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A Washington c'è un Museo tutto per sé

A Washington c'è un Museo tutto per sé

Stati Uniti d’America - Il National Museum of Women in the Art di Washington è un luogo che raccoglie le opere artistiche delle donne e che valorizzare un altro modo di fare arte

Costanza Fanelli Venerdi, 28/02/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2014

È stato il primo e forse è ancora l’unico Museo d’arte dedicato tutto e solo alle donne. È situato a Washington, in una delle arterie principali del centro vicino alla casa Bianca, la New York Avenue, in un edificio elegante con una storia particolare. Era stato progettato e realizzato agli inizi del ‘900 per essere il Tempio dei Massoni, ma dal 1983 è stato acquistato e restaurato in modo magnifico per ospitare una prima grande raccolta privata di opere d’arte di donne, divenuta la base espositiva di quello che è oggi il Museo, divenuto dal 1981 un’istituzione privata non profit che vive di donazioni sia di singoli (e sono tantissime le donne che contribuiscono) sia di enti e aziende. Oggi il National Museum of Women in the Art è uno dei più segnalati a Washington, meta di visite da tutti gli USA, e ospita mostre, promuove eventi, produce cultura per le donne in tutti i sensi. Il merito di tutto questo è di una coppia di appassionati d’arte, Wilhemina e Wallace Holladay, che girando per il mondo si innamorarono dello stile di una pittrice del 17° secolo, Clara Peeters, ma tornando in USA si accorsero che in nessun libro d’arte si faceva menzione di questa pittrice. Gli Holladay cominciano così nel 1960 a raccogliere opere d’arte di donne, creando il nucleo della collezione che oggi si può ammirare seguendo un percorso espositivo organizzato per epoche e per scuole e stili. Nel 1987 il Museo organizza la prima grande esposizione delle artiste americane (1830-1930). Da allora più di 200 esposizioni e grandi mostre si sono susseguite. Il luogo è magnifico. Entrando ci si sente accolte in una residenza principesca con scaloni e salone da ballo, ma l’antico si sposa con la più moderna impostazione dei musei di oggi. Il Museo infatti non è solo luogo di esposizioni permanenti e mostre, ma è un’istituzione che promuove iniziative culturali e di promozione dell’arte delle donne in ogni settore, anche nel campo della musica, organizzando scuole e corsi di formazione, premi e borse di studio per chi non ha mezzi adeguati oltre che talento. Presso il Museo sono funzionanti una Biblioteca, un Archivio e un Centro di Ricerca avanzatissimi che abbracciano periodi storici e ambiti geografici diversi. L’atmosfera è calda, tante donne danno informazioni, su un grande tavolo c’è il caffè a disposizione e un cesto di frutta e comodi tavolini invitano a fermarsi. Ma la caratteristica di questo Museo è che il campo di esplorazione e valorizzazione delle produzioni femminili è amplissimo e non si limita alle opere di singole donne. Quando lo scorso gennaio ho visitato il Museo c’era una mostra di grandissimo interesse storico oltre che artistico sull’evoluzione - nel tempo e geografica - della produzione delle “trapunte” in stile patchwork, con un lavoro espositivo che ripercorreva pagine e tipologie di un lavoro artistico delle donne a torto considerato solo “artigianato casalingo e povero”. Un percorso che arriva a evidenziare come anche l’industria tessile abbia attinto a piene mani da questa tradizione arrivando a mostrare veri capolavori di “intarsio” di stoffe e altri tipi di materiali ispirati a quella tradizione delle campagne povere americane. Il programma di Mostre temporanee per il 2014 è ricchissimo con esibizioni di artiste americane note ed originali nella loro ricerca anche femminista: Judy Chicago metterà in mostra le sue opere realizzate nella sua città nel corso degli anni caldi del femminismo, Anita Steckel sarà presente con la sua visione cruda e ironica allo stesso tempo della condizione e della discriminazione delle donne.

La collezione permanente, arricchita continuamente da acquisti e donazioni, conduce attraverso un viaggio artistico lungo di secoli e ricco di stili al femminile, dalle pitture seicentesche settecentesche e ottocentesche fino ai quadri vivaci di Frida Kalho, dai quadri e manifesti pop alle pitture e sculture di avanguardia attraversando sensibilità, punti di vista che restituiscono pienamente il valore di uno spazio dedicato tutto e solo alle donne. Oggi il Museo ha opere di importanti artiste e, tra le altre, si cita Judith Leyster, Sofonisba Anguissola, Elisabeth Luise Vigée- Lebrun, Kathe Kollovitz. Uscendo dal Museo impossibile non domandarsi perché nel nostro paese non è pensabile né possibile fare una cosa del genere?

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