista - e finalmente dopo tanto tempo sta ritrovando la giusta luce che ne racconta l'identità, la forza del suo pensare e agire, nella direzione della scelta per la libertà. Il lavoro che ho svolto è stato quello di non sottovalutare nessun aspetto della sua esistenza, cercando di cogliere il cammino fisico e spirituale di una donna contadina della Resistenza. Per questo insieme a tutti i collaboratori abbiamo voluto essere il più rigorosi e 'francescani' possibile ed evitare ogni orpello retorico”.
Ad arricchire ulteriormente l’opera, sono presenti nel film le animazioni realizzate dall'artista Sara Jane Lessio e le testimonianze di importanti figure legate alla cultura e alla memoria storica, tra cui Fiorella Mannoia, la regista Liliana Cavani, la scrittrice vincitrice del ‘Premio Campiello 2023 Benedetta Tobagi’, la staffetta partigiana Teresa Vergalli e la Presidente dell'Istituto Cervi Albertina Soliani, che offrono una riflessione sulla figura di Genoeffa e sull'importanza della memoria storica nella nostra società.
Queste testimonianze contribuiscono a dare profondità e spessore al racconto, rendendo il film un’opera che va oltre la narrazione, offrendo uno spunto di riflessione sul valore della Resistenza e dell'impegno civile.
“Questo è il primo film su Genoeffa – sottolinea Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Cervi – il fondamento della famiglia, la donna più vicina ai figli che i fascisti hanno fucilato in un colpo solo. Siamo grati al regista Marco Mazzieri e alla sceneggiatrice Lorena Ravanetti per il coraggio che hanno avuto affrontando per primi il grande tema della madre nella vicenda tragica che è all'origine della Resistenza italiana. Con Genoeffa il film mette in piena luce il ruolo delle donne nella liberazione dell'Italia e nella sua apertura alla democrazia. Grazie ad Aleo Film, che lo ha prodotto: una nuova generazione di produttori che continua la grande tradizione civile del cinema italiano”.
La musica originale è del maestro Pietro Cantarelli, due volte vincitore della Targa Tenco, ed è presente nel film il brano “Mariposa” di Fiorella Mannoia, inno alle donne nella storia e vincitore del Premio Sergio Bardotti al Festival di Sanremo 2024.
La pellicola "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi" racconta dunque una storia universale, di grande valore etico e culturale, mettendo in luce il ruolo delle donne contadine durante la Resistenza attraverso una figura-simbolo fondamentale, come quella di tante altre donne, per la storia della nostra Repubblica, ricordandoci che le voci femminili sono state, e sono ancora, ovunque nel mondo, vere protagoniste della Storia, alla pari di quelle degli uomini.
Il docu-film, realizzato con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission e dell’Istituto Alcide Cervi, prodotto da Aleo Film S.r.l. e Schicchera Production, è patrocinato dai Comuni di Reggio Emilia, Parma, Gattatico, Campegine e dalla Città metropolitana di Bologna.
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