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Abrogata in Togo la pena di morte

Abrogata in Togo la pena di morte

Il paese africano si unisce alle nazioni del pianeta in cui è stata messa al bando la pena di morte

Mercoledi, 24/06/2009 - Il 23 giugno il parlamento ha abolito, con voto unanime, la vigenza della pena di morte approvando un progetto di legge che era stato promosso lo scorso dicembre dallo stesso governo. Il provvedimento, che si compone di cinque articoli, prevede la conversione della pena capitale nell’ergastolo e la sostituzione di qualunque riferimento alla pena di morte nel codice penale e in qualunque altro testo giudiziario. L’approvazione di questa legge cancella definitivamente il ricorso a questa pratica nel paese che comunque già da 30 anni non eseguiva più pene capitali.

Il Togo si unisce in questo modo ai molti paesi africani che negli ultimi anni hanno avviato processi di revisione del codice penale in questo senso. D’altra parte è opportuno ricordare che il continente africano ha avuto, nel dicembre 2007, un ruolo centrale nell’approvazione da parte dell’Assemblea generale dell’Onu della moratoria contro la pena di morte.

Il presidente spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero il cui governo ha tra gli obiettivi della sua politica estera quello di dare impulso ad una moratoria universale della pena di morte era presente in parlamento al momento del voto. Il primo ministro spagnolo è intervenuto durante la sessione e ha ricordato fatti e vittime risalenti alla guerra civile spagnola (1936-1939) sottolineando che Madrid ha “ragioni rilevanti per lanciare e sostenere davanti alla comunità internazionale la proposta di una moratoria universale” perché è ancora vivo il ricordo “delle tante famiglie testimoni dell’esecuzione, per motivi politici, di amici e parenti”. Ha poi denunciato alcune pagine “poco edificanti” della storia europea e spagnola in Africa con riferimento alla tratta di esseri umani catturati e trasferiti come schiavi nelle colonie in America. “Quel fatto – ha detto Zapatero di fronte ai parlamentari togolesi – non solo ha costituito una massiccia violazione alla dignità e alla libertà degli esseri umani, ma ha anche rappresentato uno strumento ulteriore per impedire o ostacolare lo sviluppo economico dell’Africa. Condanniamo questo passato e lo condanniamo con tutto il cuore”. Il premier iberico si è poi felicitato con il paese africano per lo storico passo fatti e ha annunciato ulteriori iniziative durante il semestre di presidenza spagnola dell’Unione Europea (da gennaio 2010) invotando il presidente Gnassingbé a far parte della Commissione internazionale per l’abolizione della pena di morte alla cui costituzione sta lavorando il suo esecutivo.

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