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‘ALPHA’: crescere in un futuro distopico, tra identità e accettazione

‘ALPHA’: crescere in un futuro distopico, tra identità e accettazione

Il nuovo film di Julia Ducournau, la regista Palma d’Oro a Cannes nel 2021, arriverà in Italia il 18 settembre distribuito da I Wonder Pictures

Mercoledi, 16/07/2025 - Tra scienza e fantascienza, sono numerosi i film che, dopo la pandemia da Covid, hanno immaginato un mondo distopico, in cui dilagassero malattie sconosciute e l’umanità fosse seriamente minacciata da virus mutanti e sempre nuovi. Una di queste opere, che racconta la storia di un’adolescente difficile a rischio di contrarre un virus letale, contro cui combatte sua madre medico e ricercatrice, è certamente ‘Alpha’, l’ultimo film di Julia Ducurnau, presentato nella selezione ufficiale del concorso al Festival di Cannes 2025, che arriverà in Italia dal 18 settembre, distribuito da I Wonder Pictures.

Dopo la Palma d’Oro vinta nel 2021 con ‘Titane’, la regista francese torna in sala con una storia cruda e potente che affonda le sue radici negli anni Ottanta e nell’incubo generato delle pandemie. Alpha, la giovane e fragile protagonista ha 13 anni ed è un’adolescente inquieta. La loro quotidianità è sconvolta quando la ragazza, una notte, dopo una festa, rientra a casa con un tatuaggio “fatto in casa”, una A maiuscola incisa rozzamente sul braccio.

La madre, che ha cresciuto la ragazza da sola, è molto preoccupata: è infatti ormai da qualche anno che si è diffuso un virus letale e il timore che la bravata l’abbia portata a contrarre il pericoloso virus inizia ad aleggiare nelle loro vite.

La misteriosa malattia e la sua trasmissione sono al centro delle ricerche della donna (nel ruolo l’attrice iraniana Golshifteh Farahani), medico in una clinica e in prima linea nel prestare le cure ai malati terminali. Mentre la paranoia del contagio cresce, a rendere la situazione ancora più difficile fa la sua comparsa a casa delle due donne lo zio Amin (un maestoso Tahar Rahim), il fratello della madre, tossicodipendente. E infine, in un mondo sempre più caotico e sconvolto, si avvicina una tempesta di vento rosso.

Dopo Titane e Raw, con ‘Alpha’ Julia Ducournau prosegue la sua esplorazione del corpo, filmato come soggetto concreto e carnale, e del sangue, qui veicolo che trasmette l’epidemia mortale e che trasferisce, in un’immagine indimenticabile, ciò che il mondo ha conosciuto negli anni Ottanta con l’espansione dell’AIDS e le sue conseguenze sociali: la paura del sangue, degli aghi, di ogni forma di diversità.

Così, nel film, il trauma collettivo diventa quello di una famiglia e di una donna, madre e sorella, che deve fare i conti con il passato e sperare nella possibilità di un futuro diverso.

Dal talento visionario della regista Julia Ducournau, una storia potente, intima e commovente di identità, crescita e accettazione, dove la difficoltà per un’adolescente di crescere e ritrovarsi in un mondo sempre più ‘contagiato’ improntano l’idea di responsabilità dell’intera società: un film duro come la pietra e impalpabile come un fantasma del passato.

Un grande cast contribuisce alla riuscita del film: Tahar Rahim (Il profeta), Golshifteh Farahani (Leggere Lolita a Theran) e la giovane Mélissa Boros sono i protagonisti del terzo lungometraggio della regista francese, affiancati da Emma McKay (Sex Education), Finnegan Oldfield (Vermines) e Louai El Amrousy.

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