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Aborto farmacologico: svolta epocale per i diritti sessuali e riproduttivi delle donne

Aborto farmacologico: svolta epocale per i diritti sessuali e riproduttivi delle donne

In arrivo nuove procedure per l'IVG senza obbligo di ricovero. Soddisfazione di Laiga e Rete Pro-choise

Domenica, 09/08/2020 - "Svolta epocale per l'accesso all'aborto farmacologico! Il Ministro Speranza da speranza ai diritti sessuali e riproduttivi delle donne, è un giorno importante per le donne e per il diritto all'aborto". Così Silvana Agatone, presidente di Laiga, ha commentato la notizia anticipata su Facebook dal Ministro. "Le nuove linee guida prevedono l'estensione del periodo consentito per la procedura dell'aborto farmacologico da 7 a 9 settimane e la possibilità di somministrare i due farmaci per l'interruzione farmacologica in regime di day hospital. Ci avviciniamo sempre di più al resto dei paesi europei e ci allontiamo definitivamente dalla regione Umbria, che recentemente ha posto l'obbligo di ricovero per l'IVG farmacologica. Finalmente le direttive ufficiali confermano le posizioni scientifiche nazionali e internazionali riguardo la sicurezza della procedura e l'importanza di garantire un aborto in totale sicurezza e tutela della salute sessuale e riproduttiva. Questo ridultato è frutto di un lavoro che dura da anni - ha continuato Agatone - e che Laiga ha portato avanti con tenacia insieme ad altre realtà associative, come la CGIL, la rete Pro-Choice e Differenza Donna. Ora aspettiamo di leggere il testo completo delle linee guida e sottolineiamo anche l'importanza della chiara e netta posizione del Consiglio Superiore di Sanità, che ha promosso questo importante passo verso una maggiore tutela dei diritti sessuali e riproduttivi dichiarando che: 'non esistono evidenze scientifiche che sconsiglino la somministrazione (dei farmaci preposti all'interruzione) alla nona settimana'. Finalmente le donne potranno usufruire dell'aborto farmacologico evitando di superare molti ostacoli che spesso impedivano di averne accesso in tempo. L'eliminazione dei i tre giorni di ricovero permetterà alle strutture pubbliche di avere spazio per patologie più gravi e allo Stato di evitare costi inutili con ricoveri non necessari per prendere dei farmaci che non hanno pressoché alcuna complicanza. Ricordiamoci inoltre - ha concluso Agatone - che le strutture ospedaliere che forniscono il servizio sono poco più della metà, e dare il tempo alle donne per poter usufruire della legge 194 è senz'altro un vantaggio, anche in momenti di emergenza come quello che abbiamo appena vissuto. Finalmente ci allineiamo con tutti gli altri paesi europei, e tamponiamo il grande problema dell'obiezione di coscienza".  
Sulle annunciate nuove linee di indirizzo circa l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica la Rete Pro-choice RICA (rete italiana contraccezione e aborto) ha salutato con soddisfazione il provvedimento e ha richiamato l'attenzione sulla necessità di applicarle. "E' una grande vittoria per tutte le donne - dichiarano le attiviste - e un obiettivo che la Rete ha perseguito con una serie di iniziative, fino al presidio del 2 luglio scorso. Ci riserviamo di leggere il testo delle linee di indirizzo non appena sarà pubblicato per conoscere nei dettagli l’aggiornamento delle vecchie linee di indirizzo del 2010. Sarà necessario investire nella rete dei consultori familiari, e potenziarla, per consentire l’interruzione di gravidanza farmacologica anche in queste strutture, e attuare l’articolo 2 della legge 194 che enuncia contraccezione gratuita nei consultori in tutta Italia. Le istituzioni devono impegnarsi per rendere accessibile anche nei fatti aborto e contraccezione, che non devono restare diritti di carta”.



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