Obiettivo Lavoro - Lavoratori provenienti dall'estero nell'anno delle pari Opportunità. Un esempio di percorso trasparente
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2007
Poche settimane or sono la Commissione Europea ha dato inizio, con una cerimonia svoltasi a Berlino, all’Anno Europeo delle Pari Opportunità e dei Diritti. L’anno è dedicato alla difesa e alla promozione dei diritti di uomini e donne nei diversi campi della vita sociale, culturale, lavorativa. Si tratta non solo di combattere discriminazioni di genere, di etnia, politiche e religiose, che già con la loro presenza nei vari paesi europei offrono un quadro seriamente preoccupante, ma di impostare politiche attive che possano contribuire concretamente a rimuovere gli ostacoli al raggiungimento di pari opportunità. Uno dei terreni sui quali questa azione può essere svolta con buona efficacia è quello del mercato del lavoro e, in particolare, quello della gestione di lavoratrici e lavoratori che vengono dall’estero a svolgere la propria attività lavorativa in Italia. In questo campo una Agenzia come Obiettivo Lavoro, che ha messo al centro della propria impostazione strategica politiche e comportamenti di responsabilità sociale, ha elaborato ed applica una metodologia di assoluta trasparenza nel percorso di selezione, reclutamento e inserimento di lavoratori provenienti sia da paesi comunitari sia da paesi extracomunitari. Infatti il percorso di reclutamento di professionalità provenienti dall’estero è particolarmente delicato: si tratta quasi sempre di professionalità rare, “introvabili” sul mercato del lavoro italiano, quali infermiere, edili, operai qualificati, macellai, badanti. Su questo terreno è necessario in primo luogo contrastare tutte le forme di intermediazione illegale di mano d’opera, di caporalato, che troppo spesso assumono la caratteristica di ignobile speculazione sui lavoratori che vogliono spostarsi. Da questo punto di vista Obiettivo Lavoro si muove su due piani, per assicurare piena garanzia etica e di processo a tutti gli interlocutori. Il primo: OL ha costituito Società e filiali direttamente controllate in ognuno dei Paesi dove opera (Polonia, Slovacchia, Romania, Brasile, Perù); queste strutture sono autorizzate a svolgere tutte le attività di ricerca, selezione e collocamento in base alle leggi di quei Paesi. Il secondo: OL opera esclusivamente sulla base di accordi e convenzioni con istituzioni, università, associazioni degli italiani all’estero, oltre che con le ambasciate e i consolati d’Italia.
Un ulteriore tratto distintivo di questo percorso è l’istituzione di un fondo di accoglienza, che viene messo a disposizione dei lavoratori per i primi mesi.
È uno strumento che, sul piano della sicurezza psicologica, oltre che delle necessità materiali, consente alla persona di affrontare con maggiore serenità i primi periodi di permanenza e di lavoro in un paese sconosciuto.
A questo si aggiunge l’aiuto nella ricerca di alloggi vicini al luogo di lavoro, alloggi che vengono consegnati completi di biancheria nuova e di una spesa sufficiente per alcuni giorni.
E’ facilmente intuibile come per i lavoratori migranti sia importante avere la sicurezza di essere seguiti, in qualche modo “accuditi” nei primi più difficili momenti.
Bisogna sottolineare che queste azioni non fanno parte di un programma di “volontariato sociale”, ma di una strategia di impresa che, con questa metodologia, intende mantenere la massima coerenza fra i propri comportamenti concreti e gli obiettivi di responsabilità sociale ed etica che Obiettivo Lavoro ha assunto attraverso la Mission, la Carta dei Valori, il Codice Etico e la Certificazione Etica SA8000.
(26 aprile 2007)
Lascia un Commento