Lunedi, 26/03/2012 - La freschezza dei giovani e fiorenti corpi di Anna e Francesca stridono con lo scenario in cui si muovono le due giovani protagoniste, in cui dominano tinte grigie e fuligginose della periferia operaia delle acciaierie di Piombino. Avere 14 anni e non avere alternative quando si nasce e cresce in via Stalingrado spinge a far mostra della propria bellezza, allora il corpo diventa la carta giusta da giocare sperando di vincere la partita con la vita ed affermarsi.
Anna e Francesca, amiche inseparabili scoprono presto la loro femminilità e ben presto imparano a sfruttarla. E mentre le loro famiglie vanno alla deriva a causa dei comportamenti dei loro rispettivi padri, loro due fanno della loro grande amicizia il centro della propria vita: la via d’uscita ai problemi che le soffocano in casa. Un legame forte che viene fatto vacillare da paure ed incontri inaspettati: arriva l’amore che si frappone alla loro amicizia; quel legame si spezza e tutte e due cercano di colmare il vuoto lasciato dall’altra cercando nell’amore ed in un’altra amicizia il legame perso. Ma, nonostante tutto, quell’amicizia riesce a ritrovare la strada, superando ostacoli ed incomprensioni a volte troppo grandi quando si hanno solo 14 anni.
“Acciaio” è il primo romanzo della esordiente Silvia Avallone, pubblicato nel 2010, la cui scrittura ha la capacità di coinvolgere il lettore totalmente, con le sue descrizioni familiari che richiamano il nostro quotidiano, ed il ritratto dei protagonisti che si rivelano semplicemente per quello che sono vittime e protagonisti, allo stesso tempo, delle loro scelte e della vita di tutti i giorni.
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