Lunedi, 24/08/2015 - A Tunisi gli “Studi di genere” fanno il loro ingresso all’Università.
Traduzione e note di Carla Pecis (17 agosto 2015)
Con questo articolo del 13 agosto la giornalista Aymen Gharbi presenta una novità molto importante nel programma di studi a disposizione degli studenti tunisini, all’Università Al Manouba, una delle più importanti della capitale.
Alla ripresa dell’attività accademica gli ‘studi di genere’ saranno materia di insegnamento al terzo anno di corso all’Università Al Manouba: la notizia è stata data dal preside della facoltà che ospiterà il corso, il professor Habib Kazdaghli (Facoltà di Lettere, Arti e Scienze Umane) – il docente è noto per aver difeso la sua facoltà dagli attacchi (anche fisici) da parte di formazioni studentesche legate ai movimenti integralisti nel 2011-12.
Gli studi di genere sono un campo di ricerca che vuole mettere in luce che l’identità sessuale non è determinata dalla biologia ma viene insegnata e proposta all’individuo dalla società. Questo settore di ricerca nato negli USA negli anni ’60 tende a riscaldare gli animi – recentemente in Francia a questo insegnamento viene attribuita la responsabilità di aver provocato una mobilitazione di detrattori virulenti che lo accuserebbero di “negare la realtà biologica”.
L’intervista che segue con la professoressa Dalenda Largueche, insegnante di Storia all’Università Al Manouba e promotrice del Master “Genere, società e cultura” ci illustra questo genere nuovo di insegnamento in Tunisia. Nel 2013 la professoressa Largueche è stata rimossa dall’incarico di presidente del Centro di Ricerche e Studi sulla donna dall’allora ministra agli Affari Femminili Sihem Badi nominata dal governo a maggioranza Ennahdha, che le contestava l’eccessiva ‘modernità’.
Da quale esigenza nasce questo nuovo master?
Con molti altri insegnanti da anni mi occupo dell’insegnamento delle tematiche legate alle donne, prima della rivoluzione avevamo creato un master di ‘Studi femminili’. Lo Stato purtroppo aveva dato il consenso per un master di tipo professionale, non per un master di ricerca. Si è fermato tutto nel 2009, senza grandi risultati. Il master ‘Genere Società e Cultura’ si colloca nella continuità femminista di questo impegno. In Tunisia ci sono molte competenze che lavorano sul genere, ma sono disperse in varie sedi. Noi ci siamo voluti riunire in un unico corso.
In cosa consiste la formazione?
Si tratta di una formazione sui rapporti sociali tra i sessi visti da differenti angolazioni: storia. letteratura, filosofia, sociologia… Il concetto di genere si riferisce alle rappresentazioni sociali degli uomini e delle donne in una determinata società. Si tratta di insegnare scientificamente agli studenti come decostruire i rapporti di dominazione di un sesso maschile costruito su pure rappresentazioni sociali e religiose. Devono anche saper analizzare la nozione di sesso attraverso le scienze umane, occupandosi di diverse discipline. Raja Ben Slama, Hafidha Chakir, Amel Grami,Salwa Charfi sono le insegnanti che terranno lezioni di diritto, letteratura, storia e sociologia. Studieremo autori come Joan Wallach Scott, Simone de Beauvoir, Nawal Saadawi e faremo rifermento alla storia dei femminismi nel mondo.
Il Ministero della Donna ha partecipato alla elaborazione di questo insegnamento?
Si, i corsi si faranno in partnership con un centro di promozione della condizione della donna che fa capo al Ministero (CREDIF).
Non avete paura di fare una ricerca troppo impegnata?
Siamo chiaramente femministe. Nella ricerca l’impegno è importante e nel nostro caso indispensabile. In fondo, ci sono volute donne dell’università per imporre questo tipo di studi e per veder nascere un master all’Università Al Manouba. Impegno per cambiare le cose.
Cosa pensate della polemica che ha provocato in Francia l’insegnamento di questa materia?
Per prima cosa, c’è una differenza tra la Tunisia e la Francia, dove la polemica ha riguardato l’educazione primaria e secondaria. Inoltre, erano la destra e i conservatori che hanno voluto strumentalizzare questo tema per considerazioni politiche. In ogni caso, non siamo qui per cambiare la composizione biologica ma piuttosto per contribuire a cambiare la mentalità in Tunisia. E il fatto di poter tenere questo master all’università prova in un modo o nell’altro che le mentalità sono cambiate.
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